Verso il Gp di Spagna. I segreti del Montmeló

Formula 1
Il Circuito de Cataluña, prossimo teatro del Mondiale di F1 (Foto Getty)
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Il Circuito de Cataluña ospita, il prossimo weekend, la quinta prova del Mondiale di Formula 1. Scopriamo i punti critici e l'assetto ideale del tracciato spagnolo

Il nastro d'asfalto che costituisce il circuito di Barcellona è lungo ben 4.655 metri e si snoda su 16 curve, per lo più a destra, che mettono a dura prova lo pneumatico anteriore sinistro, sul quale grava il maggior carico di lavoro nei lunghi curvoni in appoggio.

Non a caso, Pirelli porterà in Spagna la gamma con mescola più dura degli pneumatici P Zero, ossia le Orange Hard e le White Medium, considerata come la migliore combinazione per un circuito particolarmente esigente come quello di Catalogna. Inoltre, il fornitore unico di pneumatici, ha modificato la consistenza della mescola dura e ne fornirà una più simile a quella del 2012, in modo da offrire alle squadre una maggiore varietà di strategie, basata su una differenza prestazionale più ampia tra le due e le medie.

Su questo tracciato, le gomme avranno grande importanza. Oltre allo pneumatico anteriore sinistro, anche gli pneumatici posteriori saranno sottoposti ad elevato stress, poiché dovranno fornire la trazione combinata necessaria per affrontare l'ultima parte del circuito, quella più "guidata", ricca di curve lente.

Il Circuito de Cataluña è un tracciato da carico aerodinamico medio-alto. Per ottenere un buon tempo sul giro, occorre trovare il giusto compromesso tra il grip meccanico e il grip aerodinamico. Per questo motivo, molte squadre preferiscono adottare un assetto molto rigido all'avantreno, in modo da facilitare l'ingresso in curva. Viceversa, l'assetto al posteriore è più morbido, in modo da ottenere maggiore trazione. Inoltre, nella messa a punto della vettura, è fondamentale tener presente i numerosi cambi di direzione del vento che spesso influenzano il comportamento delle vetture, specie nella curva uno.

Il layout del Montmelò è affascinante, ma trovare lo spunto per un sorpasso è spesso molto difficile. L'aerodinamica complessa delle attuali F1 crea delle turbolenze che disturbano i flussi d'aria di chi segue, causando una perdita di carico aerodinamico e conseguente perdita di contatto con l'avversario. Ci si affiderà molto sul DRS per sfruttare la scia degli avversari nei due rettilinei presenti. Quello dei box è lungo ben 1047 metri e porta alla staccata che immette alla curva ELF, particolarmente favorevole per tentare un attacco.

Molto importante anche la curva SEAT, un tornante lento in discesa: qui si arriva spesso al bloccaggio in frenata e non di rado si arriva lunghi. Si sfrutterà la scia degli avversari anche sul rettilineo che segna la fine del secondo settore e che porta alla curva La Caixa, dove in staccata vedremo parecchi sorpassi. Infine, occhio alla Chicane Racc: uscendo  bene dalla curva tredici, potremmo assistere a qualche bel tentativo di sorpasso.