Ferrari, a $hanghai molto più di un semplice Gran Premio
Formula 1Domenica sarà una gara speciale per la Scuderia. Dal punto di vista commerciale infatti, quello cinese rappresenta un mercato florido e in espansione: anche per questo bisognerà rompere il digiuno di vittorie che dura dal 2007
di Claudio Barbieri
Lo scorso 1 febbraio, durante la presentazione a Maranello della F138, non è passata inosservata la livrea della Ferrari, che presentava per la prima volta degli ideogrammi cinesi. Poche ore prima la scuderia emiliana aveva ufficializzato una sponsorizzazione quadriennale (e milionaria) con la Weichai Power, multinazionale di proprietà dello Stato asiatico, una delle aziende leader nella produzione di componenti meccaniche per veicoli industriali pesanti.
E' questo solo l'ultimo legame che unisce in un filo diretto Maranello a Pechino e che rende il Gp di Cina di domenica molto più importante per la Scuderia rispetto agli altri team.
20 anni in Cina - Nel 1993 la Ferrari ha venduto la prima vettura in Cina. Per festeggiare l'evento, lo scorso novembre il Presidente Luca Cordero di Montezemolo ha fatto da padrone di casa a una parata cui hanno assistito circa 250mila persone a Guangzhou, in cui hanno sfilato 130 esemplari della Rossa. D'altronde quello cinese è diventato il secondo mercato mondiale della Ferrari, insieme a quello tedesco, con oltre 700 vetture vendute attraverso 25 dealership.
L'azienda di Maranello è protagonista da alcuni mesi di una mostra permanente presso l'Italia Center dello Shanghai World Expo Park e un anno fa ha lanciato, in soli 20 esemplari, un'edizione limitata della berlinetta 8 cilindri 458 Italia, con tanto di livrea che presenta il tipico simbolo cinese, il dragone-cavallo.
Inoltre la Ferrari, presente sul territorio con concessionarie nelle principali città, ha avviato dal 2005 i corsi di guida per permettere ai clienti cinesi di migliorare la conoscenza e l'abilità al volante delle proprie vetture. Senza dimenticare che dal 2010 il sito internet ufficiale è disponibile anche in lingua cinese.
F1 a digiuno dal 2007 - La Rossa non vince a Shanghai da sei anni. L'ultimo a trionfare fu Kimi Raikkonen, che aveva bissato i successi di Rubens Barrichello nella prima edizione del 2004 e quello di Michael Schumacher del 2006, ultima vittoria del kaiser tedesco in Formula 1.
La Ferrari, insieme alla McLaren, è la scuderia più vincente nel Gp di Cina con tre successi, anche se a Woking prevalgono per podi (9 a 6) e per giri veloci (3 a 2). Una sola la pole position conquistata da un pilota di Maranello, quella di Rubens Barrichello nel 2004.
A Shanghai, Alonso e Massa saranno chiamati a uno sforzo straordinario, sia per non perdere di vista Sebastian Vettel nella lotta al Mondiale, che per tenere alto il brand Ferrari, amato e idolatrato dal popolo cinese (quasi) quanto da quello italiano.
Lo scorso 1 febbraio, durante la presentazione a Maranello della F138, non è passata inosservata la livrea della Ferrari, che presentava per la prima volta degli ideogrammi cinesi. Poche ore prima la scuderia emiliana aveva ufficializzato una sponsorizzazione quadriennale (e milionaria) con la Weichai Power, multinazionale di proprietà dello Stato asiatico, una delle aziende leader nella produzione di componenti meccaniche per veicoli industriali pesanti.
E' questo solo l'ultimo legame che unisce in un filo diretto Maranello a Pechino e che rende il Gp di Cina di domenica molto più importante per la Scuderia rispetto agli altri team.
20 anni in Cina - Nel 1993 la Ferrari ha venduto la prima vettura in Cina. Per festeggiare l'evento, lo scorso novembre il Presidente Luca Cordero di Montezemolo ha fatto da padrone di casa a una parata cui hanno assistito circa 250mila persone a Guangzhou, in cui hanno sfilato 130 esemplari della Rossa. D'altronde quello cinese è diventato il secondo mercato mondiale della Ferrari, insieme a quello tedesco, con oltre 700 vetture vendute attraverso 25 dealership.
L'azienda di Maranello è protagonista da alcuni mesi di una mostra permanente presso l'Italia Center dello Shanghai World Expo Park e un anno fa ha lanciato, in soli 20 esemplari, un'edizione limitata della berlinetta 8 cilindri 458 Italia, con tanto di livrea che presenta il tipico simbolo cinese, il dragone-cavallo.
Inoltre la Ferrari, presente sul territorio con concessionarie nelle principali città, ha avviato dal 2005 i corsi di guida per permettere ai clienti cinesi di migliorare la conoscenza e l'abilità al volante delle proprie vetture. Senza dimenticare che dal 2010 il sito internet ufficiale è disponibile anche in lingua cinese.
F1 a digiuno dal 2007 - La Rossa non vince a Shanghai da sei anni. L'ultimo a trionfare fu Kimi Raikkonen, che aveva bissato i successi di Rubens Barrichello nella prima edizione del 2004 e quello di Michael Schumacher del 2006, ultima vittoria del kaiser tedesco in Formula 1.
La Ferrari, insieme alla McLaren, è la scuderia più vincente nel Gp di Cina con tre successi, anche se a Woking prevalgono per podi (9 a 6) e per giri veloci (3 a 2). Una sola la pole position conquistata da un pilota di Maranello, quella di Rubens Barrichello nel 2004.
A Shanghai, Alonso e Massa saranno chiamati a uno sforzo straordinario, sia per non perdere di vista Sebastian Vettel nella lotta al Mondiale, che per tenere alto il brand Ferrari, amato e idolatrato dal popolo cinese (quasi) quanto da quello italiano.