Alonso e Massa, a Monza per tentare una doppietta rossa
Formula 1Lo spagnolo è carico: "Il nostro obiettivo è fare sei gare al massimo: facciamo il nostro meglio e poi vediamo cosa succede". Il brasiliano: "Faremo il massimo per vincere la gara, io mi sento italiano". GUARDA LE FOTO
Monza: 20 anni di storia dei Gp del Cavallino, le foto
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Strappata, nelle sale parigine del Consiglio Mondiale della Fia, la prima vittoria della settimana, la Ferrari è pronta a fare il bis in pista rilanciando la sfida a Red Bull e McLaren sull'asfalto di Monza, teatro del Gran Premio d'Italia per l'81esima volta nella sua storia.
Un circuito affascinante e velocissimo - di quelli che mette a dura prova auto e piloti - ideale per tendere la trappola alle lepri del campionato di Formula Uno. Ideale per un combattente di razza come Fernando Alonso - quinto in classifica a 41 punti dal leader Hamilton - deciso a dare battaglia nelle ultime sei tiratissime gare della stagione.
In questo campionato, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa all'autodromo lombardo, "le cose, con le nuove regole sui punteggi, possono cambiare molto rapidamente. Il nostro obiettivo - ha sottolineato - è fare sei gare al massimo: facciamo il nostro meglio e poi vediamo cosa succede". Anche perché tra "le ultime chance di recuperare" terreno in classifica "ci sono Monza e Singapore. Mancano sei gare e contiamo di andare sul podio e Monza - ha aggiunto - è importante, dovremo essere più aggressivi e attaccare in gara" in modo da rosicchiare più punti possibili agli avversari.
Deciso ad assottigliare il distacco dal quartetto in testa al mondiale (Hamilton, 182 punti; Webber 179; Vettel, 151 e Button, 147) Alonso non giudicherebbe un disastro una mancata vittoria del titolo iridato nel suo primo anno con la Rossa di Maranello - "questa stagione è incredibile, la migliore della mia vita e sono molto felice" - ma è pronto a dare battaglia, con la consueta grinta e spavalderia, su un terreno che lo ha già visto trionfare nel 2007 quando con la McLaren superò Hamilton e Raikkonen.
Trionfo da ripetere senza pensare troppo alle aule parigine della Fia. Quello, ha puntualizzato infatti, "è il passato e noi siamo già concentrati su Monza". La sentenza della Fia "è una cosa che attendevamo e che avremmo rispettato qualsiasi fosse. Per noi - ha sottolineato - non cambia nulla e non ho sensazioni particolari in merito".
Più o meno le stesse parole del compagno di squadra, Felipe Massa - "tutto quello che è successo è il passato: ora ci sono sei gare cui pensare" - un altro che, già in Lombardia, non ha alcuna intenzione di mollare un centimetro. "Prima di arrivare in Formula Uno - ha argomentato - tutte le gare che ho fatto qui le ho vinte, solo in Formula Uno non ho avuto tanta fortuna". Ad ogni modo, ha scandito ai cronisti, "ho ancora la possibilità di vincere il campionato: vediamo quello che succede".
Magari una doppietta tutta rossa che, secondo il brasiliano, "è possibile. Faremo il massimo per vincere la gara - ha sottolineato ancora - speriamo che la macchina sia buona in modo da dare soddisfazione ai tifosi, vincere qui - ha proseguito - sarebbe fantastico. La mia famiglia è italiana, ho il passaporto italiano e mi sento un pilota di casa". Quanto basta, a poche ore da qualifiche e gara, per alimentare i sogni del popolo ferrarista. Da sempre un muro rosso sulle tribune dell'autodromo brianzolo, spesso capace di esaltare i beniami di casa e intimorire gli avversari.
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Strappata, nelle sale parigine del Consiglio Mondiale della Fia, la prima vittoria della settimana, la Ferrari è pronta a fare il bis in pista rilanciando la sfida a Red Bull e McLaren sull'asfalto di Monza, teatro del Gran Premio d'Italia per l'81esima volta nella sua storia.
Un circuito affascinante e velocissimo - di quelli che mette a dura prova auto e piloti - ideale per tendere la trappola alle lepri del campionato di Formula Uno. Ideale per un combattente di razza come Fernando Alonso - quinto in classifica a 41 punti dal leader Hamilton - deciso a dare battaglia nelle ultime sei tiratissime gare della stagione.
In questo campionato, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa all'autodromo lombardo, "le cose, con le nuove regole sui punteggi, possono cambiare molto rapidamente. Il nostro obiettivo - ha sottolineato - è fare sei gare al massimo: facciamo il nostro meglio e poi vediamo cosa succede". Anche perché tra "le ultime chance di recuperare" terreno in classifica "ci sono Monza e Singapore. Mancano sei gare e contiamo di andare sul podio e Monza - ha aggiunto - è importante, dovremo essere più aggressivi e attaccare in gara" in modo da rosicchiare più punti possibili agli avversari.
Deciso ad assottigliare il distacco dal quartetto in testa al mondiale (Hamilton, 182 punti; Webber 179; Vettel, 151 e Button, 147) Alonso non giudicherebbe un disastro una mancata vittoria del titolo iridato nel suo primo anno con la Rossa di Maranello - "questa stagione è incredibile, la migliore della mia vita e sono molto felice" - ma è pronto a dare battaglia, con la consueta grinta e spavalderia, su un terreno che lo ha già visto trionfare nel 2007 quando con la McLaren superò Hamilton e Raikkonen.
Trionfo da ripetere senza pensare troppo alle aule parigine della Fia. Quello, ha puntualizzato infatti, "è il passato e noi siamo già concentrati su Monza". La sentenza della Fia "è una cosa che attendevamo e che avremmo rispettato qualsiasi fosse. Per noi - ha sottolineato - non cambia nulla e non ho sensazioni particolari in merito".
Più o meno le stesse parole del compagno di squadra, Felipe Massa - "tutto quello che è successo è il passato: ora ci sono sei gare cui pensare" - un altro che, già in Lombardia, non ha alcuna intenzione di mollare un centimetro. "Prima di arrivare in Formula Uno - ha argomentato - tutte le gare che ho fatto qui le ho vinte, solo in Formula Uno non ho avuto tanta fortuna". Ad ogni modo, ha scandito ai cronisti, "ho ancora la possibilità di vincere il campionato: vediamo quello che succede".
Magari una doppietta tutta rossa che, secondo il brasiliano, "è possibile. Faremo il massimo per vincere la gara - ha sottolineato ancora - speriamo che la macchina sia buona in modo da dare soddisfazione ai tifosi, vincere qui - ha proseguito - sarebbe fantastico. La mia famiglia è italiana, ho il passaporto italiano e mi sento un pilota di casa". Quanto basta, a poche ore da qualifiche e gara, per alimentare i sogni del popolo ferrarista. Da sempre un muro rosso sulle tribune dell'autodromo brianzolo, spesso capace di esaltare i beniami di casa e intimorire gli avversari.