Parigi Roubaix 2019, vince il belga Gilbert davanti al tedesco Politt

Il belga Gilbert si aggiudica la Parigi-Roubaix regolando allo sprint il compagno di fuga, il tedesco Politt. Quinto posto per Sagan, Ballerini trentesimo è il migliore degli italiani

Il belga Philippe Gilbert, 37 anni a luglio, campione del mondo nel 2012, ha vinto l'edizione n.117 della Parigi-Roubaix, classica in linea di 257 km (54,5 dei quali sul pavé). Ha battuto allo sprint il compagno di fuga Nils Politt, 25enne tedesco della Katusha. Al terzo posto l'altro belga Yves Lampaert, compagno di squadra di Gilbert nella Deceuninck-Quick Step. Quinto il tre volte iridato Peter Sagan

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A 110 chilometri dal traguardo sono 25 i secondi di ritardo del gruppo Sagan

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Una trentina di corridori ha un vantaggio di circa 30 secondi sugli altri corridori all'uscita del settore 21. Indietro anche Peter Sagan e Oliver Naesen

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Cade Daniel Oss

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Il gruppo è compatto all’ingresso del settore 22

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Nel settore 23 di pavé, il norvegese Kristoff nelle ultime posizioni del gruppo

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A 130 km al traguardo, ci sono 20″ tra i fuggitivi e il gruppo. In testa alla corsa Maciej Bodnar (Bora-Hansgrohe), Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale), Kamil Gradek, Michael Schär (CCC Team), Edward Theuns (Trek-Segafredo), Matti Breschel (EF Education First), Nils Politt, Marco Haller (Katusha Alpecin), Tim Declercq, Yves Lampaert (Deceuninck-Quick Step), Damien Gaudin, Adrien Petit (Total Direct Energie), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Frederik Frison (Lotto Soudal), Bert Van Leberberghe (Cofidis), Davide Ballerini (Astana), Jorge Arcas (Movistar), Frederik Backaert (Wanty-Gobert), Reinardt Janse van Rensburg (Dimension Data), Cees Bol (Sunweb), Kris Boeckmans (Vital Concept-B&B Hotels) e Michaël Van Stayen (Roompot-Charles)

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La storia

La terza Classica Monumento del 2019, conosciuta come L'enfer du Nord, è molto più che una corsa: i 29 settori in pavè sono curati meticolosamente per tutto l'anno, con una marea di tifosi che si dividerà su tutto il percorso fino al Velodromo di Roubaix, dove in passato si sono consacrati mostri sacri del ciclismo come Coppi, Merckx, Moser, Cancellara, Boonen e ultimo in ordine cronologico Peter Sagan.

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Il percorso

Partenza da Compiègne, a nord di Parigi, fissata per le 11 del mattino con arrivo previsto non prima delle 17 al Velodromo di Roubaix. Spettacolo assicurato con 257 km di lunghezza, di cui ben 54,5 in pavè divisi in 29 settori. Gli organizzatori hanno come sempre classificato la difficoltà di ogni settore: al km 142 ecco il primo momento chiave della corsa, con l’ingresso nella Foresta di Arenberg, simbolo della Roubaix, lungo 2,3 km e con cinque stellette di difficoltà. Da segnalare anche Mons-en-Pévèle e Carrefour de l’Arbre, quest'ultimo posto ai -15 km, dove probabilmente si deciderà il vincitore della gara.

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Storia e albo d'oro

La prima edizione della Roubaix risale al 1896, con la vittoria del tedesco Josef Fischer. Pur essendo una classica francese a tutti gli effetti, a dominare l'albo d'oro sono i belgi con ben 56 trionfi, esattamente il doppio dei padroni di casa. Sono quattro a testa i successi di Tom Boonen e Roger De Vlaeminck, mentre tra i 7 ciclisti ad imporsi in tre occasioni troviamo l'azzurro Francesco Moser, Fabian Cancellara e il 'cannibale' Eddy Merckx. L'Italia si è imposta in 13 occasioni, l'ultima volta nel 1999 con Andrea Tafi. Nel dopoguerra hanno trionfato al Velodromo anche Fausto e Serse Coppi, Antonio Bevilacqua, Felice Gimondi e Franco Ballerini. Lo scorso anno vittoria per Peter Sagan davanti allo svizzero Diller e all'olandese Terpstra.

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I favoriti

La Roubaix 2019 sembra più aperta che mai. I favori del pronostico vanno ovviamente al campione in carica Peter Sagan, ma attenzione a Greg Van Avermaet (vincitore nel 2017) e ai vari Zdeněk Stybar, Alexander Kristoff, Tiesj Benoot e Oliver Naesen. Impossibile non citare un altro ex vincitore dell'Inferno del Nord come John Degenkolb, che si impose nel 2015, o i giovani in rampa di lancio come Wout van Aert e Nils Politt. Assente Alberto Bettiol, trionfatore una settimana fa al Fiandre, l'Italia si affida a Matteo Trentin (Mitchelton–Scott), Daniel Oss, scudiero di Sagan alla Bora–Hansgrohe, Daniele Bennati (Movistar) e Gianni Moscon del Team Sky.

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