Anche la F1 in India pensa a Simoncelli: "Siamo sotto choc"

Formula 1
Sebastian Vettel ha visto l'incidente di Sic in televisione: "E' un momento terribile per il mondo degli sport motoristici" (Getty)
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La morte di Sic ha turbato tutti, anche il circus della Formula 1. Vettel: "Ho visto l'incidente di Sepang in televisione, è stato terribile". Alonso: "Sono giorni molto tristi per il nostro mondo". Schumacher: "E' qualcosa che chiamerei destino"

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(in basso tutti i video sulla tragedia di Simoncelli)

Prima Dan Wheldon nella IndyCar a Las Vegas, poi Marco Simoncelli nella MotoGp in Malesia. Choc e tristezza sono i sentimenti prevalenti fra i piloti della F1 dopo le due tragedie avvenute a distanza di una settimana l'una dall'altra. Il circus, che questo weekend torna in pista per il primo Gran Premio d'India, torna ad interrogarsi sui rischi del mestiere. La risposta, però, è unanime: l'amore per le corse prevale sempre sulla paura, il pericolo fa parte del gioco.

"Le ultime due settimane sono state terribili per il mondo degli sport motoristici", dice il due volte iridato Sebastian Vettel. "Quando sono tornato dalla Corea ho saputo dell'incidente di Dan Wheldon in America. Domenica scorsa ero seduto sul divano, guardavo la MotoGp, e ho visto l'incidente di Marco", racconta il tedesco della Red Bull. "Con lui non eravamo amici intimi, ma lo conoscevo, lo avevo incontrato quest'anno", dice riferendosi al pilota della Honda Gresini i cui funerali sono stati celebrati ieri a Coriano. "L'attesa è stata orribile, perché dentro di te sai che normalmente non è un buon segno dover aspettare così a lungo per avere una risposta su ciò che è successo", prosegue alludendo ai minuti drammatici seguiti all'incidente di 'Sic'.

"Tutti noi prendiamo dei rischi quanto ci caliamo nell'abitacolo di una monoposto oppure  saliamo in sella a una moto. Ma amiamo correre, amiamo il brivido. Allo stesso tempo, speriamo sempre che non accadrà nulla", spiega il pilota della Red Bull. "Amiamo ciò che facciamo e siamo felici di prendere certi rischi, ma è davvero molto scioccante vedere quanto velocemente le cose possono cambiare. Dovremmo sempre cercare di fare le cose in modo più sicuro possibile, non vogliamo mai trovarci nella situazione che stanno vivendo ora tutti i piloti della MotoGp o della IndyCar. Teniamo le dita incrociate, ma sappiamo che non è impossibile che cose del genere accadano", aggiunge Vettel.

Anche per Fernando Alonso "sono stati giorni molto tristi per il nostro mondo". "Ho visto l'incidente di Dan in un replay e sono rimasto scioccato per due-tre giorni. Poi Marco, stavo guardando la gara in diretta e non potevo credere che stesse nuovamente accadendo", racconta lo spagnolo della Ferrari, che poi aggiunge: "Ovviamente questi fatti non ti influenzano quando sei alla guida. Quando abbassi la visiera, non pensi ai rischi. Su questa pista arriveremo approssimativamente a una velocità massima di 320 km/h". "Se dovesse accadere qualcosa alla tua monoposto, c'è il rischio di avere un grosso incidente. Ma non ci pensi quando sei al volante", assicura l'asturiano.

Le morti di Wheldon e Simoncelli non lasciano indifferente nemmeno Lewis Hamilton, che ricorda anche le scomparse di Martin Hines, il suo mentore ai tempi dei kart, e dell'ex pilota della Gp2 Christian Bakkerud: "Sono stati mesi tragici", dice il pilota britannico della McLaren. "Da quando sono approdato in F1 non ricordo di avere avuto il modo di dire grazie a Martin. Queste tragedie ti aiutano a guardare le cose dalla giusta prospettiva", aggiunge il campione del mondo del  2008.

Secondo Michael Schumacher, infine, anche il destino gioca un ruolo importante nella vita dei piloti. "Sono stato molto colpito da ciò che è successo ai due piloti che abbiamo perso, ma  sfortunatamente devo dire che questa è la vita. E' qualcosa che chiamerei destino. E prima o poi tutti dobbiamo fare i conti con il destino", dice Schumi. "Quando guidiamo non pensiamo ai pericoli. Portare una macchina al limite ci fa sentire bene, è la nostra ambizione ed è esattamente quello che faremo in questo weekend. Avere una sicurezza assoluta in ogni momento della vita è assolutamente impossibile. Certo, nelle corse il rischio aumenta e la F1 è probabilmente la corsa automobilistica più veloce al mondo. Ma - conclude - allo stesso tempo la sicurezza è molto migliorata".

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