Vettel campione del mondo. Alonso: che errore non attaccare
Formula 1Il tedesco della Red Bull vince ad Abu Dhabi ed è il più giovane campione del Mondo della storia della Formula 1. Lo spagnolo, solo settimo, butta al vento la possibilità di conquistare il titolo al primo anno in Ferrari: abbiamo copiato Webber. LE FOTO
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Sebastian Vettel, il tedesco della Red Bull, vince ad Abu Dhabi ed è campione del Mondo. Fernando Alonso arriva solamente settimo e getta al vento la possibilità di vincere il titolo alla sua prima stagione con la Ferrari. Una domenica da dimenticare, insomma, per la Rossa di Maranello, arrivata a giocarsi il titolo all'ultima gara dopo un inizio di stagione privo di soddisfazioni per il Cavallino rampante.
A caldo, Alonso (delusissimo) dice la sua: "Abbiamo copiato la strategia di Webber e invece dovevamo imitare quella di Button, non dovevamo difenderci. Il nostro primo posto era irreale. Era una posizione troppo alta per quello che meritavamo". Il pilota spagnolo, arrivato ad Abu Dhabi come leader iridato, ha perso il titolo con il settimo posto nell'ultima gara dell'anno. "Oggi è andato tutto storto", dice l'asturiano. "Al via Vettel ha mantenuto la prima posizione. La nostra strategia prevedeva di marcare Webber, ma abbiamo finito per trovare traffico", dice Alonso facendo riferimento alla tattica che ha dato risultati disastrosi.
Lo spagnolo si è infatti fermato subito dopo la Red Bull di Mark Webber ed è rimasto imbottigliato per tutto il giorno alle spalle della Renault di Vitaly Petrov. Se avesse optato per un copione più aggressivo, come quello che ha consentito alla McLaren-Mercedes di portare Jenson Button al terzo posto, forse la stagione avrebbe avuto un epilogo differente. "Dovevamo fare come Button, non dovevamo difenderci. A posteriori, però, è semplice definire la strategia. Qualche volta le cose funzionano, qualche volta non vanno per il verso giusto. Quando mi sono fermato, ci siamo resi conto che Petrov e Rosberg avevano già effettuato il pit-stop ed erano molto veloci. Così è lo sport, a volte si vince a volte no. Ci proveremo più forte l'anno prossimo. Abbiamo avuto problemi con le gomme morbide, poi con quelle dure è troppo difficile girare dietro a un'altra macchina", ha spiegato ancora lo spagnolo. "La Renault aveva una velocità di punta incredibile, era impossibile superare Petrov. Ho cercato di passarlo, ma lui si difendeva bene. Era aggressivo e io rischiavo una collisione. Dovevo provarci, ma non potevo permettermi certo di andar fuori. Ovviamente sono triste, servirà qualche ora per valutare correttamente quello che è successo", dice provando a vedere il bicchiere pieno almeno in parte dopo un'annata da protagonista e nobilitata, comunque, da 4 successi. "Ho vinto gare, ho lottato per il titolo. Ho vinto già 2 Mondiali, non ho niente da dimostrare", afferma. "Bisogna valutare 10 mesi molto intensi, abbiamo avuto momenti positivi e momenti negativi. Abbiamo perso una chance: ma con questa squadra, in un anno negativo e con la terza monoposto del gruppo, siamo riusciti a lottare per il titolo fino all'ultima gara".
Nella seconda parte del Mondiale, in effetti, Fernando Alonso (dopo la vittoria in Bahrain all'apertura del Mondiale) ha conquistato un poker di vittorie che l'aveva portato a comandare la leadership mondiale. All'ultima gara era in testa davanti a Mark Webber, con Sebastian Vettel solamente terzo e con poche chanche per la vittoria finale. Ma a spuntarla è stato proprio lui: il 23enne di Heppenheim, al quinto successo stagionale e al decimo complessivo, con 256 punti può festeggiare il titolo. Un trionfo da record perché è anche diventato il più giovane campione del Mondo della storia della Formula 1.
A Fernando Alonso, come detto, non è dunque bastato il settimo posto per conservare la testa della classifica. Davanti a lui la Mercedes di Nico Rosberg e le due Renault di Robert Kubica e Vitaly Petrov. Ottavo Mark Webber con l'altra Red Bull, decimo Felipe Massa. L'asturiano, con 252 punti, deve accontentarsi di un'amarissima seconda posizione nella classifica finale. Sul podio insieme a Vettel, invece, si sono posizionati Lewis Hamilton e il compagno di squadra in McLaren Jenson Button.
