La F1 volta pagina: dal 2009 cambia il punteggio nei GP

Formula 1
Luca Cordero di Montezemolo a Ginevra illustra le nuove proposte per cambiare le regole della F1
Luca di Montezemolo, Chairman of Ferrari and FOTA, gestures during a Formula One Teams Association (FOTA) media conference, Thursday, March 5, 2009, in Geneva, Switzerland. Following its formation last September, FOTA created three working groups, whose remit has been to focus on the technical, sporting and commercial aspects of Formula One and recommend developments in each of those areas. (AP Photo/Keystone, Martial Trezzini)

L'associazione dei team ha presentato a Ginevra le nuove proposte per cambiare le regole della F1. Il sistema dei punteggi cambierà radicalmente: 12 punti al vincitore, 9 al secondo classificato. Montezemolo: ''E' un momento storico''

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Due punti in più a chi vince un Gran Premio, tre di differenza con il secondo, e gare più corte, per un massimo di 250 km o un'ora e 40 minuti di corsa: sono le due principali proposte per le quali l'associazione dei team di Formula 1 (Fota) chiede applicazione immediata a partire dal Mondiale 2009. E' quanto emerso oggi a Ginevra dalla prima conferenza stampa assoluta tenuta dalla Fota, al termine di intense settimane dedicate dal gruppo allo studio di proposte per rendere la Formula 1 più attraente per il pubblico e più "sostenibile" a livello economico ed ambientale.

Niente medaglie per i primi tre di ogni GP, come suggerisce da tempo Bernie Ecclestone, ma una piccola modifica al sistema di assegnazione dei punti, quindi. Al vincitore, secondo quanto chiede la Fota, ne andrebbero 12 anziché gli attuali 10, al secondo 9 anziché 8 e al terzo 7 anzichè 6. Invariato i punti dal quarto all'ottavo posto (da 5 a 1).

Le proposte della Fota saranno sottoposte alla federazione internazionale (FIA) con l'idea di vederle applicate tra le edizioni del Mondiale 2009 e 2010. Le proposte, presentate oggi a Ginevra, sono state divise in tre sottocategorie: tecniche, sportive e commerciali.

"Siamo ad un momento storico senza precedenti per la Formula 1", ha commentato il presidente Montezemolo. "Per la prima volta tutti in team condividono una medesima visione collettiva, chiara e salda. Grazie a questa unità tutti i team hanno già varato significanti riduzioni dei costi per il 2009. Continueremo a combattere vigorosamente in pista ma dividendo un obiettivo comune: migliorare la Formula 1 assicurando allo sport stabilità, sostenibilità, sostanza e appeal, con i nostri clienti e tifosi ovviamente quali principali beneficiari".

La Fota ha anche svolto una inchiesta demoscopica allo scopo di comprendere quali siano le modifiche più urgenti da apportare al Mondiale secondo i fan. Secondo l'indagine il "giocattolo" non sarebbe "rotto" e non necessiterebbe di cambiamenti radicali. Esiste tra i fan il forte desiderio di un Mondiale fortemente meritocratico, dove sia maggiore l'apprezzamento rivolto alle capacità tecniche dei piloti, più sorpassi e tecnologia. Non esistono invece segnali che spingano verso ipotesi suggestive di "corse ad handicap", o di gare "sprint", di griglie di partenza invertite o di inseguimenti "uno contro uno".

Il pubblico apprezza invece il format tradizionale dei Gran Premi, con i suoi connessi gladiatori e la natura altamente tecnologica dello sport, mentre non risponderebbe in maniera positiva ad eventuali rivoluzioni. La Formula 1 - sempre secondo l'indagine - necessiterebbe invece di un rapporto più vicino ed ampio con i consumatori e non esclusivo appannaggio delle tv che godono dei diritti di trasmissione.

Sarebbe idoneo, quindi, studiare altre vie di diffusione dell'evento, per un pubblico che si segnala tra l'altro maturo fruitore dei nuovi e diversi sistemi, dall'on-line alla telefonia mobile. Non risulterebbero urgenti, quindi, modifiche al format delle qualifiche, apprezzate per il criterio decisamente meritocratico attraverso il quale delineano la griglia di partenza, "il pilota più veloce deve partire davanti a tutti", sebbene non siano da escludere "minori" modifiche che non vadano a snaturare il senso della giornata del sabato.