Cristiano Ronaldo, una carriera da urlo. Tutti i trofei del suo palmares

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Marco Salami

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Ventisette titoli conquistati tra club e nazionale. Oltre cento quelli individuali. Una carriera pazzesca col destino legato profondamente alle coppe. Il primo trofeo di sempre fu la (super)coppa portoghese. Il primo in Inghilterra l'FA Cup. Il primo in Spagna la Coppa del Re. Più quella Champions League già vinta 5 volte che è il grande sogno di tutti i tifosi juventini

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LO SPECIALE

Quando peschi dal mazzo la carta vincente è sempre la sua. Più che jolly, un Re di Coppe. Perché la sua carriera e il suo palmares sono clamorosamente legati a quello. Quasi un segno del destino, visto che il primo trofeo di sempre di Cristiano Ronaldo è stata proprio una coppa, in Portogallo. I primi al Manchester e al Real? Anche. Più ovviamente quelle cinque Champions che ne fanno un simbolo di tutta la competizione. "La" coppa che a Torino sognano ormai da molti anni. Col record di finali perse, di cui una proprio grazie a lui, e con un’enorme occasione sfiorata anche nei quarti di qualche mese fa. Da ossessione a realtà. Perché con CR7 tutto diventa possibile, e a parlare per lui ci sono i 27 i titoli per squadra collezionati in sedici anni di carriera. 26 a livello di club e uno con la nazionale. E dei 26 ben 11 a livello internazionale. 5 le Champions. Da solo. Secondo solo a Gento e al pari degli altri madridisti del quinquennio ’55-’60, più Paolo Maldini e Alessandro Costacurta. Loro che una finale la vinsero proprio contro la Juventus, la squadra che ora vuole puntare dritto alla coppa dalle grandi orecchie, il desiderio tutt’altro che nascosto del colpo CR7. Semplicemente il migliore. Al mondo. Il numero uno con cui smettere soltanto di sognarla la Champions. E alzarla per davvero sotto un cielo tutto bianconero.

Uomo di coppa

La storia d’amore tra Cristiano Ronaldo e i trofei inizia nel 2002. Quando da ragazzino esordisce con lo Sporting. La partita? Un preliminare di Champions contro l’Inter, che ora sarà una delle rivali storiche del suo nuovo club da affrontare. Quattro giorni dopo c’è la Supercoppa portoghese, dove lui non gioca ma la squadra vince. 5-1, e il primo trofeo della sua carriera è, guarda caso, una coppa… super. Segno del destino, che rimane però l’unica vinta in patria. Nell’estate del 2003 arriva infatti l’immediato cambio. In quei mesi c’è anche la Juve di lui. Moggi offre soldi più Marcelo Salas ai portoghesi, ma il cileno rifiuta e CR7 firma con lo United. E col suo sogno: la Premier. Sir Alex poggia allora sulla sua schiena proprio quel numero, lo stesso che in passato fu di Best, Cantona e Beckham. Non certo poco pesante. Lui al Manchester allora vince subito, al primo anno. Che cosa? Una coppa, ovvio. “La” coppa in Inghilterra, la più antica del gioco del calcio: sua altezza l’FA Cup. Ronaldo in quel torneo salta solo la prima partita, poi gioca sempre e segna anche in finale al Millwall. Due anni dopo arriverà anche la Coppa di Lega, nel febbraio del 2006, dove segna ancora nella finalissima al Wigan e colleziona il terzo trofeo in carriera. Secondo da protagonista. E sono tutte coppe, seppur nazionali. Partite secche. A eliminazione diretta. Dove contano i campioni. E CR7 lo sta già diventando.

Con lo Sporting:

Supercoppa Portogallo 2002

Le lacrime di Mosca

Poi arriva finalmente il momento della Premier. Atteso e desiderato. Dopo essere atterrato in uno United campione d’Inghilterra, ma aver visto festeggiare per tre anni Arsenal e Chelsea (con la doppietta del primo Mou). La rivincita è targata 2006-07. Il primo campionato del palmares del portoghese. Il primo di tre in fila in realtà, come le ultime Champions col Real. CR7 gioca e segna rispettivamente 17 gol, 31 gol e 18 gol a stagione. Contestualmente arriva un’altra Coppa di Lega e due Community Shield, ma soprattutto la Champions League. Fuori in semifinale l’anno prima contro il Milan. Nel 2008 la sua rivincita è a Mosca. In quella coppa lui va in rete 8 volte in 11 partite. Di testa segna anche nella finale, prima di sbagliare uno dei rigori della serie e venire graziato dal destino e dallo scivolone di John Terry proprio sul più bello. Dunque Van der Sar che ferma Anelka. La vittoria e le lacrime. A dicembre arriverà anche il primo Pallone d’Oro. Dopo Kakà e prima di Messi, a inaugurare il duopolio decennale con l’argentino.

