''Great Button'', l'Inghilterra incorona il Jenson Mondiale

Formula 1
''Great Button'', è sempre più Formula Inghilterra: dopo Hamilton ecco il trionfo mondiale di Jenson
Brawn GP's driver Jenson Button, of Britain, waves his country's flag after he secured the F1 World Championship by arriving fifth during Brazil's Grand Prix at the Interlagos race track in Sao Paulo, Sunday, Oct. 18, 2009. (AP Photo/Andre Penner)

Così apre il Sun, con i colori della Union Jack. E' uno dei tanti titoli comparsi sui principali quotidiani d'oltremanica il giorno dopo la gara di Interlagos che ha regalato al britannico il titolo iridato. LE FOTO DELLA FESTA DI BUTTON A INTERLAGOS

di Lorenzo Longhi
da Londra

“È una favola. Holliwood, un giorno, ne farà un gran film”: la favola in questione è quella di Jenson Button, e la frase altro non è che uno dei tanti titoli a tutta pagina che il Daily Mirror ha dedicato nell’edizione odierna al pilota inglese, il campione del mondo meno pronosticabile, almeno ad inizio stagione. E così, aprendo il giornale con un cubitale “Top Button”, il Mirror si allinea agli altri tabloid, scatenati e unanimi nel tributare gli onori al nuovo idolo. “Great Button”, con i colori della Union Jack, è la scelta del Sun, che nelle pagine interne invita ad applaudire “il nostro nuovo eroe mondiale” e titola “Jenson Butt-kicker”, colui che ha centrato il bersaglio, insomma. Il Times dedica a Button la prima e uno speciale di nove pagine, che si conclude in ultima titolando “La gara della vita”.

E così Button, il pilota senza (troppe) qualità, quello che Briatore “definì un paracarro”, è entrato nella storia, e lo ha fatto iscrivendo il suo nome su una cifra tonda: è lui, infatti, il decimo iridato inglese della storia della Formula Uno dopo Mike Hawthorn, Graham Hill , Jim Clark, John Surtees, Jackie Stewart, James Hunt, Nigel Mansell, Damon Hill e Lewis Hamilton. Campioni dei quali, probabilmente, Button non ha il talento né il carisma, ma il dibattito sul suo valore di pilota, iniziato sulla stampa inglese già da diverse settimane, con l’attenta e coraggiosa performance di Interlagos, ora di fatto gioca tutto a suo favore. Tanto che il Guardian  parla di un campione che ha mostrato di possedere “talento e intelligenza”, mentre l’Independent punta sui meriti di un campione “worthy”, cioè “degno”, di questo titolo. Solo il Telegraph lascia aperto qualche dubbio, descrivendo in un commento Button “campione del mondo sì, ma non uomo per tutte le stagioni”.

Comunque, quella di domenica per i fan inglesi della Formula Uno è stata una giornata perfetta. Quello di Button è stato il secondo titolo consecutivo per un pilota britannico, dopo quello ottenuto da Hamilton un anno fa, sempre in Brasile: non accadeva da quarant’anni che a un vincitore inglese ne succedesse un altro sul trono (era il 1969, quando Stewart ereditò il titolo da Graham Hill), ed era dal 1996 che l’Inghilterra non poteva contare sul double titolo piloti-costruttori, quando Damon Hill trionfò alla guida della Williams che portò a casa il Mondiale. Un successo totale, dunque, grazie al quale anche Ross Brawn - al debutto vincente come costruttore e finanziatore, questa volta senza lo scudo economico di Benetton e Ferrari - ottiene il doveroso tributo della stampa.
Nel frattempo, la città natale di Button, Frome, sta preparando la festa: il sindaco della cittadina (27mila abitanti, nel Somerset, sud ovest inglese) Damon Hooton, ha confermato che il consiglio valuterà l’ipotesi di concedere a Jenson il “Freedom of the city”, onorificenza paragonabile all’italianissima consegna delle chiavi della città. Del resto, solo Button poteva portare la cittadina agli onori della cronaca: “Frome here to eternity”, è infatti il gioco di parole del popolarissimo Sun in ultima pagina. L’Inghilterra ha un nuovo re.

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