Prima della partenza, un episodio malaugurante per Fernando Alonso. Una buccia di banana è stata messa davanti alla Ferrari dello spagnolo, pare, da un giornalista tedesco, come gesto iettatorio per favorire Sebastian Vettel e la Red Bull. Ha funzionato benone...
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Sebastian Vettel, il tedesco della Red Bull, vince ad Abu Dhabi ed è campione del Mondo. Fernando Alonso arriva solamente settimo e getta al vento la possibilità di vincere il titolo alla sua prima stagione con la Ferrari. Una domenica da dimenticare, insomma, per la Rossa di Maranello, arrivata a giocarsi il titolo all'ultima gara dopo un inizio di stagione privo di soddisfazioni per il Cavallino rampante.
A caldo, Alonso (delusissimo) dice la sua: "Abbiamo copiato la strategia di Webber e invece dovevamo imitare quella di Button, non dovevamo difenderci. Il nostro primo posto era irreale. Era una posizione troppo alta per quello che meritavamo". Il pilota spagnolo, arrivato ad Abu Dhabi come leader iridato, ha perso il titolo con il settimo posto nell'ultima gara dell'anno. "Oggi è andato tutto storto", dice l'asturiano. "Al via Vettel ha mantenuto la prima posizione. La nostra strategia prevedeva di marcare Webber, ma abbiamo finito per trovare traffico", dice Alonso facendo riferimento alla tattica che ha dato risultati disastrosi.
Lo spagnolo si è infatti fermato subito dopo la Red Bull di Mark Webber ed è rimasto imbottigliato per tutto il giorno alle spalle della Renault di Vitaly Petrov. Se avesse optato per un copione più aggressivo, come quello che ha consentito alla McLaren-Mercedes di portare Jenson Button al terzo posto, forse la stagione avrebbe avuto un epilogo differente. "Dovevamo fare come Button, non dovevamo difenderci. A posteriori, però, è semplice definire la strategia. Qualche volta le cose funzionano, qualche volta non vanno per il verso giusto. Quando mi sono fermato, ci siamo resi conto che Petrov e Rosberg avevano già effettuato il pit-stop ed erano molto veloci. Così è lo sport, a volte si vince a volte no. Ci proveremo più forte l'anno prossimo. Abbiamo avuto problemi con le gomme morbide, poi con quelle dure è troppo difficile girare dietro a un'altra macchina", ha spiegato ancora lo spagnolo. "La Renault aveva una velocità di punta incredibile, era impossibile superare Petrov. Ho cercato di passarlo, ma lui si difendeva bene. Era aggressivo e io rischiavo una collisione. Dovevo provarci, ma non potevo permettermi certo di andar fuori. Ovviamente sono triste, servirà qualche ora per valutare correttamente quello che è successo", dice provando a vedere il bicchiere pieno almeno in parte dopo un'annata da protagonista e nobilitata, comunque, da 4 successi. "Ho vinto gare, ho lottato per il titolo. Ho vinto già 2 Mondiali, non ho niente da dimostrare", afferma. "Bisogna valutare 10 mesi molto intensi, abbiamo avuto momenti positivi e momenti negativi. Abbiamo perso una chance: ma con questa squadra, in un anno negativo e con la terza monoposto del gruppo, siamo riusciti a lottare per il titolo fino all'ultima gara".
Nella seconda parte del Mondiale, in effetti, Fernando Alonso (dopo la vittoria in Bahrain all'apertura del Mondiale) ha conquistato un poker di vittorie che l'aveva portato a comandare la leadership mondiale. All'ultima gara era in testa davanti a Mark Webber, con Sebastian Vettel solamente terzo e con poche chanche per la vittoria finale. Ma a spuntarla è stato proprio lui: il 23enne di Heppenheim, al quinto successo stagionale e al decimo complessivo, con 256 punti può festeggiare il titolo. Un trionfo da record perché è anche diventato il più giovane campione del Mondo della storia della Formula 1.
A Fernando Alonso, come detto, non è dunque bastato il settimo posto per conservare la testa della classifica. Davanti a lui la Mercedes di Nico Rosberg e le due Renault di Robert Kubica e Vitaly Petrov. Ottavo Mark Webber con l'altra Red Bull, decimo Felipe Massa. L'asturiano, con 252 punti, deve accontentarsi di un'amarissima seconda posizione nella classifica finale. Sul podio insieme a Vettel, invece, si sono posizionati Lewis Hamilton e il compagno di squadra in McLaren Jenson Button.
Prima della partenza, un episodio malaugurante per Fernando Alonso. Una buccia di banana è stata messa davanti alla Ferrari dello spagnolo, pare, da un giornalista tedesco, come gesto iettatorio per favorire Sebastian Vettel e la Red Bull. Ha funzionato benone...
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