Calciomercato Roma, sale l'interesse per Bailey: chi è e quali sono le sue caratteristiche

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Fabrizio Moretto

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L'esterno giamaicano è sempre più uno dei nomi caldi per il mercato della Roma. Nonostante abbia solo 20 anni ha già registrato numeri importantissimi nella sua carriera, compiendo salti di qualità di anno in anno

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Precocità. È il tratto che meglio contraddistingue Leon Bailey, uno dei tanti nomi finiti nella lista del ds Monchi dopo che è saltato last minute l’affare Malcolm e al momento quello con maggiori quotazioni di vestire giallorosso nella prossima stagione. 21 anni da compiere il prossimo 9 agosto, ma alle spalle una carriera – sul campo e non solo – da veterano e che racconta tanto su ciò che è diventato e su cosa si potrebbe aspettare da lui qualora arrivasse in Italia. Cresciuto a Cassava Piece, uno dei quartieri più violenti di Kingston Town, ha mostrato fin da piccolo le sue qualità, ma a dargli la possibilità di metterle in mostra in palcoscenici più importanti è stato il suo agente e padre adottivo, Craig Butler. Dopo aver registrato una serie di record a livello giovanile, è stato lui a portarlo insieme al resto della famiglia in Austria nel tentativo di farlo esplodere nel calcio che conta. Una piccola occasione è arrivata nel piccolo paese di Anif, dove ha registrato 75 gol in sole 16 presenze. Poche partite giustificate dai continui provini in squadre più blasonate, le più interessate delle quali a integrarlo nella propria rosa sono state il Genk e l’Ajax. Dopo qualche mese di attesa, a causa dell’impossibilità di sottoscrivere un contratto a un ragazzo così giovane, Bailey si è accasato alla squadra belga, casa di altri grandissimi talenti usciti in questi anni, da De Bruyne a Koulibaly per finire a Milinkovic-Savic.

Già in Belgio il giovane giamaicano ha cominciato a mostrare una certa maturità dal punto di vista mentale. Non si è lasciato andare a voli pindarici, ma ha preferito restare con i piedi per terra e legarsi a lungo al suo club, consapevole di far parte di un gruppo dover poter migliorare qualitativamente in un ambiente senza troppi pressioni. 4 gol e 7 assist nella prima stagione gli sono valsi il premio di miglior giovane, il biglietto da visita da presentare ai più grandi club del mondo. Altri sei mesi per raffinare la propria tecnica e poi bagagli chiusi alla volta di Leverkusen, nonostante l’offerta del suo amato Chelsea: “È troppo presto per questo salto”. I 12 milioni sborsati dal Bayer sono sembrati inizialmente un’esagerazione, anche perché nei primi sei mesi in Germania non è riuscito mai a partire titolare. Tutto è però cambiato dall’estate successiva, quando Bailey ha avuto la possibilità di effettuare l’intera preparazione con la squadra. La possibilità di mettersi alla prova nelle competizioni europee non l’ha ancora mai avuta, ma in Bundesliga ha cominciato a far impazzire – di gioia – i suoi tifosi e – di paura – quelli avversari. 9 gol e 6 assist nella sua prima vera stagione con le Aspirine, a cui aggiungere altri tre centri in Coppa di Germania e una continuità di rendimento che gli sono valsi oltre 2200 minuti sul campo.

Se in Belgio il talento giamaicano aveva subito fatto vedere un decisivo scatto mentale per crescere in fretta, ma con leggerezza e concentrazione, al Bayer ha saputo raggiungere una certa maturità calcistica che gli ha consentito di affinare le sue caratteristiche e renderle funzionali dal punto di vista personale e al servizio della sua squadra. In Bundesliga ha infatti imparato ad alzare la testa e dosare i suoi dribbling, pur rimanendo uno degli attaccanti con il maggior numero di tentativi effettuati, caratteristica che lo rende comunque ideale per Eusebio Di Francesco. Un calciatore in grado saltare l’uomo nell’uno contro uno è stata infatti la lacuna maggiormente accusata nel reparto offensivo dall’allenatore giallorosso nella passata stagione. Bailey però non è solo questo. Anzi, la capacità nel mettersi alle spalle i difensori con tecnica e velocità fa parte del novero del plus. Ciò che fa stropicciare gli occhi del classe ’97, oltre all’abilità di sapersi destreggiare su entrambi i lati, è la sua progressione in campo aperto. In fase di ripartenza diventa infatti spesso devastante, un’opportunità tattica interessante per la Roma: la pedina che serve per poter affrontare l’avversario in diverse situazioni di gioco. Agli ordini di Herrlich ha poi fatto sua la disponibilità al sacrificio, dare una mano anche in fase difensiva. Quei 12 milioni sborsati un anno e mezzo fa dal Leverkusen adesso sembrano una sciocchezza, ma l’esterno sembra essere pronto per l’ennesimo salto della sua giovanissima carriera. Il giovane Leon ha ancora voglia di crescere.