Senna vs Prost, quei duelli all'ultima curva a Suzuka

Formula 1
Alain Prost e Ayrton Senna dopo il celebre incidente del 1989 a Suzuka (Foto Getty)
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AMARCORD. Domenica si corre il Gp del Giappone (LIVE su Sky) sulla pista che ha visto nascere una delle rivalità più importanti della storia della Formula 1. Tra il 1988 e il 1990 è andata in scena una lotta senza esclusioni di colpi

di Claudio Barbieri

Sette titoli mondiali, 92 vittorie, 186 podi e 98 pole: sono questi i numeri impressionanti di Ayrton Senna e Alain Prost, una vita da rivali. A Suzuka, teatro domenica del Gp del Giappone che può assegnare il titolo a Sebastian Vettel, i due campioni, sia da compagni in McLaren che da avversari con il passaggio del Professore in Ferrari, se le sono suonate di santa ragione in tre edizioni consecutive, tra il 1988 e il 1990.


1988, l'impresa di Ayrton - Vincendo a Suzuka, penultima gara del Campionato, Senna avrebbe conquistato matematicamente il primo titolo della carriera. Dopo aver centrato la 13.a pole stagionale, il brasiliano fece spegnere il motore alla partenza e precipitò in 14.a posizione. Prost, che lo seguiva in classifica iridata e che doveva vincere per mantenere vive le speranze di titolo, prese la testa della gara.
Senna nel frattempo cominciò una furiosa rimonta, agevolato anche dalla pioggia che era cominciata a cadere. Al 28° giro, Prost capitolò e il brasiliano si lanciò verso la vittoria della corsa e del suo primo Mondiale.

1989, senza esclusioni di colpi - Prost si presentò a Suzuka con un bottino di 16 punti di vantaggio a due gare dalla fine, ma con il compagno in grande rimonta. Senna conquistò la pole, ma alla partenza venne bruciato dal francese. Il misfatto avvenne a 6 giri da termine: Prost centrò la McLaren del brasiliano durante un suo tentativo di sorpasso, con una manovra al limite del regolamento.
Senna, furioso, si fece spingere dai commissari di pista e ripartì a caccia di quella vittoria che poteva riaprire i giochi. Inanellando una serie impressionante di giri veloci, superò Nannini a due tornate dal termine, vincendo la corsa. Ma la doccia fredda arrivò subito dopo la bandiera a scacchi, quando il sudamericano fu squalificato per aver violato il regolamento (partenza con aiuto dei commissari e taglio di una chicane). 
Senna si scagliò contro i vertici della Federazione e venne punito con 6 mesi di sospensione. Solo dopo una lunga mediazione di Ron Dennis, la licenza venne ridata ad Ayrton, che potè così partecipare al Mondiale successivo.

1990, la rivincita - "A volte le gare finiscono subito dopo il via e a volte a sei giri dalla fine...". Aveva commentato così Ayrton Senna la gara di Suzuka, terminata alla prima curva dopo una collisione con Alain Prost, passato alla Ferrari. Il brasiliano, che difendeva 9 punti di vantaggio dal francese, partì in pole ma venne sorpassato alla partenza dall'ex compagno. Arrivato lungo alla prima tornata, Senna centrò in pieno la Rossa di Prost. Entrambi finirono lì la gara e il pilota della McLaren potè festeggiare il suo secondo titolo mondiale. La Federazione non si intromise e classificò il fatto come un "normale incidente di gara". La rivincita era compiuta.