Incubo Spagna per la Ferrari, Domenicali: "Non arrendiamoci"

Formula 1
La Ferrari torna a lavorare, non bisogna arrendersi. Il Mondiale è ancora lungo
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Il responsabile della gestione sportiva guarda avanti nonostante il flop spagnolo: "Finire doppiati fa male, inutile nasconderlo. Lo fa ancora di più dopo aver visto uno come Alonso esibirsi in una gran partenza. Ma ora c'è voglia di continuare". FOTO

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Continuare a lavorare per migliorare il carico aerodinamico della Ferrari 150° Italia in vista dei prossimi tre Gran Premi dove si scenderà in pista con gomme morbide. E' la parola d'ordine della scuderia di Maranello che dopo l'ennesima dimostrazione di forza della Red Bull non ha nessuna intenzione di ritenere già chiuso il Mondiale 2011. "E' presto per arrendersi - assicura il responsabile della gestione sportiva del Cavallino rampante, Stefano Domenicali - c'è voglia di continuare. Abbiamo di fronte un ciclo di tre gare (Monaco, Montreal e Valencia) che si svolgeranno con pneumatici soft e supersoft con cui andiamo meglio: vedremo che succederà e poi faremo il punto della situazione".

Quella di ieri sul circuito spagnolo di Montmelò è stata la peggiore prestazione dall'inizio della stagione della 150° Italia sul passo gara, punto sul quale gli uomini di Maranello intendono migliorare a partire dal Gp di Monaco domenica prossima. "Dove pensate di trovarvi a Montecarlo? E' difficile dirlo. La McLaren ad esempio - afferma il team principal della casa di Maranello - era meno forte in Turchia che qui a Barcellona. Speriamo di fare meglio specie sul passo gara. Il Gp di Spagna è una corsa in cui le gomme fanno la storia. Chi le sfrutta meglio finisce tra i primi anche se parte dietro".

Poi Domenicali torna sulla gara di ieri che, nonostante una partenza da fenomeno, ha visto Fernando Alonso chiudere con un magro quinto posto davanti ai suoi tifosi, a causa soprattutto dello scarso feeling della monoposto con le gomme dure. "Finire doppiati fa male, inutile nasconderlo. Lo fa ancora di più dopo aver visto un pilota come Fernando esibirsi in una partenza strepitosa e poi lottare come un leone per tenersi dietro per quasi venti giri dei colleghi con delle vetture nettamente più veloci. A lui e a Felipe - avverte il responsabile della gestione sportiva della Ferrari - dobbiamo dare una macchina in grado di lottare fino in fondo ad una gara, non soltanto per la prima parte. Su una pista che esalta la prestazione di monoposto con tanto carico aerodinamico le nostre pecche in questo ambito sono emerse in maniera lampante, soprattutto con le nuove gomme dure portate qui dalla Pirelli. Non siamo mai riusciti a far lavorare questo tipo di pneumatici e il nostro ritmo era di almeno due secondi più lento rispetto a quello dei primi quattro. Con queste gomme ieri Alonso e Massa sembravano guidare sulle uova, mentre le due Red Bull ed Hamilton sembravano guidare su due binari".

A parlare della gara di ieri e di ciò che c'è da fare in casa Ferrari per migliorare è anche il vice direttore tecnico Pat Fry: "Red Bull e McLaren qui erano nettamente più veloci di noi ed è solo grazie al talento di Fernando che siamo riusciti ad impensierirli nella prima parte della corsa. Non avevamo abbastanza carico aerodinamico per questo circuito e lo sapevamo sin dall'inizio del fine settimana ma, chiaramente, non ci aspettavamo di essere cos lontani come passo di gara. C'è tanto da lavorare - evidenzia Fry - per rendere questa vettura più competitiva: abbiamo fatto un passo avanti ma non è stato sufficiente per permetterci di lottare fino in fondo per le prime posizioni. Da un punto di vista della strategia credo che abbiamo fatto le scelte giuste, cercando di marcare i nostri avversari diretti lungo l'arco della gara. Certo che lo stress che abbiamo messo sui ragazzi del pit-stop è stato molto elevato, con chiamate al limite, spesso con un avversario in pit-lane nello stesso momento: hanno fatto un buon lavoro, tutto sommato".

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