Sarri alla Juve, Capello: "Le critiche? Capitò anche a me, ma basta vincere"

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L’ex allenatore della Juventus ha commentato l’arrivo di Sarri sulla panchina bianconera: "Problemi perché è un ex rivale? Anche per me ci furono delle contestazioni, ma appena iniziammo a vincere si sistemò tutto. A lui basterà fare bene: è andato in Premier da insegnante delle superiori, torna in Italia da professore universitario"

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Come fosse un déjà vu. Ora Maurizio Sarri, prima Fabio Capello. Ancora una volta un ex rivale della Juventus scelto dalla società bianconera come allenatore per aprire un nuovo ciclo vincente. Toccherà a Sarri, che ai tempi del Napoli aveva lanciato più di qualche frecciata alla Juve, rispondere sul campo ad eventuali critiche per i suoi trascorsi. Proprio come fece Capello, giunto in bianconero dopo aver dichiarato che non avrebbe mai accettato quella panchina. Del parallelismo tra le due esperienze ha parlato proprio Capello, che ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha spiegato come la maniera per mettere d’accordo tutti sia sempre e solo una: la vittoria.

Maurizio, basta vincere

Parole chiare quelle di Capello, cha ha ricordato il suo arrivo sulla panchina della Juve e ha fatto un paragone con la situazione vissuta adesso da Sarri. "Capisco che può sembrare non semplice, anche io quando arrivai in bianconero ebbi qualche problema – ha ricordato l’ex allenatore – e non tanto perché ero stato un rivale con Milan e Roma, ma perché avevo dichiarato che non sarei mai andato ad allenare la Juve. Ci fu qualche contestazione, degli striscioni contro di me, ma provenivano sempre dai soliti gruppetti di ultrà. Loro sono uno dei mali del nostro calcio: basti pensare alle contestazioni vergognose contro un grande allenatore come Ancelotti o alle critiche ricevute da Conte per il passaggio all’Inter. Chi dice cose di questo genere andrebbe solo ignorato, gli allenatori sono dei professionisti. Tornando alla mia esperienza, quando iniziammo a vincere le cose si misero a posto. E poi io rispetto a Sarri avevo una corsia privilegiata: ero stato alla Juve da giocatore e quindi conoscevo la mentalità che c’è. Lì, se vinci, hai fatto solo il tuo. Sarri non deve pensare ai tifosi e non deve fare nulla per entrare nelle loro grazie, a lui basterà soltanto fare bene. Dopo aver vinto otto scudetti di fila vorranno qualcosa di più. Hanno alzato l’asticella spendendo tanto per vincere la Champions. E negli ultimi anni sono arrivati due volte in finale".

Professore universitario

Capello si è poi detto certo del fatto che Sarri, reduce dall’esperienza al Chelsea che secondo lui lo ha fortificato, non avrà problemi con la rosa a disposizione. "Gli allenatori bravi sono in grado di mettere al posto giusto i giocatori che hanno a disposizione. Sarri è reduce da un anno in Premier League, un campionato che è il top del top. Soltanto Barcellona e Real Madrid possono essere al loro livello. Maurizio è andato al Chelsea da insegnante di scuola superiore e torna in Italia da professore universitario. La sua squadra – ha concluso – non giocava con il 4-3-3 visto a Napoli. È stato in grado di adattarsi a situazioni differenti e anche un giocatore come Hazard, ad esempio, faceva cose nuove".