Giro 2012, senza Contador caccia al nome per la Rosa

Ciclismo
Contador in maglia rosa e con il trofeo del Giro nel 2011
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Tutti gli uomini da seguire. Tra gli italiani, favoriti Basso e Scarponi, ma occhio a Cunego. Kreuziger guida il plotone degli stranieri, Schleck, Rodrìguez e Rujano mine vaganti, Henao e Uràn le possibili sorprese

di Stefano Rizzato
e Matteo Veronese

Gli italiani: l'incognita è la forma - Pochi ma buoni. Gli italiani al via del 95esimo Giro d'Italia con velleità di classifica si contano sulle dita di una mano ma, anche per i bookmakers, sono i favoriti ad indossare la Maglia Rosa al termine dell'ultima tappa con arrivo in Piazza del Duomo a Milano.

Il primo favorito dal momento in cui ne è stata ufficializzata la presenza sulle strade del Giro è Ivan Basso. Il varesino della Liquigas-Cannondale andrà all'assalto della terza "Rosa" della carriera forte di una squadra costruita attorno alle sue esigenze: Sylvester Szmyd potrebbe recitare da primattore in quasi tutte le altre 21 squadre iscritte, Agnoli, Capecchi e Salerno costituiscono un "treno" invidiabile in salita.

A dare del filo da torcere a Basso e ai suoi ci saranno i due alfieri della Lampre-ISD, l'altro grande team con licenza italiana (sono solamente tre) al via. Michele Scarponi, dopo la squalifica a Contador, si presenta da detentore con l'incognita di una forma non al top ma comunque in crescita, come dimostrato alla Liegi. Al suo fianco ci sarà Damiano Cunego, di ritorno sulle strade del Giro dopo l'assenza nel 2011, pronto a fare corsa parallela al marchigiano e puntare al podio otto anni dopo il successo del 2004. A dar loro manforte ottime spalle come Ulissi, Niemiec, Bono, Spezialetti eRighi.

Completa il lotto degli italiani che sognano in rosa Domenico Pozzovivo, portacolori di una Colnago zeppa di talenti nostrani (i vari Battaglin, Brambilla, Pirazzi), fresco vincitore del Giro del Trentino e  in credito di fortuna con il Giro, visti i ritiri nelle ultime due edizioni funestate da continue cadute. Dovrebbero fare classifica anche due veterani come Bruseghin e Pinotti, che - con le loro doti a cronometro - possono coltivare pure qualche ambizione da podio.

Gli stranieri: Kreuziger su tutti - Anche nel plotone degli stranieri al Giro 2012 spiccano più le assenze che le presenze. Già perché la squalifica di Contador (per l'ormai famoso caso-clenbuterolo) ha innescato una sorta di reazione a catena e, visto che lo spagnolo non sarà neppure al Tour de France, molti tra i migliori interpreti delle corse a tappe hanno scelto di puntare tutto sulla Grande Boucle. I vari Evans, Wiggins, Andy Schleck, Sanchez, Gesink, Menchov e Leipheimer si  contenderanno la maglia gialla a luglio, insieme al nostro Nibali.

Ci sarà invece Roman Kreuziger. Il ceco dell'Astana, classe '86, ha nel Giro il principale obiettivo stagionale. Lui ha fatto pretattica dicendo di puntare al podio, dopo il quinto posto e la maglia bianca di miglior giovane del 2011. Ma ha tutto, inclusi gregari di lusso come Tiralongo e Gasparotto, per giocarsi la vittoria fino alla cronometro di Milano.

Sulla carta, anche Frank Schleck, terzo al Tour 2011, sarebbe di diritto tra i favoriti per la vittoria finale. Ma ci sono grandi dubbi sulla sua condizione attuale e il rischio è che lo Schleck maggiore del lussemburghese - chiamato dalla Radioshack-Nissan per sostituire Fuglsang - corra il Giro solo per rifinire la forma in vista del Tour de France. Chi invece ha da tempo dichiarato i suoi obiettivi in rosa è lo spagnolo Joaquim Rodríguez. Lo scalatore della Katusha perderà terreno a cronometro, ma è anche uno dei pochi a poter davvero fare la differenza in salita e potrà ravvivare la corsa con i suoi attacchi.

Tra gli scalatori, da segnalare anche la presenza del francese John Gadret - terzo al Giro 2011, dopo la squalifica di Contador - e del basco Mikel Nieve. Faranno classifica, ma per loro, salvo maxi-fughe (in stile Arroyo 2010?) o altre sorprese, il podio sembra meno a portata. Possono però puntare alla top-10, così come l'olandese De Gendt, l'altro francese Casar e il duo della Garmin-Barracuda formato da Christian Vande Velde e Ryder Hesjedal.

Capitolo a parte meritano i sudamericani. Prima di tutto José Rujano, sesto lo scorso anno e all'ennesimo tentativo di ritrovare i fasti del 2005, quando fu terzo e maglia verde. Può essere la classica mina vagante. E poi la coppia di colombiani del Team Sky: Rigoberto Urán e Sergio Luis Henao. Classe '87 entrambi, vengono da una primavera convincente e potrebbero fare corsa parallela per un posto tra i primi dieci. Urán ha più esperienza del compagno e anche lo spunto veloce per vincere una tappa. Henao in patria s'è costruito una reputazione da predestinato, ma è tutto da scoprire a questi livelli.

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