Raul Albiol: "Amo Napoli, lascio in lacrime. Ancelotti arrabbiato, ma è il momento giusto"

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(lapresse)

Il difensore lascia gli azzurri dopo 6 anni, giocherà nel Villarreal: "Nel 2011, con mia moglie, mi ero promesso di non tornare mai più a Napoli. Ma mi sono subito ricreduto: mi sono innamorato, ho pianto quando ho deciso di lasciare". Sull'addio: "Dura andare via, ma so che un giorno tornerò, magari per lo scudetto"

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NAPOLI-JAMES, SI TRATTA SUI DIRITTI D'IMMAGINE

“È dura andare via, ma forse questo è il momento giusto”. Raul Albiol saluta Napoli: nella prossima stagione giocherà al Villarreal. Ritorno in Spagna per il 34enne, dunque, che dice addio alla Serie A dopo sei anni. E lo fa con le lacrime agli occhi: "Napoli è la città in cui sono stato per più tempo e non credo che questo mio primato personale possa crollare. Ma ora che sto per andare via, so che un giorno tornerò. Magari per festeggiare lo scudetto. Ancelotti arrabbiato? Sì, e anche De Laurentiis - ha spiegato in un’intervista al Corriere dello Sport - Poi però hanno compreso la scelta di vita, Ma io devo un grazie a tutti: alla città, che amo alla follia. Porterò tutto nel cuore, per sempre. Non dimenticherò mai la mia Napoli, in Italia non sarei potuto andare da nessun'altra parte. Ho pianto quando ho preso la decisione, io e mia moglie stiamo piangendo ancora”.

"Il Villarreal ci ha provato per due anni. A Firenze il giorno più duro"

Albiol ha anche spiegato più precisamente i motivi dell’addio, rivelando che il Villarreal ci ha provato per due anni: “Mi è parso giusto e anche doveroso rispondere di sì - ha detto il difensore - Sono stati caparbi, sono tornati alla carica, potevo andare via nell’estate scorsa o prima, quando mi chiamò il Valencia. Ci avevo pensato spesso, poi non ce l’avevo fatta a staccarmi da Napoli. Ora che ho 34 anni penso sia naturale avvertire il richiamo di casa, dei genitori, dei fratelli, e progettare il proprio finale di carriera”. Sul futuro del Napoli e sui suoi giorni più difficili: “Il giorno più duro è stato a Firenze, quando perdemmo lo scudetto. O forse questo del mio addio. Non so. Sapete cosa? Io a Napoli, sin dal primo istante in cui sono arrivato, mi sono sentito amato. Il rimpianto? Lo scudetto di due anni fa, ovviamente. Una rabbia che ancora avverto dentro perché con novantuno punti in genere si vince sempre. Però il Napoli non deve smettere di crederci, qui ci sono le condizioni per farcela, la Juventus mollerà qualcosa, non può resistere. Al Napoli per farcela manca solo un 10%. L’ultimo passettino, ma la squadra ha già la consistenza. E se poi, come leggo, si aggiunge James Rodriguez... Carlo sa tutto di lui e lui di Carlo si fida, sono stati assieme a Madrid e al Bayern, c’è grande stima. James aggiunge tasso tecnico, fantasia".

"Nel 2011 giurai che non sarei mai più tornato a Napoli, ma poi..."

Facendo un passo indietro, lo spagnolo ha raccontato del suo arrivo al Napoli, nel 2013: “Nel 2011, dopo il matrimonio, tra le tappe del viaggio di nozze inserimmo Capri: un giorno decidemmo di fare un giro a Napoli, un piccolo tour in taxi per conoscere un pochino la città, ma fu quasi traumatico - ha spiegato - Un casino e un traffico pazzeschi, non eravamo abituati: e allora ci guardammo e ci dicemmo che non saremmo mai più tornati. L'impatto fu tremendo. Due anni più tardi, dopo aver comunicato al Real la mia intenzione di andare via, leggo di Rafa (Benitez, ndr) al Napoli: ricordo che un brivido mi attraversò la schiena, pensando alla città. All'epoca io e Benitez avevamo lo stesso procuratore, e tra l'altro Rafa mi conosceva benissimo”. Quello il momento chiave: “Mi chiamano e mi dicono dell'offerta molto buona del Napoli. Un'offerta da accettare: e accettai. Ma non sapevo come dirlo ad Alicia: amore, sai, andiamo in Italia. E lei: wow, e dove? E io: vicino Roma. E lei: bello! Ma dove? E io: un po' più al Sud. E lei, gelida: si, ok Raul, ma dove? E io: a Napoli. Non voleva venire, fu difficile convincerla, ma poi s'è innamorata: e oggi è la più triste di tutti noi. È dura andare via ma forse questo è il momento giusto”.