F1, caos nuovo regolamento. Mosley: "I team erano d'accordo"

Formula 1
Max Mosley, presidente della Fia
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Il presidente della Fia dopo la decisione di rinviare al 2010 il nuovo sistema per l'assegnazione del Mondiale esprime qualche perplessità. E sulla stagione che sta per iniziare dice: "Dopo il Gp d'Australia ci saranno molti ricorsi". GIOCA A FORMULA SKY

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Quasi certamente il nuovo sistema per l'assegnazione del Mondiale piloti, che incorona chi ha vinto più Gp, slitterà alla prossima stagione dopo le polemiche di questi giorni. Ma il presidente della Fia, Max Mosley, non può fare a meno di nascondere un certo malcontento per come si sono sviluppate le cose. "Bernie (Ecclestone, ndr) - racconta in un'intervista al 'Daily Telegraph' - mi aveva detto che tutti i team, tutti erano felici di questo sistema. Questo mi ha fatto credere che tutti dunque erano d'accordo e la stessa impressione ha avuto il Consiglio Mondiale". Invece ieri è arrivato il dietrofront. Un passo indietro che si è reso necessario dopo che la la presa di posizione della Fota che, facendo riferimento al regolamento, riteneva che fosse troppo tardi per introdurre delle modifiche per il 2009 senza "il nulla osta unanime di tutti i concorrenti".

Ma questo è solo un capitolo. Secondo Mosley infatti il Gp d'Australia, gara d'apertura del Mondiale 2009 di Formula 1 in programma il 29 marzo, finirà tra proteste e ricorsi. "Si finirà con una decisione dei commissari. Quasi sicuramente ci sarà un ricorso di chi si considera penalizzato. E tutto questo andrà avanti fino alla Corte d'appello", dice sempre Mosley al Daily Telegraph.

A far discutere, nei test invernali, sono stati i diffusori utilizzati da alcune scuderie. In particolare Brawn Gp, Toyota e Williams hanno sfruttato le zone grigie del regolamento, intepretando l'articolo 2.4 in maniera  differente rispetto alla concorrenza. Secondo Mosley "sarà  difficile" giudicare. "Si può dire che il dispositivo sia legale e si può dire che non lo sia", aggiunge il presidente. Il caso si  trascinerà almeno fino alla prima gara dell'anno, in programma tra una settimana. "Se avessimo avuto più tempo -dice Mosley-  probabilmente avrei sottoposto la questione alla Corte d'appello della Fia prima del Gp d'Australia. Ci ho pensato questa settimana, non è il momento giusto; non sarebbe corretto. Se tutti i team avessero  pensato che il dispositivo è illegale, non avrebbero dovuto usarlo già dai test di Barcellona".

Il circus, in realtà, è spaccato tra chi ritiene di aver rispettato il regolamento e chi, invece, si sente penalizzato da presunte irregolarità commesse dai rivali. "Io posso vedere la situazione in entrambi i modi, davvero", dice Mosley. "Qualcuno però dovrà occuparsi della questione. E per fortuna non sono io",  afferma.