Dal Bayern a Schumi: Germania, patria di vincenti e virtuosi
Formula 1VERSO NURBURGRING. Bavaresi trionfatori in tutto. La Bundesliga con i conti in attivo. Nel Circus della F1: prima Schumi, poi Vettel. Tra gli sport seguiti, la pallamano. E un'alta percentuale di pratica sportiva nella popolazione
di Gianluca Maggiacomo
La Germania, sede della nona prova del Mondiale di Formula 1 2013, è il Paese più popoloso dell’Unione Europea. La passione sportiva dei tedeschi è tutta per il calcio. Molto seguita anche la pallamano e la F1.
Calcio: dove osano i virtuosi – La Bundesliga è da tutti indicata come il modello da seguire. I tedeschi vincono e mantengono i conti a posto. Un’impresa per le squadre degli altri campionati europei. Non in Germania. Che del binomio successi-soldi hanno fatto un marchio di fabbrica. Nulla di sorprendente, quindi, se l’ultima finale di Champions League si è giocata tra Bayern Monaco e Borussuia Dortmund. E nulla di sconvolgente se i bavaresi campioni di tutto, senza svenarsi, si sono potuti permettere l’ingaggio di Pep Guardiola (7 milioni a stagione più bonus) e di altri campioni del calibro di Mario Gotze (39 milioni). Anche la Bundesliga, come sistema, ha dei conti invidiabli, con un fatturato che, nel 2012, ha superato i 2 miliardi di euro. Stesso discorso per i club: su diciotto, quattordici hanno i bilanci in ordine. Negli stadi tedeschi lo spettacolo è assicurato, con impianti confortevoli e funzionali. La Bundesliga, oggi, è il campionato europeo con più pubblico, con una media di oltre 45 mila spettatori a partita (più del doppio rispetto alla Serie A). E poi c’è la nazionale. È vero, i bianchi non vincono un Mondiale dal 1990 e l’Europeo dal 1996, ma è quasi impossibile vederli lontani dalle prime piazze quando in ballo c’è qualcosa che conta.
Non solo calcio – Molto seguita in Germania è la pallamano maschile. Il campionato tedesco è considerato uno dei più prestigiosi al mondo. La squadra più forte (e con più successi nazionali: diciotto) è la Thw Kiel, vincitrice dell’ultimo scudetto. Discorso un po’ diverso va fatto per la nazionale. Il miglior piazzamento olimpico è il primo posto del 1936. Mentre ai mondiali vanta tre vittorie, l’ultima nel 2007.
Sport di base al top – Un primato di cui vantarsi in Germania è quello della pratica sportiva. Secondo al rivista Lancet, “solo” il 28 per cento dei tedeschi conduce una vita sedentaria e rinuncia all’attività fisica. Un record, superato solo dall'Olanda e dalla Grecia.
F1: nel segno di Schumi e Vettel – Non è uno sport nazionale alla pari del calcio ma anche la Formula 1 è molto seguita in Germania. Merito soprattutto di Michael Scumacher e delle sue vittorie con la Ferrari a cavallo degli anni 2000. Ma non c’è solo Schumi. In Germania è nato Sebastian Vettel, campione del mondo in carica e vincitore degli ultimi tre Mondiali alla guida della Red Bull. Tedesco, anche se vive ed è cresciuto a Montecarlo, è anche Nico Rosberg, fresco trionfatore nel Gp di Gran Bretagna alla guida della Mercedes, e candidato a fare il protagonista anche a Nurburgring.
La Germania, sede della nona prova del Mondiale di Formula 1 2013, è il Paese più popoloso dell’Unione Europea. La passione sportiva dei tedeschi è tutta per il calcio. Molto seguita anche la pallamano e la F1.
Calcio: dove osano i virtuosi – La Bundesliga è da tutti indicata come il modello da seguire. I tedeschi vincono e mantengono i conti a posto. Un’impresa per le squadre degli altri campionati europei. Non in Germania. Che del binomio successi-soldi hanno fatto un marchio di fabbrica. Nulla di sorprendente, quindi, se l’ultima finale di Champions League si è giocata tra Bayern Monaco e Borussuia Dortmund. E nulla di sconvolgente se i bavaresi campioni di tutto, senza svenarsi, si sono potuti permettere l’ingaggio di Pep Guardiola (7 milioni a stagione più bonus) e di altri campioni del calibro di Mario Gotze (39 milioni). Anche la Bundesliga, come sistema, ha dei conti invidiabli, con un fatturato che, nel 2012, ha superato i 2 miliardi di euro. Stesso discorso per i club: su diciotto, quattordici hanno i bilanci in ordine. Negli stadi tedeschi lo spettacolo è assicurato, con impianti confortevoli e funzionali. La Bundesliga, oggi, è il campionato europeo con più pubblico, con una media di oltre 45 mila spettatori a partita (più del doppio rispetto alla Serie A). E poi c’è la nazionale. È vero, i bianchi non vincono un Mondiale dal 1990 e l’Europeo dal 1996, ma è quasi impossibile vederli lontani dalle prime piazze quando in ballo c’è qualcosa che conta.
Non solo calcio – Molto seguita in Germania è la pallamano maschile. Il campionato tedesco è considerato uno dei più prestigiosi al mondo. La squadra più forte (e con più successi nazionali: diciotto) è la Thw Kiel, vincitrice dell’ultimo scudetto. Discorso un po’ diverso va fatto per la nazionale. Il miglior piazzamento olimpico è il primo posto del 1936. Mentre ai mondiali vanta tre vittorie, l’ultima nel 2007.
Sport di base al top – Un primato di cui vantarsi in Germania è quello della pratica sportiva. Secondo al rivista Lancet, “solo” il 28 per cento dei tedeschi conduce una vita sedentaria e rinuncia all’attività fisica. Un record, superato solo dall'Olanda e dalla Grecia.
F1: nel segno di Schumi e Vettel – Non è uno sport nazionale alla pari del calcio ma anche la Formula 1 è molto seguita in Germania. Merito soprattutto di Michael Scumacher e delle sue vittorie con la Ferrari a cavallo degli anni 2000. Ma non c’è solo Schumi. In Germania è nato Sebastian Vettel, campione del mondo in carica e vincitore degli ultimi tre Mondiali alla guida della Red Bull. Tedesco, anche se vive ed è cresciuto a Montecarlo, è anche Nico Rosberg, fresco trionfatore nel Gp di Gran Bretagna alla guida della Mercedes, e candidato a fare il protagonista anche a Nurburgring.