Red Bull e Vettel, una coppia d'acciaio a prova di gufata

Formula 1
Sebastian Vettel a Silverstone, dove è stato vittima dell'unico ritiro di questo Mondiale (Getty)
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Alonso e la Ferrari devono sperare nella cattiva sorte altrui per cercare di recuperare i 60 punti che separano lo spagnolo dal campione del mondo. Ma dal 2011 ad oggi il tedesco si è ritirato solo tre volte, a dimostrazione di una monoposto affidabile

(C.B.) Tre ritiri negli ultimi 52 Gran Premi. Fernando Alonso deve aggrapparsi a questo misero 5% di possibilità se vuole recuperare il gap da Sebastian Vettel, che a sei gare dal termine del Mondiale ha un vantaggio di 60 punti sullo spagnolo ed è sempre più lanciato verso il suo quarto titolo iridato consecutivo.
In Ferrari sono stati sinceri: per avvicinarsi al tedesco in classifica, c'è bisogno di un paio di aiuti da parte della buona sorte. Che tradotto significa ritiro per Vettel, un possibile 25-0 per Alonso nel testa a testa e riapertura dei giochi.

Numeri da urlo - Da quando siede al volante della Red Bull (marzo 2009), Vettel non ha terminato la gara in 9 occasioni (7 per guasti meccanici, 2 a causa di incidenti).
Tre ritiri il primo anno (Monaco, Budapest e Valencia), altrettanti il secondo (Australia, Turchia, Corea), mentre dal 2011 il tedesco non ha tagliato il traguardo in appena tre occasioni: Abu Dhabi 2011, Valencia 2012 e Silverstone 2013. Il che significa che negli ultimi tre campionati, Vettel si è ritirato una sola volta per ogni Mondiale.
Se conferma questa media, il jolly è già stato giocato in Gran Bretagna (guai al cambio al 41° giro mentre era in testa) e la conquista del quarto titolo iridato è sempre più vicina.

I 9 ritiri di Sebastian Vettel con la Red Bull (88 gare tra il 2009 e 2013)

2009
Gp Monaco (incidente)
Gp Ungheria (sospensione)
Gp Europa (motore)

2010
Gp Australia (dado)
Gp Turchia (collisione)
Gp Corea (motore)

2011
Gp Abu Dhabi (foratura)

2012
Gp Europa (alternatore)

2013
Gp Gran Bretagna (cambio)