Ombrelli in pole: Malesia, guidando sotto la pioggia

Formula 1
Kimi Raikkonen sotto il diluvio di Sepang nell'aprile del 2009
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Il meteo di questo fine settimana prevede caldo intenso, umidità e possibilità di forti temporali a Sepang, dove già in passato si è corso sotto il diluvio. Come nel 2009, quando una memorabile gara fu sospesa dopo 31 giri

(C.B.). Tutti a parlare di power unit, fuel flow sensor e aerodinamica. Ma domenica, a Sepang, il secondo appuntamento del Mondiale si gioca davanti al monitor del meteorologo, che al momento prevede caldo (temperature fra i 25° e i 32°), forte umidità e temporali. In ogni caso, tutte le strategie dovranno fare i conti con la pioggia. Come cinque anni fa, GP della Malesia 2009, quando la gara durò appena 31 giri (guarda la FOTOSTORIA).

La quiete prima della tempesta -
Quel pomeriggio, a Sepang, si era parlato di possibilità di acquazzoni: nessuno poteva prevedere di assistere ad un autentico diluvio tropicale. La partenza vede Rosberg anticipare Trulli e Button, che non sfrutta al meglio la pole position. Dietro le Ferrari di Massa e Raikkonen sono in difficoltà, ma al muretto di Maranello giocano d'astuzia e al 18° giro richiamano il finlandese ai box per montare gomme "estreme" da bagnato. Il cielo, infatti, si è scurito tanto da far sembrare il GP una gara in notturna. Ma l'anticipo rovinerà pneumatici e gara di Kimi. 



Pioggia e bandiera rossa -
Al giro 22 comincia la pioggia a intermittenza, che provoca un via vai di vetture al cambio gomme. C'è chi azzarda le intermedie, chi quelle da bagnato, con continui pit-stop. Dopo 30 tornate, la visibilità è praticamente azzerata e i Commissari fanno uscire la safety-car. Nemmeno con questo regime però la sicurezza è garantita: si decide così di sospendere la gara. I piloti si riallineano sulla starting-grid aspettando nuove comunicazioni. Dopo oltre mezz'ora di vana attesa e dopo ettolitri di pioggia caduti dal cielo, si provvede alla sospensione della corsa (guarda il video da Youtube).



Il mezzo punto -
Il GP viene vinto da Jenson Button davanti a Heidfeld e Glock, con le Ferrari molto staccate (Massa 9°, Raikkonen 14°). Non avendo coperto il 75% del totale (31 giri su 56), la Fia assegna punteggi dimezzati. Quell'anno, ad esempio, Mark Webber chiuderà il Mondiale al 4° posto con un inedito 69,5 punti: merito (o colpa) del memorabile diluvio di Sepang.