Che rivoluzione con le medaglie. Ma Schumi resta intoccabile
Formula 1Se il criterio proposto da Ecclestone in F1 fosse stato adottato in tutti i 59 Mondiali disputati, avrebbe determinato 13 campioni diversi rispetto a quelli effettivamente presenti nell'albo d'oro. Guarda il risultato finale calcolato dalla Fia
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Le medaglie al posto dei punti? La storia della Formula 1 cambierebbe radicalmente. La Federazione internazionale dell'automobile (Fia) ha provato ad applicare il sistema proposto da Bernie Ecclestone. Al posto degli attuali punteggi, il boss del circus è favorevole all'introduzione di un modello olimpico, con medaglie d'oro, d'argento e di bronzo ai primi 3 piloti di ogni Gp. Alla fine, il titolo mondiale andrebbe al driver con più ori.
Se questo criterio fosse stato adottato in tutti i 59 Mondiali disputati, avrebbe determinato 13 campioni diversi rispetto a quelli effettivamente presenti nell'albo d'oro. Solo 22 stagioni, poi, avrebbero conservato lo stesso podio finale. Tre piloti, infine, avrebbero vinto il titolo e avrebbero cancellato lo zero dalla personale casella iridata: l'inglese Stirling Moss, il francese Didier Pironi ed il brasiliano Felipe Massa, che nel 2008 è stato battuto in extremis dall'inglese Lewis Hamilton.
Le medaglie avrebbero regalato un Mondiale in più a Alain Prost, che ne avrebbe 5 e non 4, e ad Ayrton Senna, che avrebbe calato un poker e non un tris. Il curriculum di Michael Schumacher, invece, non cambia se si parla di metalli o di numeri: i titoli del tedesco sono sempre 7.
Questi i tredici Mondiali che con il sistema delle medaglie avrebbero cambiato "padrone": 1958: Stirling Moss al posto di Mike Hawthorn. 1964: Jim Clark al posto di John Surtees. 1967: Jim Clark al posto di Denny Hulme. 1977: Mario Andretti al posto di Niki Lauda. 1979: Alan Jones al posto di Jody Scheckter. 1981: Alain Prost al posto di Nelson Piquet. 1982: Didier Pironi al posto di Keke Rosberg. 1983: Alain Prost al posto di Nelson Piquet. 1984: Alain Prost al posto di Niki Lauda. 1986: Nigel Mansell al posto di Alain Prost. 1987: Nigel Mansell al posto di Nelson Piquet. 1989: Ayrton Senna al posto di Alain Prost. 2008: Felipe Massa al posto di Lewis Hamilton.
Questo invece il confronto fra il palmares virtuale (delle medaglie) dei piloti più grandi della storia e quello reale: (con medaglie) Michael Schumacher: 7 (1994, 1995, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004). Juan Manuel Fangio: 5 (1951, 1954, 1955, 1956, 1957). Alain Prost: 5 (1981, 1983, 1984, 1985, 1993). Jim Clark: 4 (1963, 1964, 1965, 1967). Ayrton Senna: 4 (1988, 1989, 1990, 1991). Jack Brabham: 3 (1959, 1960, 1966). Jackie Stewart: 3 (1969, 1971, 1973). Nigel Mansell: 3 (1986, 1987, 1992).
Le medaglie al posto dei punti? La storia della Formula 1 cambierebbe radicalmente. La Federazione internazionale dell'automobile (Fia) ha provato ad applicare il sistema proposto da Bernie Ecclestone. Al posto degli attuali punteggi, il boss del circus è favorevole all'introduzione di un modello olimpico, con medaglie d'oro, d'argento e di bronzo ai primi 3 piloti di ogni Gp. Alla fine, il titolo mondiale andrebbe al driver con più ori.
Se questo criterio fosse stato adottato in tutti i 59 Mondiali disputati, avrebbe determinato 13 campioni diversi rispetto a quelli effettivamente presenti nell'albo d'oro. Solo 22 stagioni, poi, avrebbero conservato lo stesso podio finale. Tre piloti, infine, avrebbero vinto il titolo e avrebbero cancellato lo zero dalla personale casella iridata: l'inglese Stirling Moss, il francese Didier Pironi ed il brasiliano Felipe Massa, che nel 2008 è stato battuto in extremis dall'inglese Lewis Hamilton.
Le medaglie avrebbero regalato un Mondiale in più a Alain Prost, che ne avrebbe 5 e non 4, e ad Ayrton Senna, che avrebbe calato un poker e non un tris. Il curriculum di Michael Schumacher, invece, non cambia se si parla di metalli o di numeri: i titoli del tedesco sono sempre 7.
Questi i tredici Mondiali che con il sistema delle medaglie avrebbero cambiato "padrone": 1958: Stirling Moss al posto di Mike Hawthorn. 1964: Jim Clark al posto di John Surtees. 1967: Jim Clark al posto di Denny Hulme. 1977: Mario Andretti al posto di Niki Lauda. 1979: Alan Jones al posto di Jody Scheckter. 1981: Alain Prost al posto di Nelson Piquet. 1982: Didier Pironi al posto di Keke Rosberg. 1983: Alain Prost al posto di Nelson Piquet. 1984: Alain Prost al posto di Niki Lauda. 1986: Nigel Mansell al posto di Alain Prost. 1987: Nigel Mansell al posto di Nelson Piquet. 1989: Ayrton Senna al posto di Alain Prost. 2008: Felipe Massa al posto di Lewis Hamilton.
Questo invece il confronto fra il palmares virtuale (delle medaglie) dei piloti più grandi della storia e quello reale: (con medaglie) Michael Schumacher: 7 (1994, 1995, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004). Juan Manuel Fangio: 5 (1951, 1954, 1955, 1956, 1957). Alain Prost: 5 (1981, 1983, 1984, 1985, 1993). Jim Clark: 4 (1963, 1964, 1965, 1967). Ayrton Senna: 4 (1988, 1989, 1990, 1991). Jack Brabham: 3 (1959, 1960, 1966). Jackie Stewart: 3 (1969, 1971, 1973). Nigel Mansell: 3 (1986, 1987, 1992).