Lotus, Hulkenberg il futuro. Sarà lui il dopo Raikkonen

Formula 1
Nico Hulkenberg, pilota tedesco nato a Emmerich am Rhein il 19 agosto 1987, corre in Formula 1 dal 2010 (Foto Getty)
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MERCATO. Manca l'ufficialità, ma dopo il ritorno di Kimi alla Ferrari, a Enstone hanno già risolto il problema dei due piloti per il 2014. Al team, che punta sulla linea verde, arriverà il "tedeschino" della Sauber. Uno che sta correndo molto veloce

di Lucio Rizzica

Manca solo l'ufficialità. Il comunicato da parte del team e la prima dichiarazione del pilota, insomma. Ma fra Nico Hulkenberg e la Lotus l'accordo è cosa praticamente fatta. Il che vuol dire che Massa, Sutil, Nasr, Maldonado e lo stesso Valsecchi dovranno guardare oltre o pazientare, nel caso dell'italiano. Perché, essendo rimasto Grosjean, a Enstone hanno già risolto il problema dei due piloti da schierare nella stagione F1 2014. L'arrivo del tedeschino dalla Sauber ringiovanisce anagraficamente il profilo drivers del team e rilancia la "linea verde" del dopo Raikkonen verso la quale si è orientato Éric Boullier, presidente della Lotus F1 Team.

La storia - Hulkenberg a dieci anni inizia nei kart e presto diventa campione nazionale juniores, poi arrembante esordiente alla conquista della F.BMW tedesca, campione a squadre con la Germania 2006/7 in A1GP, vittorioso al Masters F3 2007. La sua carriera è stata costantemente in ascesa e costellata da importanti successi di tappa  qua e là. Almeno fino all’approdo in Williams per il suo primo test di F1. Per due stagioni, 2008 e 2009 il team di Grove lo ha tenuto sotto contratto come collaudatore, permettendogli di correre contemporaneamente la F3 Euro Series, ovviamente vinta, e la GP2 Asia Series, nella quale si classifica sesto assoluto correndo appena 1/3 della stagione. In quella successiva il debutto nella GP2 Europa e subito il titolo, al primo anno in categoria come Lewis Hamilton, anche lui rookie vincente. Quasi scontata la promozione a pilota titolare della Williams in squadra con la chioccia Rubens Barrichello.

Tra alti e bassi - La monoposto dal rendimento altalenante non gli permette grandi cose, ma in Brasile, complici la pista e la pioggia, Nico conquista la pole position e le prime pagine dei giornali: l’ultima pole della Williams risaliva al miglior tempo segnato da Nick Heidfeld cinque anni prima al Nurburgring. Nonostante ciò e il 14° posto finale in stagione, Frank Williams non gli rinnova il contratto preferendogli Pastor Maldonado e le sponsorizzazioni portate in dote dal venezuelano. Hulkenberg non si perde però d’animo e ricomincia da terzo pilota, in Force India, conquistando al suo secondo anno di contratto un sedile ufficiale: anche qui alti e bassi dovuti alla qualità della monoposto. Un solo acuto, il giro più veloce di Singapore.

L'avventura alla Sauber
- Per il 2013 Nico si accasa a Hinwil, in Svizzera, con la scuderia di Peter Sauber e Willy Rampf: a quattro gare dal termine del campionato è appena decimo. A lungo si è pensato potesse approdare in Ferrari, fino al GP di Monza sembrava cosa fatta. Poi Maranello ha ripreso Raikkonen e al martedì post gara un sms indirizzato al manager Werner Heinz ha infranto il sogno in rosso. Ma Nico ancora non si è perso d’animo. Non ha creduto alle voci che lo davano in direzione McLaren al posto di Button. Ha tenuto duro nonostante davanti a lui si fosse spalancato il baratro di una possibile stagione da disoccupato. Ha dimostrato che i limiti della Sauber non ne hanno appannato né nascosto il talento. E’ opinione comune, infatti, in buona parte degli addetti ai lavori che, se Nico avesse tra le dita il volante di una monoposto competitiva, potrebbe fare sfracelli.

Parola di Alonso - Lo stesso Fernando Alonso lo ha definito 'spettacolare' per come sta lavorando e per la sua guida pulita. Approdare a un quarto team in quattro anni da titolare non lo spaventa, anzi lo stimola a mettere in pratica le diverse esperienze maturate e trarne il meglio. Anche se la stabilità gli permetterebbe più coerenza e programmazione nel lavoro. La Lotus è la sua vera grande chance, in una stagione all'anno zero, per dimostrare realmente quel che vale. Un team con il verde dominante nel brand. Lo stesso verde bottiglia del primo incredibile Hulk inventato per la Marvel Comics da Stan Lee e Jack Kirby. Un eroe dei fumetti che porta il suo nome, anzi il nickname che gli spezza in due il cognome. Un supereroe la cui forza e la resistenza sovrumane aumentano senza limiti col crescere della rabbia, abile nel corpo a corpo, immortale e adesso -con l'innesto motoristico- anche velocissimo e senza paura.

La rabbia di Hulk - Uno che più è arrabbiato e più diventa forte, insomma. E Nico di rabbia ne ha da vendere, sotto l'aspetto da bravo ragazzo, affabile e affidabile, che a tanti ricorda il Michael Schumacher giovane più di quanto Vettel non ricordi il sette volte campione del mondo. Focoso e determinato. Anche quando infila la tuta dopo averla tenuta in freezer prima delle gare, per restare fresco durante la guida. Quasi a convincerci che aveva ragione Charles Bukowski quando diceva che ‘un uomo con la testa calda e i piedi nel congelatore ha statisticamente una temperatura media’. Che garantisce estreme lucidità e razionalità...