I tre nuovi acquisti del mercato rossonero si sono presentati ufficialmente a Milanello come nuovi giocatori del Milan. Idee chiare per Bennacer, Leao e Duarte: "Felicissimi di aver scelto questo club"
Giornata di presentazioni a Milanello. Dopo Theo Hernandez e Krunic, anche gli altre tre acqusiti del mercato rossonero, Ismael Bennacer, Rafael Leao e Leo Duarte, si sono presentati in conferenza stampa come nuovi giocatori del Milan. Arrivati tutti e tre a titolo definitivo, i giocatori sono stati accompagnati dal direttore tecnico Paolo Maldini, dal Chief Football Officer Zvonimir Boban e dal direttore sportivo Frederic Massara. Tanta voglia di iniziare e di mettersi in mostra: idee chiare per i nuovi acquisti del Milan, che hanno espresso tutta la loro gioia per aver scelto il progetto rossonero.
Bennacer: "Qui per Giampaolo, sono pronto"
Il primo a prendere la parole è stato Ismael Bennacer, centrocampista classe ’97 fortemente voluto da Giampaolo dopo l’ultima annata trascorsa all’Empoli e grande protagonista in Coppa d’Africa con l’Algeria. "Sono contento di essere arrivato al Milan – ha esordito Bennacer -, sento questa maglia e sono pronto a fare il massimo. Sono felice perché si sta costruendo una squadra forte, per me il Milan è il club perfetto per lavorare bene. Qui sono passati grandi campioni e io devo dare tutto per avvicinarmi a loro. Sto crescendo e grazie a questo allenatore potrò fare ancora meglio. Giampaolo mi ha chiesto di venire, questo è stato importante. Penso che lo abbia fatto perché vado bene nel suo sistema di gioco. Tutti conoscono le mie qualità e lavorerò al massimo delle mie possibilità. Il mio ruolo? Sono un playmaker, preferisco giocare davanti la difesa. Poi scenderò in campo dove vorrà collocarmi l’allenatore. Quando il Milan mi ha chiamato non ci ho pensato molto, ero in Coppa d’Africa e ho deciso immediatamente".
Leao: "Ho sempre sognato il Milan"
Spazio poi al nuovo arrivo in attacco, Rafael Leao. Il portoghese classe ’99 è stato prelevato dal Lille e da molti è considerato un campione: "Ricevere tutti questi elogi mi rende felice – ha ammesso il giovane attaccante -, in ogni caso io provo ad ascoltare tutti e a lavorare con umiltà. Sono arrivato al Milan perché è un club che vuole scommettere sui giovani di qualità. Si sta formando una squadra giovane, siamo un grande gruppo, abbiamo un grande allenatore e vogliamo raggiungere i nostri obiettivi. Io mi devo allenare duramente seguendo i consigli dell’allenatore, in Italia è differente rispetto al Portogallo, le squadre sono molto forti tatticamente. Il paragone con Ronaldo il Fenomeno? Devo lavorare tanto per arrivare a quel livello. A me piace tanto giocare davanti e muovermi, ora devo pensare a migliorare la mia condizione fisica e la finalizzazione. Posso giocare sia da prima che da seconda punta, l’importante è dare il massimo. E poi mi piace fare gli assist: più ne farò, meglio sarà per la squadra. Spero di poterne servire tanti anche a Piatek. Ho sempre sognato di giocare in questo grande club, al Milan tante persone hanno dimostrato che mi volevano e questo ha fatto la differenza, per un giovane come me è molto importante".
Duarte: "Al Milan per fare la storia"
Infine parola a Leo Duarte, difensore brasiliano arrivato dal Flamengo: "Sono felice di essere al Milan. Ero a fare shopping con mia moglie quando ho ricevuto la telefonata di Maldini – ha raccontato -, mio padre è un suo grande fan e io lo vedevo giocare. È stata una grande emozione. Io non voglio essere semplicemente un giocatore del Milan, qui voglio fare la storia. Il calcio brasiliano è differente per tattica e idee di gioco, ma ho già lavorato con Jorge Jesus, un allenatore europeo con idee molto simili a quelle di Giampaolo. Mi servirà qualche giorno per adattarmi ai dettami dell’allenatore, voglio anche imparare la lingua per entrare al meglio nella situazione. I miei modelli? Fisicamente posso ricordare Thiago Silva, ma sarei felice anche se avessi solo la metà del successo che ha avuto lui al Milan. È uno dei giocatori ai quali mi ispiro, ma mi ispiro anche a Juan, con il quale ho giocato nel Flamengo. Romagnoli? Grande giocatore, mi sta aiutando con la lingua e mi segue in campo. È importante per il mio adattamento. Qui ci sono tanti difensori forti, ma se per giocare devo mangiare l’erba, allora lo farò. Sarà una lotta sana, giocherà chi sta meglio. Non vedo l’ora di confrontarmi con gli attaccanti del campionato italiano".