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Tour de France 2018, i favoriti: è duello Froome-Nibali

Ciclismo

Sono i vincitori delle ultime cinque edizioni della Grande Boucle: Chris Froome e Vincenzo Nibali si sfideranno da sabato per la portare la maglia gialla ai Campi Elisi. Agli altri, come Bardet, Quintana e Dumoulin, non resta che cercare di inserirsi in questo fantastico duello

LE ALTIMETRIE DELLE TAPPE DECISIVE

LA GUIDA AL TOUR 2018

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Froome, Nibali, Froome, Froome, Froome. Scorrendo l'albo d'oro del Tour de France, sono questi i nomi che si possono trovare. Dal 2013, solo due corridori si sono imposti alla Grande Boucle: il keniano bianco e lo Squalo dello Stretto. E' logico, dunque, ridurre a questi due la corsa per la maglia gialla 2018. Si parte il 7 luglio da Noirmoutier-en-Ile, sull'Oceano Atlantico, per terminare il 29 ai Campi Elisi, dopo 3351 km di battaglia, tra pavè, crono, cime mitiche e qualche novità nel percorso, come la tappa 17, già ribattezzata a 'Formula 1' per la partenza dei corridori a griglia, in stile circus. Ecco come arrivano i due sfidanti all'appuntamento più atteso e importante della loro stagione. 

Froome, voglia di rivincita

Il britannico del Team Sky, archiviato il caso salbutamolo, ha mente sgombra e gambe toniche per centrare una storica doppietta, quel Giro-Tour riuscita solo ai grandissimi e che non viene realizzata esattamente da 20 anni, ovvero dall'impresa di un mito come Marco Pantani. Froome attualmente detiene i tre grandi giri e potrebbe calare il poker consecutivo, come solo il grande Eddy Merckx in passato. Al suo servizio c'è una squadra stellare, dove troverà come gregari ciclisti che sarebbero capitano nell'80% degli altri team, uno su tutti Geraint Thomas. Sulle gambe, Froome avrà per la prima volta dal 2013 (anno della sua prima affermazione al Tour) le fatiche del Giro d'Italia, vinto grazie a un paio di imprese d'altri tempi sullo Zoncolan e sul Colle delle Finestre. Difficilmente il britannico non pagherà, almeno all'inizio gli sforzi in rosa. Attenzione però, perché Froome dopo il Giro non ha più corso, allenandosi duramente e provando tutti i punti più critici di questa Grande Boucle. 

Nibali, tutto su Tour e Mondiale

Gli occhi degli italiani sono puntati ovviamente sullo Squalo, ultimo portacolori in giallo sui Campi Elisi nella fantastica cavalcata del 2014, unico a interrompere l'egemonia di Froome da cinque anni a questa parte. Vincenzo ha puntato tutte le sue carte di questo 2018 su tre obiettivi: Classiche, Tour e Mondiali. Dopo lo storico trionfo alla Sanremo di marzo, ecco il secondo target stagionale, indossare nuovamente la maglia gialla. L'età anagrafica non è dalla sua parte (classe 1984), visto che recentemente solo Cadel Evans è riuscito ad arrivare in giallo a Parigi da over 33. Il punto debole potrebbe essere la cronosquadre, dove il Team Sky parte strafavorito e la Bahrain-Merida potrebbe far pagare un distacco importante al suo capitano, ma il pavè della nona frazione con arrivo a Roubaix, sa già di impresa. La cabala, poi, potrebbe essere dalla sua, visto che anche nel 2014, anno della vittoria, la Grande Boucle affrontò una tappa in pavè. 

Bardet, Quintana, Dumoulin a caccia di gloria

Il parterre de roi è davvero di quelli importanti. Il meglio del ciclismo mondiale si darà appuntamento in Vandea il prossimo 7 luglio per il 'grand depart'. I francesi puntano forte su Romain Bardet, che vorrebbe riportare a casa la maglia gialla 33 anni dopo Hinault. Abbonato del podio, su cui è salito nelle ultime due occasioni (secondo nel 2016, terzo un anno fa), è un attaccante che potrebbe diventare un valido alleato nella lotta contro il nemico comune Froome. Chi aspetta da anni di battere il keniano bianco è Nairo Quintana, secondo nel 2015 e terzo nel 2016, scoppiato invece lo scorso anno dopo le fatiche del Giro. Il colombiano ha alle spalle il dream team Movistar, con Valverde e Landa, con cui però dovrà saper convivere anche nei momenti critici della corsa. Tom Dumoulin è capitano per caso della sua Sunweb, visto il forfait di Kelderman. I pochi km a crono non sembrano favorirlo, ma il Tour 2018 non ha montagne così tremende da poterlo appiedare: occhio quindi all'olandese.