Processo Ferrari, Montezemolo: non è là dove deve stare

Formula 1
Autentiche facce da venerdì santo quelle di Massa e Alonso dopo il Gp della Cina (Getty)
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"Questo non può e non deve essere il livello della Scuderia. E' un momento molto delicato". Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari, fa il punto dopo il Gp di Cina che le rosse di Massa e Alonso hanno chiuso al 6° e 7° posto. GUARDA LE FOTO

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"Questo non può e non deve essere il livello della Scuderia. E' un momento molto delicato". Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari, fa il punto dopo il Gp di Cina che le rosse di Felipe Massa e Fernando Alonso hanno chiuso al  sesto e settimo posto. "Mi aspetto che i nostri tecnici agiscano con determinazione e sappiano tirare fuori il massimo delle loro capacità per migliorare la prestazione della macchina in tempi brevi. Voglio la Ferrari là dove tutti noi ed i nostri tifosi vogliamo che sia", ha detto Montezemolo dal sito ufficiale del Cavallino.

Dopo la gara disputata a Shanghai, il team principal Stefano Domenicali e alcuni tecnici hanno già fatto rientro alla base. Grazie al gioco dei fusi orario, avranno praticamente tutta la giornata a disposizione per analizzare insieme ai colleghi rimasti a Maranello sia l'andamento dell'ultima gara sia, soprattutto, i programmi di sviluppo della 150° Italia in vista dell'inizio della stagione europea. Il Mondiale sbarca nel Vecchio Continente con il Gp di Turchia in programma tra 2 settimane.

Nessuno alla Ferrari, si legge sul sito del team, è contento di come siano andate le cose nelle prime tre gare di questo campionato: 50 punti in totale non sono certo il bottino che ci si attendeva e si sperava. Non è il caso, però, di considerare tutto sbagliato. Il divario in qualifica dalla Red Bull è molto, troppo  ampio, ma è altrettanto vero che, in gara, la situazione è diversa ed è molto più equilibrata, come si è visto a Shanghai.

Un'analisi approfondita dell'andamento dei primi tre Gp, si  legge ancora, dimostra come la tanto vituperata 150° Italia sia stata in lotta per il podio sia in Malesia che in Cina. In particolare la gara di Shanghai ha visto il distacco dal primo ridursi praticamente della metà, con Massa a 15" dal vincitore Lewis Hamilton e a 8" dal terzo classificato, Mark Webber, al termine di una corsa priva di anomalie, come neutralizzazioni o ritiri (23 macchine al traguardo  sulle 24 partite).

La classifica della gara, con il brasiliano sesto alle spalle di due McLaren, due Red Bull e una Mercedes, dimostra  quanto i rapporti di forza siano molto più ravvicinati la domenica rispetto alle qualifiche. Capitolo strategie: a caldo, Massa non si era detto convintissimo della scelta compiuta insieme al muretto di Maranello, che ha optato per due soste. Secondo la Ferrari, "si può capire la frustrazione del pilota brasiliano che, dopo aver lottato alla pari con McLaren, Red Bull e Mercedes per buona parte della corsa ed essersi ritrovato ancora al terzo posto a otto giri dalla fine, si sia visto superato da tre vetture nelle ultime battute".

Già domenica sera, dopo aver analizzato più nel dettaglio la situazione, anche Massa "ha convenuto come, per quanto riguarda la Ferrari, la differenza in termini di posizioni nell'ordine d'arrivo fra le due strategie non sarebbe stata molta". Secondo l'analisi del Cavallino, è logico che sia così: "Quando ci sono  distacchi così limitati basta poco - le gomme che durano un paio di  giri in più, un doppiaggio più o meno agevole in un momento critico  - per cambiare la prospettiva di una gara". Tutte le considerazioni sono valide ma a Maranello nessuno vuole usarle come alibi per nascondere il fatto che ci sia bisogno di una macchina più veloce: "Ne sono tutti consapevoli e faranno il massimo per dare al più presto a Fernando e a Felipe una 150° Italia in grado di lottare per la vittoria".

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