Correva l'anno: Kimi, la Rossa e il fantastico ottobre 2007

Formula 1
Kimi Raikkonen, campione del mondo nel 2007 con la Ferrari (Foto Getty)
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Sei anni fa il GP del Brasile che consegnò il titolo al ferrarista Raikkonen. Era il 20 ottobre. La rimonta su Hamilton (McLaren) e gli errori del britannico, l'addio di Schumi e le polemiche di una stagione per certi versi unica

di Alfredo Alberico

Sembra passata un'eternità, e magari per i tifosi della Ferrari lo è sul serio, eppure dall'ultimo trionfo in Formula 1 della Rossa di anni ne sono trascorsi solo sei. Ottobre 2007, con 17 punti da recuperare a Lewis Hamilton (McLaren) sui 20 disponibili, il team di Maranello vede sbarrata davanti a sè la strada del titolo piloti. Poi l'imponderabile e l'apoteosi in Brasile. Grazie alla vittoria in Cina, con il ritiro di Hamilton a Shanghai e il settimo posto del britannico ad Interlagos, Kimi Raikkonen, 28enne finlandese, vince la gara e conquista il primo Mondiale della sua carriera. E' il 20 ottobre.

Un'annata unica
- Campionato particolare, per certi versi unico quello del 2007. Lo fu dall'inizio alla fine. Perché segnò l'addio (temporaneo) alle corse di Michael Schumacher dopo 16 anni e l'arrivo in Ferrari proprio di Raikkonen. Non solo. Il campione in carica, Fernando Alonso, passò dalla Renault alla McLaren dove fu affiancato dall'esordiente Hamilton, a sua volta trionfatore nel campionato GP2. Giancarlo Fisichella, Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi, invece, la quota italiana della stagione.

Il calendario - Si passò dalle 18 prove del 2006 a 17. Tra esclusioni (GP d'Europa), riammissioni (GP del Belgio) e dietrofront, dal calendario venne meno il GP di San Marino, mentre nell'unica tappa italiana, a Monza, il 9 settembre vinse Alonso.
Tutti i gran premi furono disputati in nazioni diverse.

Le polemiche pre Mondiale... - Appena siglato, il Patto della Concordia diventò di lì a poco il Patto della discordia. Alla vigilia del campionato, infatti, la Williams di sir Frank minacciò un'azione legale se la Toro Rosso di Faenza, ex Minardi e già satellite della RedBull, si fosse presentata alla griglia di partenza con una monoposto simile alla RB3 anglo-austriaca. Per Williams quella era una chiara violazione, in quanto l'accordo vietava la cessione di telai a team concorrenti. La FIA respinse il reclamo. Questo Mondiale, però, passò alla storia della F1 soprattutto per la Spy-story tra Ferrari e McLaren.

... e le polemiche post Mondiale - Interlagos, 20 ottobre 2007. Mentre fiumi di champagne scorrono sul podio per celebrare la Ferrari e Raikkonen, la Federazione Internazionale dell'Auto si avvia ad aprire un'inchiesta sia sulle Williams di Rosberg e Nakajima sia sulle BMW Sauber di Heidfeld e Kubica. S'indaga sulle temperature fuori norma della benzina. Anche questa vicenda si conclude con un nulla di fatto: Kimi è campione.

Corsi e ricorsi
- La storia raccontata, assai diversa da quella del Mondiale in corso, spiega però che l'elemento sorpresa non è del tutto estraneo alla F1 moderna. Il dominio di Vettel, lanciato verso il quarto titolo iridato di fila, non è un affare del tutto chiuso, perché la Ferrari, stavolta con Alonso, ha ancora una speranza. Piccola, ma pur sempre una speranza. Le polemiche sulle gomme e il cosidetto test-gate evocano inoltre, con le dovute differenze, i contrasti del 2007. Analogie che non hanno certo il potere di cambiare il destino del campionato agli sgoccioli, dove la Rossa ha l'obbligo di non perdere di vista anche la classifica costruttori. Ma se i ricorsi storici contano qualcosa, il popolo ferrarista può provare a guardare con entusiasmo all'esordio-bis di Raikkonen nel 2014. La prima volta fu un successo.