Il sardo dell'UAE Team Emirates cade in discesa nel corso della 17^ tappa della Vuelta. Sangue sulla schiena e abrasioni, l'azzurro chiude la frazione a 14 minuti e commenta: "La sfortuna sembra non volermi lasciare in pace"
VUELTA: TAPPA A WOODS. YATES RESTA LEADER, NIBALI PROTAGONISTA
Fabio Aru è caduto nella diciassettesima tappa della Vuelta, quando mancavano una decina di chilometri dalla conclusione, sbattendo violentemente la parte bassa della schiena: body rotto ed evidenti abrasioni sulla zona lombare e del gluteo destro. L'azzurro dell'UAE Team Emirates, dopo essersi lamentato per problemi al cambio (emerso chiaramente dalle parole urlate in tv dal sardo verso il suo d.s. Matxin) è riuscito a ripartire, seppur dolorante, concludendo la frazione con un ritardo di 14’14’’ scortato dai gregari Bystrom e Ravasi. Bisognerà capire se questo incidente permetterà ad Aru, un po' in ritardo di condizione negli ultimi giorni, di prendere parte al Mondiale di Innsbruck del prossimo 30 settembre.
Aru: "Perseguitato dalla sfortuna"
Il corridore sardo, che ora è 18° nella classifica generale della Vuelta a 22’ dal leader Yates, ha commentato così l'episodio: "Purtroppo la sfortuna sembra non volermi lasciare in pace in questo 2018. Nella caduta ho battuto violentemente la parte bassa della schiena e mi sono spaventato perché stavamo scendendo a 70 all’ora. Poteva andare molto peggio. Mi spiace per la reazione avuta, ma in quelle situazioni tra adrenalina, dolore e spavento, si perde un po’ il controllo, pur sapendo che sono cose che possono accadere in questo sport. Ora vediamo come passerò la notte e poi domani mattina faremo il punto della situazione con lo staff medico e il management del team".
La squadra accerterà quale sono state le problematiche della caduta. Domani la Vuelta affronterà la diciottesima frazione da Ejea de los Caballeros a Lleida, di 186 chilometri. Una tappa senza grosse difficoltà altimetriche per un probabile arrivo allo sprint.