Bahrain, un manifestante ucciso a nord di Manama

Formula 1
Scontri tra manifestanti e forze antisommossa si sono registrati nella notte in Bahrain

Un uomo è rimasto vittima degli scontri tra manifestanti e forze antisommossa registrati nella notte, non lontano dal circuito di Sakhir dove è in programma il Gran Premio di Formula Uno

Un manifestante è stato ucciso questa mattina in Bahrain, dopo uno scontro tra le forze di sicurezza e gli attivisti che chiedevano la cancellazione del Gran Premio di Formula Uno di questo fine settimana. Lo riferisce l'agenzia Dpa, spiegando che il corpo è stato ritrovato sul tetto di un edifico nel villaggio di Shakura, pochi km a nord della capitale Manama. Secondo i parenti e alcuni testimoni, l'uomo, Salah al-Qattan, è stato ucciso dagli agenti intervenuti per reprimere una protesta nelle prime ore della giornata. Le forze di sicurezza hanno fatto sapere di aver aperto un'inchiesta sul caso.
Scontri tra manifestanti e forze antisommossa si sono registrati anche nella notte, non lontano dal circuito di Sakhir dove oggi si svolgono le qualifiche per il Gran Premio di Formula Uno. Decine di persone hanno manifestato nei villaggi di Damistan, Karzakan, Malikiyah e Sadad, a pochi chilometri dal circuito, nei pressi della capitale Manama. Il movimento giovanile 14 Febbraio ha fatto appello a "tre giorni di rabbia" in concomitanza con la gara di Formula Uno, mentre il principale gruppo dell'opposizione sciita, Wafaq, ha chiesto un'intera settimana di proteste per attirare l'attenzione internazionale sulla loro domanda di riforme alla monarchia sunnita.

Gli scontri nella notte - Decine di persone hanno manifestato nei villaggi di Karzakan, Al-Malikayah, Dumistan e Sada, molti con il vico coperto, altri con cartelli al petto con la scritta: "Io sono il prossimo martire" e scandendo slogan contro la monarchia sunnita e il re Hamad ben Issa al-Khalifa e richiami ai Giovani del 14 Febbraio, il movimento d'opposizione che in coincidenza del Gp ha indetto "tre giorni di collera", chiedendo, fra l'altro, una riforma costituzionale. Malgrado i dubbi che hanno recentemente animato team e piloti sulla sicurezza durante la gara e diversi politici occidentali sull'opportunità di gratificare con l'evento sportivo un regime accusato di violazioni dei diritti umani, la monarchia ha escluso di annullare il Gran Premio e ha incrementato lo schieramento di polizia a difesa del circo automobilistico.

"Abbasso Hamad", era tra gli slogan scanditi dai manifestanti, che si riferivano al re Hamad ben Issa al-Khalifa. Alcuni dei presenti hanno incendiato pneumatici e lanciato pietre e bombe molotov contro gli agenti, che hanno reagito sparando gas lacrimogeno, riuscendo a disperdere i cortei. Non si ha notizia di vittime o feriti. Il movimento giovanile 14 Febbraio ha fatto appello a "tre giorni di rabbia" in concomitanza con la gara di Formula Uno, mentre il principale gruppo dell'opposizione sciita, Wafaq, ha chiesto un'intera settimana di proteste per attirare l'attenzione internazionale sulla loro domanda di riforme alla monarchia sunnita.

Nuovi scontri a Sakhir - Scontri si sono verificati oggi dopo una manifestazione di protesta in Bahrain con la polizia che ha sparato gas lacrimogeni mentre dimostranti hanno lanciato molotov. Lo riferiscono testimoni.