Fiorentina, Commisso: "Montella resta. Chiesa la mia vittoria, costruirò intorno a lui"

Calciomercato
Commisso, Barone e Pradè in conferenza stampa - ph. @acffiorentina

Il presidente della Fiorentina ha parlato in conferenza stampa del mercato viola e ha allontanato le voci di un possibile esonero di Montella: "È una fake news, l’allenatore resta e sono contento di lui. Abbiamo fatto tante operazioni, ora serve tempo. Chiesa sarà importantissimo. Voglio costruire la squadra attorno a lui: sono stato di parola"

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Dopo la chiusura di una sessione di calciomercato che ha visto la Fiorentina tra le squadre più attive in assoluto, il nuovo presidente viola Rocco Commisso ha fatto il punto della situazione e si è detto pienamente soddisfatto dell’operato della società sotto ogni punto di vista. Nessun allarme nemmeno per le due sconfitte arrivate nelle prime due giornate di campionato e nessun cambio in panchina in vista. A tal proposito, dopo le voci circolate su un possibile esonero di Montella, Commisso ha voluto chiarire la situazione. "La notizia dell’allontanamento di Montella è una fake news – ha esordito il presidente della Fiorentina in conferenza stampa -, io sono contento dell’allenatore e posso dire che rimane con noi. Siamo soltanto all’inizio di un percorso e quando sono arrivato qui ho chiesto soltanto una cosa, il tempo. Abbiamo fatto ben 45 operazioni sul mercato, non può arrivare tutto in un giorno. La gente sta apprezzando ciò che stiamo facendo e io di questo sono felice: faremo di tutto per fare in modo che il futuro del club sia migliore del passato recente".

Chiesa al centro del progetto

Commisso si è poi soffermato su Federico Chiesa. Al centro delle voci di mercato, il talento della Fiorentina è rimasto in viola nonostante il pressing di diversi club. Commisso ritiene la questione una vittoria personale: "Lo avevo promesso – ha detto – e sono stato di parola. Chiesa sarà un giocatore importantissimo per la Fiorentina e io voglio costruire la squadra intorno a lui. Non voglio solo tenerlo per un altro anno, voglio renderlo centrale nel progetto e costruirci intorno qualcosa di importante. Inoltre voglio rendere i fiorentini ancora più orgogliosi della loro città magari mettendo in piedi qualcosa di nuovo. Non so se sarà possibile, ma abbiamo lavorato molto per quanto riguarda anche lo stadio e il centro sportivo".

Pradè spiega il mercato della Fiorentina

Parola poi al direttore sportivo Daniele Pradè, che ha spiegato l’andamento delle operazioni di mercato della Fiorentina: "Io alla società ho chiesto soltanto pazienza, abbiamo deciso di lavorare sui giovani e vogliamo perseguire questa strada. In Italia e in Europa in pochi fanno come noi – ha chiarito -, il presidente mi aveva dato carta bianca sul budget ma abbiamo scelto di seguire una politica precisa. Spendere tanto per spendere non va bene. Non c’è nessuna operazione che mi ha deluso. Su Chiesa siamo stati chiari sin dall’inizio, così come le altre squadre sono state chiare con noi. Politano, ad esempio, l’Inter non lo vendeva. Lo stesso discorso vale con il Milan per Suso. Non potevamo fare altro. L’unico giocatore che abbiamo lasciato andare è Raphinha perché i costi non erano accettabili. Per il resto abbiamo preferito prendere Ghezzal rispetto a Oudin sia per la sua esperienza che per le caratteristiche che si sposano bene con la squadra".

Montella, l’affare Pedro e il mirino su Tonali

Nonostante la rosa adesso piuttosto ampia, Pradè ha assicurato che nessuno verrà tagliato: "Siamo in tanti, è vero, ma chi è qui ha un contratto e quindi è a disposizione dell’allenatore. Non faremo cose strane, come tagli o cessioni. Montella? Finora non ha mai potuto lavorare con un gruppo al completo, siamo ancora un cantiere aperto. Ma ora sta a lui trovare la soluzione migliore per costruire il puzzle. Dell’anno scorso sono rimasti solo cinque giocatori, in ogni caso Montella ci deve dare un’identità e deve far capire ai ragazzi che siamo all’inizio del percorso. La squadra l’abbiamo completata, possiamo giocare con più moduli e gli investimenti sono stati importanti. Uno di questi è stato per Pedro: la trattativa partiva da 20 milioni, siamo stati in grado di chiuderla a cifre molto più basse. Ha caratteristiche diverse rispetto agli altri attaccanti che abbiamo, si dovrà adattare ma sono certo che piacerà a tutti per la sua eleganza. Se non si fosse rotto il crociato sarebbe andato al Real Madrid". In chiusura anche una battuta su Sandro Tonali, uno dei giocatori finiti nel mirino della Fiorentina per il futuro: "Commisso e Barone vogliono giocatori forti e italiani per la squadra del futuro. Allo stesso tempo, però, vogliono mantenere rapporti ottimi con gli altri presidenti. Se prima le società non parlano tra loro, io non sono autorizzato a parlare con i giocatori. Barone ha parlato con Cellino, il quale ha detto che Tonali è incedibile. Lo stesso ha fatto Pozzo per quanto riguarda De Paul: per questo motivo non ho mai fatto offerte per lui. Le ipotesi De Rossi e Nainggolan? Con il belga non ci abbiamo mai parlato. Per quanto riguarda Daniele – ha concluso Pradè -, sapevo che in Italia non avrebbe giocato con un’altra maglia".