Seb no limits: nel mirino il record di 13 vittorie di Schumi
Formula 1Il tedesco della RedBull ad Abu Dhabi ha centrato il successo numero 11 in stagione. Vincendo anche in Texas e in Brasile eguaglierebbe il connazionale ex Ferrari
di Gianluca Maggiacomo
Il piede sull’acceleratore non l’ha tolto nemmeno ieri. Un cannibale: di soprannome e di fatto. Corre, Sebastian Vettel. E vince. Lui a comandare, gli altri dietro, ad inseguire. A tentare di accorciare distacchi che aumentano di giro in giro. Ad Abu Dhabi un altro podio. Sul gradino più alto, ovviamente. E dopo aver eguagliato i quattro titoli consecutivi di Schumacher e Fangio, il biondo pilota della Red Bull ha dimostrato di non volersi fermare. Sulla pista di Yas Marina ha conquistato il settimo Gp di fila: come Schumi nel 2004.
E’ sempre Seb - Dopo la vittoria aritmetica del Mondiale, ci si poteva aspettare un Vettel rilassato. Macchè. Il tedesco ha spinto tanto e, senza troppi sforzi, ha tagliato le gambe alla non irresistibile concorrenza. La tattica? Sempre la stessa. Partenza sprint, facendo il largo nei primi giri, e poi ad amministrare. Una strategia consolidata, la sua. Forse monotona. Ma dall’esito sicuro. Adesso il tedesco si metterà a caccia del record di 13 vittorie in una stessa stagione. Finora ci è riuscito solo Schumacher, nel 2004.
Le Ferrari – La Rossa non può dirsi soddisfatta, ma almeno ha limitato i danni con il quinto posto di Fernando Alonso e l’ottavo di Felipe Massa. Le brutte notizie sono arrivate ancora dalle qualifiche: insoddisfacenti. In gara il muretto di Maranmello ha azzeccato la strategia dei due pit-stop (gomme morbide negli ultimi giri) ed è riuscita a mettere l’asturiano davanti ad Hamilton. La cosa positiva di Abu Dhabi è stata che entrambe i piloti del Cavallino sono andati a punti: un’ottima notizia in chiave classifica costruttori. Davanti alla Ferrari, al secondo posto, c'è sempre la Mercedes con 11 lunghezze di vantaggio. Mancano due gare, i giochi sono ancora aperti. A Yas Marina si è visto un buon Alonso, che ha fatto registrare quattro giri veloci consecutivi. Una bel segnale. Utile, forse, per dare una scossa all’intero ambiente in vista dei prossimi appuntamenti. In Usa e Brasile servirà ancora carattere. L’asturiano ha tracciato la strada da seguire.
Delusione – Amarezza per il Gp di Kimi Raikkonen. Il finlandese si è ritirato subito dopo il via per un problema alla sospensione dopo un contatto con Van Der Garde. Inoltre, ai musi lunghi per i risultati in pista si aggiunge il braccio di ferro con la Lotus per il pagamento degli stipendi arretrati. Per il futuro ferrarista è proprio un momentaccio.
Il piede sull’acceleratore non l’ha tolto nemmeno ieri. Un cannibale: di soprannome e di fatto. Corre, Sebastian Vettel. E vince. Lui a comandare, gli altri dietro, ad inseguire. A tentare di accorciare distacchi che aumentano di giro in giro. Ad Abu Dhabi un altro podio. Sul gradino più alto, ovviamente. E dopo aver eguagliato i quattro titoli consecutivi di Schumacher e Fangio, il biondo pilota della Red Bull ha dimostrato di non volersi fermare. Sulla pista di Yas Marina ha conquistato il settimo Gp di fila: come Schumi nel 2004.
E’ sempre Seb - Dopo la vittoria aritmetica del Mondiale, ci si poteva aspettare un Vettel rilassato. Macchè. Il tedesco ha spinto tanto e, senza troppi sforzi, ha tagliato le gambe alla non irresistibile concorrenza. La tattica? Sempre la stessa. Partenza sprint, facendo il largo nei primi giri, e poi ad amministrare. Una strategia consolidata, la sua. Forse monotona. Ma dall’esito sicuro. Adesso il tedesco si metterà a caccia del record di 13 vittorie in una stessa stagione. Finora ci è riuscito solo Schumacher, nel 2004.
Le Ferrari – La Rossa non può dirsi soddisfatta, ma almeno ha limitato i danni con il quinto posto di Fernando Alonso e l’ottavo di Felipe Massa. Le brutte notizie sono arrivate ancora dalle qualifiche: insoddisfacenti. In gara il muretto di Maranmello ha azzeccato la strategia dei due pit-stop (gomme morbide negli ultimi giri) ed è riuscita a mettere l’asturiano davanti ad Hamilton. La cosa positiva di Abu Dhabi è stata che entrambe i piloti del Cavallino sono andati a punti: un’ottima notizia in chiave classifica costruttori. Davanti alla Ferrari, al secondo posto, c'è sempre la Mercedes con 11 lunghezze di vantaggio. Mancano due gare, i giochi sono ancora aperti. A Yas Marina si è visto un buon Alonso, che ha fatto registrare quattro giri veloci consecutivi. Una bel segnale. Utile, forse, per dare una scossa all’intero ambiente in vista dei prossimi appuntamenti. In Usa e Brasile servirà ancora carattere. L’asturiano ha tracciato la strada da seguire.
Delusione – Amarezza per il Gp di Kimi Raikkonen. Il finlandese si è ritirato subito dopo il via per un problema alla sospensione dopo un contatto con Van Der Garde. Inoltre, ai musi lunghi per i risultati in pista si aggiunge il braccio di ferro con la Lotus per il pagamento degli stipendi arretrati. Per il futuro ferrarista è proprio un momentaccio.