Calciomercato Juventus: punizioni, assist e talento: chi è Aleksandr Golovin, il mago della Siberia

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Marco Salami

Segna e quasi non esulta, dopo due assist e una "prima" al Mondiale praticamente perfetta. Scuola, idoli e crescita del talento made in Cska Mosca. Cresciuto nel freddo della Siberia, sbocciato in Europa League con due gol a Lione e Arsenal. Ecco il profilo tecnico di uno dei centrocampisti più interessanti della Coppa del Mondo

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POKERISSIMO DELLA RUSSIA ALL'ESORDIO

Pallone sistemato con cura, rincorsa breve, traiettoria all’incrocio e braccia al cielo. E senza corsa a perdifiato per tutti gli angoli dello stadio. Sì, Aleksandr Golovin ha segnato il suo primo gol di sempre in un Mondiale dopo una partita da incorniciare, ma non sembra tradire troppe emozioni. La sua prova da due assist contro l’Arabia Saudita è una cartolina spedita a mezza Europa, con la Juve alla finestra. Eppure lui rimane freddo, quasi glaciale, nella semplicità delle sue giocate, questione forse di abitudine per uno nato 22 anni fa a Katlan, ventimila abitanti nella Siberia meridionale, dove la temperatura a volte crolla sotto i 45 gradi. Un talentino cresciuto nel Metallurg Novokuznetsk, pronto a dare calci al pallone fin dai 5 anni e con un idolo su tutti: Zinedine Zidane. Poi il Cska, dalle giovanili alla prima squadra: l’unica per cui abbia mai giocato. Un esordio in coppa tre mesi dopo il diciottesimo compleanno, e due stagioni già da titolare inamovibile in Champions. Le istantanee invece, quelle agli osservatori di mezzo continente, le aveva spedite direttamente dall’Europa League, e tutte lontano da casa. Lione prima Londra poi. Scali internazionali dove il talentino classe ’96 ha fatto vedere le sue qualità. Negli ottavi contro i francesi un destro a giro a sfiorare sia il palo che la traversa, proprio là nell’angolino alto. Contro i Gunners una punizione perfetta, stile Mondiale. In carriera già 125 presenze, con 16 gol e 15 assist: i numeri di un centrocampista (per lo più offensivo) completo: inserimenti, passaggi e tiro. Un tiro bellissimo. Nella propria bacheca personale ha già anche una coppa di Russia e un campionato, ma è in nazionale e nel Mondiale di casa che può stupire tutti.

A chi piace Golovin?

Primi contatti avviati dalla Juventus, i cui radar sui giovani talenti non hanno mai smesso di captare segnali (vedi tale Paul di nome e Pogba di cognome preso a parametro zero). La vetrina però è di quelle pesanti, e il Mondiale sa far lievitare i prezzi come pochi altri tornei. Golovin con la sua Russia è già stato campione d’Europa Under 17 nel 2013 in Slovacchia, e in campo tre volte su tre a Euro 2016, pur senza buoni risultati. Un’esperienza per crescere, perché adesso il centrocampista freddo come la Siberia ha tanti occhi che lo guardano. Nell’amichevole pre Mondiale contro l’Austria di fine maggio c’era anche un osservatore molto speciale in tribuna con la lente d’ingrandimento su di lui. Cappellino in testa e taccuino in mano, quello dove prende appunti in tutti i primi tempi delle partite. Impossibile non riconoscerlo, e se anche uno come José Mourinho sta puntando per lo United il talentino Golovin un motivo ci sarà. Ai tempi i tabloid inglesi parlavano di 15 milioni di sterline. Su Transfermarkt il valore è di 18 milioni di euro. Ma ora il potere di contrattazione di chi ne detiene il cartellino (fino a giugno 2021) si alza. Intervistato dopo la "prima" Mondiale dalla tv russa ha abbandonato la diretta proprio sulle domande di mercato, quando è stato accostato a Milan e Juve, e il video è diventato virale su quei social network che lui non usa. Niente Facebook, niente Instagram, niente Twitter. Con una Juve allora che continua a seguirlo nella maniera più tradizionale, senza bottoni virtuali con pollici alti, ma sul mercato. I bianconeri hanno infatti già sondato il terreno con gli agenti, ma una trattativa vera e propria non c’è ancora. Il suo terzo assist, dopo quelli tra primo e secondo tempo a Gazinskiy e Dzyuba, l’ha fatto ancora una volta dopo la partita, in un’altra intervista questa volta però andata a buon (buonissimo) fine: “Sono onorato dell’interesse della Juventus. Il mio giocatore bianconero preferito? Sono tutti forti ma Dybala è il top, è quello con più fantasia”.

Passaporto tecnico

Contro i sauditi ala sinistra in un 4-2-3-1 evidentemente ben disegnato in campo. Ha segnato con la specialità della casa (il calcio di punizione) e regalato due assist, mettendoci lo zampino anche in qualche altra azione da gol. Aleksandr Golovin parlando della Juve, e di Dybala, tocca il tema della fantasia, quello che più gli si addice in campo. 180 centimetri di altezza per 70 chili di peso. Un destro naturale ma abile anche col mancino. Le due reti in Europa League sono un passaporto che non mente: Golovin calcia, e bene, sia con la palla ferma che con la palla in movimento. Nel repertorio però ci sono anche inserimenti e visione di gioco. Uno che crea superiorità, e non a caso, statisticamente, il ruolo che ha ricoperto più spesso è quello di trequartista, partendo dal centro per poi svariare, in un modulo, quello dell’ultimo Cska, che non prevede ali d’attacco. Lui però può giocare anche e soprattutto lì, e a sinistra, col piede invertito come i giocatori di maggior talento. Volendo anche da mediano, oppure senza problemi mezz’ala di centrocampo. Chiamatelo jolly. E seguitelo, come stanno in realtà già facendo da tempi non sospetti tutti i principali top club europei.