Rotta su Shanghai: dieci cose da sapere sul Gp della Cina
Formula 1Il terzo appuntamento del Mondiale andrà in scena su una pista ricca di curve veloci e spettacolari. Un circuito amico della McLaren, che non sembra il preferito di Sebastian Vettel. La Ferrari si prepara alla riscossa con un pacchetto di aggiornamenti
Non sarà facile aspettare l'appuntamento con la Cina. Per noi appassionati, reduci dal grande spettacolo delle prime due gare. Ma soprattutto per chi è a caccia di rivincita. In cima alla lista c'è sicuramente Fernando Alonso, uscito con le ossa rotte e zero punti dalla Malesia, nonostante una Ferrari competitiva. E poi Mark Webber, dopo lo sgarbo subito da Vettel, che ancora brucia. Nell'attesa, ecco tutto quello che c'è da sapere sulla terza prova del Mondiale 2013.
1. Si tratta del decimo appuntamento consecutivo con la Cina, sul circuito di Shanghai, che ha fatto il suo esordio in Formula 1 il 26 settembre 2004 e tra il 2005 e il 2008 è stato anche teatro delle gare di MotoGp, 250 e 125.
2. Nel 2004, quando fu inaugurato, quello cinese era il circuito più costoso della Formula 1, con 370 milioni di euro usati per la realizzazione. Nel 2009 fu superato dal circuito di Yas Marina di Abu Dhabi, costato quasi il doppio, 893 milioni di euro.
3. Come quella di Abu Dhabi e di altri sei del calendario 2013, la pista di Shanghai è opera del tedesco Hermann Tilke, ex pilota di Gran turismo e soprattutto progettatore di 26 circuiti in giro per il mondo. Il tracciato è molto spettacolare anche dal punto di vista architettonico e la sua pianta ricorda volutamente l’ideogramma cinese shàng (上), che significa “sopra” o “salire”, ed è alla base del nome Shanghai.
4. In origine il Gran Premio della Cina occupava uno degli ultimi posti nel calendario e si disputava alla fine di settembre o durante il mese di ottobre. Dal 2009 è diventata una delle prime prove e si disputa regolarmente a metà aprile.
5. In Cina, lo scorso anno, c’è stata la prima e unica vittoria di Nico Rosberg in Formula 1. Il figlio del grande Keke aveva conquistato anche la pole position – anche in questo caso l’unica fino ad oggi – e preceduto al traguardo Button e Hamilton. L’altra Mercedes, quella di Michael Schumacher, era stata costretta al ritiro da un errore ai box.
6. Schumi però detiene il record della pista, lunga 5451 km, con il tempo di 1:32.238 fatto siglare nel 2004. Due anni dopo, il tedesco avrebbe vinto sotto la pioggia, portandosi a pari punti in classifica con Alonso, che all’epoca era alla Renault e avrebbe poi vinto il campionato.
7. La Cina sembra particolarmente amica della McLaren, che qui ha vinto nel 2008 e 2011 con Hamilton e nel 2010 con Jenson Button. Ma anche la Ferrari può vantare tre successi, con Barrichello nel 2004, Schumacher nel 2006 e Raikkonen nel 2007.
8. La casa di Maranello ha in serbo un consistente primo pacchetto di aggiornamento della F138, che dovrebbe consentire ad Alonso e Massa di avere un miglior carico lungo le difficili e veloci curve di Shanghai.
9. Non sembra invece eccezionale il feeling di Sebastian Vettel con il tracciato di Shanghai. Il tedesco qui ha vinto nel 2009 ed è stato secondo nel 2011, ma ha centrato solo un sesto posto nel 2010 e un quinto lo scorso anno. Quando fu battuto anche dal compagno-rivale Webber, nell’occasione quarto all’arrivo.
10. Nel 2011, l’australiano della Red Bull fu autore di una spettacolare rimonta, passando dalla 18esima posizione in griglia – colpa di problemi al sistema elettrico nelle libere – fino al terzo gradino del podio, agguantato grazie al sorpasso su Button nel corso dell’ultimo giro.
1. Si tratta del decimo appuntamento consecutivo con la Cina, sul circuito di Shanghai, che ha fatto il suo esordio in Formula 1 il 26 settembre 2004 e tra il 2005 e il 2008 è stato anche teatro delle gare di MotoGp, 250 e 125.
2. Nel 2004, quando fu inaugurato, quello cinese era il circuito più costoso della Formula 1, con 370 milioni di euro usati per la realizzazione. Nel 2009 fu superato dal circuito di Yas Marina di Abu Dhabi, costato quasi il doppio, 893 milioni di euro.
3. Come quella di Abu Dhabi e di altri sei del calendario 2013, la pista di Shanghai è opera del tedesco Hermann Tilke, ex pilota di Gran turismo e soprattutto progettatore di 26 circuiti in giro per il mondo. Il tracciato è molto spettacolare anche dal punto di vista architettonico e la sua pianta ricorda volutamente l’ideogramma cinese shàng (上), che significa “sopra” o “salire”, ed è alla base del nome Shanghai.
4. In origine il Gran Premio della Cina occupava uno degli ultimi posti nel calendario e si disputava alla fine di settembre o durante il mese di ottobre. Dal 2009 è diventata una delle prime prove e si disputa regolarmente a metà aprile.
5. In Cina, lo scorso anno, c’è stata la prima e unica vittoria di Nico Rosberg in Formula 1. Il figlio del grande Keke aveva conquistato anche la pole position – anche in questo caso l’unica fino ad oggi – e preceduto al traguardo Button e Hamilton. L’altra Mercedes, quella di Michael Schumacher, era stata costretta al ritiro da un errore ai box.
6. Schumi però detiene il record della pista, lunga 5451 km, con il tempo di 1:32.238 fatto siglare nel 2004. Due anni dopo, il tedesco avrebbe vinto sotto la pioggia, portandosi a pari punti in classifica con Alonso, che all’epoca era alla Renault e avrebbe poi vinto il campionato.
7. La Cina sembra particolarmente amica della McLaren, che qui ha vinto nel 2008 e 2011 con Hamilton e nel 2010 con Jenson Button. Ma anche la Ferrari può vantare tre successi, con Barrichello nel 2004, Schumacher nel 2006 e Raikkonen nel 2007.
8. La casa di Maranello ha in serbo un consistente primo pacchetto di aggiornamento della F138, che dovrebbe consentire ad Alonso e Massa di avere un miglior carico lungo le difficili e veloci curve di Shanghai.
9. Non sembra invece eccezionale il feeling di Sebastian Vettel con il tracciato di Shanghai. Il tedesco qui ha vinto nel 2009 ed è stato secondo nel 2011, ma ha centrato solo un sesto posto nel 2010 e un quinto lo scorso anno. Quando fu battuto anche dal compagno-rivale Webber, nell’occasione quarto all’arrivo.
10. Nel 2011, l’australiano della Red Bull fu autore di una spettacolare rimonta, passando dalla 18esima posizione in griglia – colpa di problemi al sistema elettrico nelle libere – fino al terzo gradino del podio, agguantato grazie al sorpasso su Button nel corso dell’ultimo giro.