Briatore denuncia Piquet jr. La Fota: basta fughe di notizie

Formula 1
Briatore e Mosley: il giallo di Singapore sta acquistando un rilievo pesante
20090624 - ROMA - SPR- ++ F1:FIA E FOTA TROVANO ACCORDO REGOLE,CIRCUS E' SALVO ++  Una immagine di archivo del presidente Inglese  Max Mosley (D)  mentre parla con il direttore  Renault  Flavio Briator (16 Septembere 2007). La Formula 1 è salva. La Federazione automobilistica internazionale e l'associazione dei team (Fota) hanno trovato un accordo sulle regole. E' quanto l'ANSA è in grado di apprendere. EPA/ROLAND WEIHRAUCH - ANSA- ARCHIVIO / COC

Gp di Monza bollente. "Bugie oltraggiose" equiparabili a un "ricatto" le accuse di Nelsinho. Il pilota ha dichiarato alla Fia d'aver causato l'incidente di Singapore su richiesta dei vertici Renault. LE FOTO DEL GP DELLA DISCORDIA, GIOCA A FORMULA SKY

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Il Briatore furioso -
La Renault ha presentato una denuncia al Tribunale di Parigi per tentata estorsione contro l'ex pilota della scuderia francese Nelson Piquet Junior e contro suo padre Nelson Piquet Senior in merito alle accuse lanciate dai due su quanto sarebbe accaduto il 28 settembre 2008, in occasione del Gran premio di Singapore. La vicenda sarà esaminata dal  Consiglio mondiale dello sport motoristico della Fia il prossimo 21 settembre ("Cosa penso della vicenda Piquet-Renault? Dobbiamo aspettare di sentire entrambe le posizioni. Se credo alle accuse di Piquet? Dobbiamo aspettare di vedere il dossier, poi potremmo capire quello che è successo". Così il presidente della Fia, Max Mosley risponde ai microfoni di Sky Sport 24 sulle accuse lanciate da Piquet junior nei confronti della Renault). Flavio Briatore, team principal della Renault, considera intanto "bugie oltraggiose" equiparabili ad un "ricatto" le scioccanti accuse di Nelsinho Piquet. Il pilota brasiliano ha infatti dichiarato alla Fia di aver volontariamente causato un incidente nel Gp di Singapore dello scorso anno su richiesta dei vertici della Renault.

Il duro comunicato Fota - La Fota, la Formula one team association, è intervenuta con un duro comunicato sulle fughe di notizie riguardanti la vicenda del falso incidente di Nelson Piquet Junior al Gran premio di Singapore. In particolare, ieri è stato pubblicato da un sito inglese il verbale della confessione del pilota brasiliano. "Tutte le parti in causa - precisano i team - dovrebbero avere il diritto a un equo processo svolto in privato e non nella sfera pubblica. Viene prodotta pubblicità negativa e dannosa per l'immagine aziendale e la credibilità della Formula 1. La Fota ritiene che le differenze all'interno dello sport dovrebbero essere gestite in modo professionale e condanna l'abitudine a rilasciare documenti riservati intenzionalmente per influenzare l'opinione pubblica. I documenti riservati devono rimanere sotto il controllo dell'autorità competente".

Flavio: minacce contro di me -
"Si può facilmente immaginare che non posso accettare l'idea che la Renault, io e Piquet avremmo creato una sorta di cospirazione che non solo non avrebbe avuto nessun impatto sul risultato ma che avrebbe potuto mettere a rischio la sicurezza dei concorrenti del Gp per far ottenere dei vantaggi in gara a Fernando Alonso. Sono scandalizzato dal fatto che si possa pensare che io, senza menzionare Piquet o altri della Renault, abbia potuto prendere parte ad una strategia che potrebbe costituire un crimine", ha spiegato Briatore. "In secondo luogo, sono obbligato a considerare queste minacce come un chiaro tentativo di ricatto contro la Renault e me stesso".

Le rivelazioni di Piquet senior - La Federazione internazionale dell'automobile sapeva fin dal Gran premio del Brasile dello scorso anno che Nelson Piquet Junior accusava il proprio team, la Renault, di averlo indotto a simulare un incidente in occasione della gara in notturna disputata sul circuito di Singapore il 28 settembre 2008. L'inchiesta è però partita  solo a fine luglio, dopo il Gran premio di Budapest di  quest'anno. E' quanto emerge dai verbali dell'interrogatorio dello scorso 17 agosto da Nelson Piquet Senior alla Fia e di cui l'ANSA è a conoscenza. E' stato proprio il padre del pilota a raccontare a Charlie Whithing, delegato tecnico della Fia, le accuse del figlio. "Se lo dico alla stampa che succede, cosa posso provocare?", riferisce Piquet nell'interrogatorio. Whithing, secondo il  brasiliano, gli avrebbe risposto: "Lascia perdere, non può succedere mulla, perché tanto il risultato del campionato non si può cambiare".

Il ruolo (presunto) di Mosley - Piquet Senior racconta poi di avere parlato con il presidente della Fia, Max Mosley, e con il patron del circus, Bernie  Ecclestone, in occasione del Gran premio di Montecarlo di quest'anno. "Mosley mi ha detto che lo sapeva già da Whiting,  ma che non si poteva provare nulla se qualcuno non lo avesse  detto espressamente", ha riferito il brasiliano.

E quello (presunto) di Ecclestone - Più duro, secondo Piquet, il giudizio di Ecclestone nei confronti della Renault e del suo team manager Briatore. "Quando mi ha chiesto se erano vere le accuse di mio figlio io gli ho chiesto se era il caso di raccontare tutto alla stampa e che cosa dovevo fare", dichiara Piquet nel verbale. "Non dire nulla alla stampa, Fuck him (fottilo, ndr)", è la risposta che avrebbe  detto Ecclestone al brasiliano. "Non è vero - ha replicato oggi all'ANSA, Bernie Ecclestone  - io quella cosa non l'ho mai detta. E' stato il contrario. E' stato Piquet che ha detto 'io farò qualsiasi cosa per distruggere Flavio".

Faccia a faccia Briatore-Ecclestone - Il patron della Formula 1, Bernie  Ecclestone, è fra l'altro rimasto a colloquio per oltre mezz'ora con Briatore, stamani nell'area della scuderia francese all'interno del paddock di Monza. "Abbiamo parlato di calcio, del Queen's Park Rangers che  gioca domani (i due sono soci nella proprieta' del club inglese, ndr)", ha dichiarato Ecclestone, uscendo dal box Renault. Nessun riferimento al caso di Singapore, dopo le rivelazioni degli ultimi giorni? "Non ho idea e non voglio aggiungere la mia opinione alle altre", ha detto Eccclestone. Alla domanda se la Renault possa lasciare la Formula 1, il  patron ha risposto: "Non vedo perché dovrebbe farlo".

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