Vettel brinda con la Red Bull: "Un 2011 veramente speciale"

Formula 1
Sebastian Vettel è il più giovane campione del mondo della storia (Getty)
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Undici vittorie in 19 gare, 392 punti su 475 disponibili e il nuovo record di 15 pole position. Una stagione indimenticabile per il due volte campione del mondo: "Dovrà passare ancora del tempo perché io realizzi quanto di bello ho fatto quest'anno"

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Il dominio esibito nella conquista del suo secondo titolo di Formula 1 nel 2011, e il fatto di  essere il bicampione di F1 più giovane della storia, portano a puntare sul tedesco Sebastian Vettel come chiaro favorito per il Mondiale 2012 e per il resto del decennio. Michael Schumacher, figura onnipresente nella carriera di Vettel, ed i suoi sette titoli mondiali sono la meta del campione della Red Bull. Ne rimangono 'solo' cinque. Perfino con la seconda coppa di campione del mondo nelle mani, tutto continua ad essere un po' irreale per Vettel.

"L'anno è stato qualcosa di molto speciale. Passerà qualche tempo fino a che capisca bene tutto", ha detto il 24enne pilota, il cui viso mostra ancora l'irrefrenabile allegria per la sua stagione quasi perfetta, e per il suo veloce avanzare nel libro dei record. "La storia significa molto per me. Esserne parte è una sensazione molto speciale", ha sottolineato Vettel.

Alla fine di un anno da favola, il tedesco desidera un po' di calma e, come dopo il primo titolo nel 2010, poter fare di nuovo un bilancio ad una certa distanza. Undici vittorie in 19 gare, 392 punti conquistati sui 475 disponibili, oltre al nuovo record di 15 pole position: un dominio così lo aveva esibito, nei suoi tempi di gloria, solo il sette volte campione del mondo Schumacher.

Dopo il suo convincente trionfo nella prima gara dell'anno a Melbourne, dopo che la gara d'esordio in Bahrain era stata cancellata per i disordini nel paese, Vettel ha proseguito sempre con lo stesso ritmo. "Tutto è stato quasi perfetto, dall'inizio alla fine", ha assicurato il pilota della Red Bull. Il 9 ottobre in Giappone si è assicurato il suo secondo titolo iridato a quattro gare dal termine della stagione. "Quando ero sul podio mi sono reso conto che la mia vita non poteva essere migliore", ha confessato Vettel. Hanno ottenuto il titolo con un maggiore anticipo solo il britannico Nigel Mansell nel 1992 e Schumacher nel  2002. Schumi, sempre Schumi. Il paragone continuerà a perseguitare per molto tempo Vettel, anche se lui lo respinge ogni volta.

"Resta tutto quello che ha ottenuto Michael, io sono ancora molto lontano", aggiunge il pilota di Heppenheim. Non c'è nessun campione né bicampione più giovane di lui e l'anno prossimo potrebbe essere anche il tre volte campione del mondo più precoce. "A dispetto di tutto quello che è avvenuto prima nella Formula 1, lui è il migliore", ha poi aggiunto Vettel lodando l'austriaco Niki Lauda, tre volte campione del mondo. "Quando si parla di Schumacher bisogna  mostrare rispetto. Quello che lui ha ottenuto è incredibile. Dobbiamo andare un passo alla volta", ha spiegato.

I rivali del campione della Red Bull non sono disposti a lasciarsi battere di nuovo, dopo che nel 2011 hanno dato la sensazione di essere meri spettatori. Il secondo classificato nel mondiale è stato il britannico della McLaren, Jenson Button. Ma Vettel non è stato mai minacciato seriamente dall'inglese. In questo ha influito anche Lewis Hamilton, compagno di squadra  di Button, che ha sofferto di 'mal d'amore' per la stella del pop Nicole Scherzinger. E' rimasto indietro anche lo spagnolo Fernando Alonso che ha sofferto una Ferrari troppo lenta, mentre il polacco Robert Kubica è rimasto fuori tutta la stagione per un grave incidente di rally.

E anche la Mercedes, con Schumacher, non è stata mai un pericolo per Vettel non essendo riuscita a conquistare nemmeno un podio. La speranza di un futuro migliore unisce tutti gli avversari di Vettel. Ma se il capo della Formula 1, Bernie Ecclestone, ha ragione, i rivali del tedesco dovranno armarsi di pazienza per molto tempo. "Non vedo nessun motivo perché non inizi con la Red Bull un'era come quella di Schumacher alla Ferrari dal 2000 al 2004", ha sostenuto il magnate 81enne. "Per vincere il titolo nel 2012 bisognerà superarlo. Per quello del 2013 e del 2014 anche", ha aggiunto Big Bernie.

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