Con il Manchester United:

FA Cup 2003-04
Coppa di Lega 2005-06, 2008-09
Premier League 2006-07, 2007-08, 2008-09
Community Shield 2007, 2008
Champions League 2007-08
Mondiale per Club 2008

Da CR9 a CR7

Nel 2009 è poi il momento del grande salto nel Real. Altro sogno di qualsiasi bambino si avvicini al gioco del calcio. A Madrid per fermare l’emorragia di vittoria di un Barcellona stratosferico, fresco di triplete e di un nuovo modo di giocare a calcio, arrivano lui più Kakà (gli ultimi due Palloni d’Oro). E anche Benzema e Xabi Alonso. Una campagna faraonica che apre le fila ai mercati da pazzi che vivono tuttora. Il primo anno? Zero titoli. Una delusione tremenda. Nel 2010-11 per CR7 i gol sono addirittura 53, ma nella sostanza vince soltanto la Coppa del Re, dopo essersi ripreso quel numero 7 che al primo anno era ancora di Raul. In finale contro il Barcellona segna sempre lui nei supplementari. Finisce 1-0 e quello rimane l’unico trionfo del Real nel periodo di quei quattro Clasico in due settimane che hanno segnato la storia. L’anno successivo arriverà finalmente la Liga, dopo il primo (e inevitabile dal destino) titolo al Real che fu una coppa. La solita. L’impresa in campionato verrà ripetuta soltanto nel 2016-17, ma è la Champions League il vero motivo per cui CR7 aveva scelto Madrid. 

Pentacampione

Nove coppe in bacheca. L’ultima nel 2002 con una magia di Zidane che nel 2014 è assistente di Ancelotti in panchina. La Decima per il Real è un sogno rimasto proibito, e l’uomo del destino sarà proprio Cristiano Ronaldo. 17 gol in 11 partite per lui quell’anno. In quello che rimane il record di reti messe a referto in una singola edizione (per la cronaca, al secondo e terzo posto c’è sempre lui). CR7 segna sempre nelle prime 8 partite. Poi doppietta al Bayern in semifinale. È un trascinatore totale che però sembra steccare la finale. Nel suo Portogallo, al da Luz, tutto sembra studiato per il suo trionfo, ma il vero salvatore della patria porta il nome di Sergio Ramos, che di testa e all’ultimo secondo pareggia la partita. Nei supplementari il derby contro l’Atletico finirà 4-1, con Ronaldo che segna l’ultimo gol su rigore ed esulta levandosi la maglietta. A fine anno solare arriverà un altro Pallone d’Oro. Il secondo in fila con quell’urlo (“Siiii”) di ego incontenibile, dopo le lacrime del 2013 snervato dalla tensione di poter finire ancora una volta secondo alle spalle di Messi. Nel 2015 un nuovo triplete Barça interrompe la festa di CR7, ma per poco. Nel 2016, 17 e 18 arrivano le tre Champions in fila. In Francia nell’ultimo Europeo trascina anche il suo Portogallo fino in finale, riuscendo laddove Messi aveva (e ha) sempre fallito: il trionfo con la propria nazionale. Leader e capitano, segna e fornisce 3 gol e 3 assist durante il torneo pur dovendo dare forfait nella finalissima contro la Francia dopo appena 25 minuti per infortunio. Il Portogallo vincerà lo stesso. E lui altri due Palloni d’Oro. In attesa di capire se a dicembre potrà sorpassare definitivamente Messi in una stagione da indiscusso numero uno per club, o se a pesare sarà di più il Mondiale. Lui nel frattempo può sempre consolarsi col suo palmares incredibile, a cui si aggiungono anche due Supercoppe Europee e quattro Mondiali per club, più qualcosa come 132 premi individuali. Tra cui 4 Scarpe d’Oro, 12 presenze nella squadra dell’anno Uefa e 5 consecutive nella top11 di Champions. 7 volte capocannoniere della Coppa dalle grandi orecchie, 3 della Liga, 2 nel Mondiale per club, una della Premier, una della FA Cup così come per Coppa del Re ed Europeo. Numeri mostruosi. Perché lui è Cristiano Ronaldo. Semplicemente: il Re di coppe.

Con il Real Madrid

Coppa di Spagna 2010-11, 2013-14
Liga 2011-12, 2016-17
Supercoppa spagnola 2012, 2017
Champions League 2013-14, 2015-16, 2016-17, 2017-18
Supercoppa Europea 2014, 2017
Mondiale per Club 2014, 2016, 2017

Con il Portogallo

Europeo Francia 2016

Pallone d’Oro

2008, 2013, 2014, 2016, 2017