F1, 800 volte Ferrari. In Turchia le Rosse fanno festa

Formula 1
A Istanbul Fernando Alonso e Felipe Massa portano la Ferrari ad un traguardo storico: 800 Gran Premi nella storia della Formula 1
alonso_ferrari

La gara di Istanbul entrerà nella storia della Cavallino, visto che sarà l'800esima partecipazione della Scuderia di Maranello in F1. E sul sito della Ferrari Montezemolo lascia un messaggio di ringraziamento a tutti i piloti che l'hanno resa grande

COMMENTA NEL FORUM DI FORMULA 1

Quale che sia il risultato di Felipe Massa e di Fernando Alonso, il Gran Premio di Turchia 2010 entrerà nella storia della Ferrari, visto che quella dell'Istanbul Parl sarà l'800esima gara della Scuderia del Cavallino rampante nel Mondiale di Formula 1.

A tutti quelli ancora viventi, il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo ha voluto mandare un messaggio personale, pubblicato oggi sullo speciale di ferrari.com. "Cari Amici - scrive Montezemolo - questo fine settimana ricorre un anniversario importante nella storia della Ferrari. Nessuna squadra può vantare una tradizione così lunga, nessuna squadra ha un palmares così ricco: 15 titoli Piloti, 16 Costruttori, 211 vittorie, 203 pole position e 221 giri più veloci in gara. Ognuno di voi ha scritto un capitolo più o meno lungo di questa bellissima storia e, a nome di tutta la Ferrari e dei suoi tifosi, volevo ringraziarvi per questo. E' per me motivo di grande orgoglio essere a capo di un'azienda come la Ferrari e oggi voglio condividere con voi la gioia per il raggiungimento di questo straordinario traguardo. E' bello poter guardare alle nostre spalle e vedere quello che abbiamo fatto insieme, avendo la consapevolezza di essere parte di una storia che continua e che non ha eguali".

Pur essendo una gara abbastanza giovane, questa infatti sarà solo la sesta edizione, il Grand Prix della "mezzaluna" vede la Ferrari grande dominatrice da queste parti con tre successi su cinque tutte ad appannaggio di Felipe Massa, incontrastato re dal 2006 al 2008.

La prima edizione la vinse Kimi Raikkonen con la McLaren davanti alla Renault di Fernando Alonso, l'ultima, quella del 2009, registrò l'ultimo successo stagionale di Jenson Button con la Brawn, davanti alle due Red Bull, con Sebastian Vettel partito dalla pole position.

E nelle qualifiche del sabato i grandi favoriti sono loro, i piloti del team "energetico". I favori sembrano tutti per Mark Webber. L'australiano sulle ali della doppietta messa insieme tra Barcellona e Montecarlo proverà a chiudere il tris. Ma il suo compagno di squadre e avversario nella lotta al titolo che li vede appaiati al comando, avrà a disposizione un telaio nuovo visto che su quello precedente è stata scoperta una imperfezione. A cercare di sbarrargli la strada, ovviamente, le due McLaren Mercedes di Lewis Hamilton e Jenson Button, quest'ultimo campione in carica, gradisce molto il circuito ma dovrà vedersela con la coppia di Maranello. Massa, come detto, è un grande estimatore della prova sul Bosforo e anche Fernando Alonso ha dei buoni risultati da queste parti con due secondi posti.

In casa Ferrari, dopo aver deciso di non usare l'ala posteriore soffiata (f-duct) sul toboga monegasco, questa soluzione verrà riproposta proprio in Turchia. Nelle libere di venerdì verrà valutato anche un nuovo sistema di gestione dell'ala, che non avrà alcun effetto sulle prestazioni ma soltanto sull'usabilità da parte del pilota. Le caratteristiche di uno dei pochissimi circuiti che girano in senso antiorario dovrebbero essere favorevoli alla F10.

Il tracciato, lungo 5,338 chilometri, è considerato uno dei più impegnativi fra tutti quelli di nuova generazione e offre un buon mix di curve a bassa, media e alta velocità oltre a un paio di opportunità per i sorpassi. La curva più nota è la 8 che è nei fatti composta da quattro curve a sinistra consecutive. L'accelerazione laterale cui sono sottoposti i piloti quando percorrono questa curva è probabilmente la più elevata di tutto il Mondiale e il fatto che si giri in senso antiorario aggiunge ulteriore stress ai muscoli del collo, di solito più usati in maniera opposta.