Da Bandini a De Angelis, il GP d'Austria parla(va) italiano

Formula 1
Lorenzo Bandini, nel 1964, è stato il primo in assoluto a vincere il GP d'Austria (Getty)
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Nella gara che torna in calendario dopo 11 anni per tre volte un pilota azzurro è passato per primo sotto la bandiera a scacchi. E le vittorie non sono mai state "banali". Ecco quando a Zeltweg ha sventolato il tricolore

di Roberto Brambilla

Dopo 11 anni il GP d'Austria torna nel calendario. E lo fa senza piloti azzurri (nel 2003 c'erano Trulli e Fisichella). L'Italia però ha un legame particolare con la corsa che si disputa dal 1964 nei pressi di Zeltweg, in quello che da qualche anno si chiama Red Bull-Ring. Tre vittorie su 26 edizioni, tutte conquistate da “eroi per un giorno”. Ecco le loro storie.

1964, la prima volta di Lorenzo Bandini – Esattamente 50 anni fa il Mondiale approda per la prima volta a Zeltweg nel vecchio aerodromo. 3,2 km con solo quattro curve. Si corre in agosto e la Ferrari di John Surtees è piena lotta per il Mondiale. Ma a vincere è l'altra Rossa guidata da un ragazzo italiano di 29 anni, nato in Libia ma cresciuto in Emilia. E' Lorenzo Bandini che parte dalla seconda fila e con la sua Ferrari 156 precede lo statunitense Richie Ginther di soli 6”, mentre i big come Surtees, Clark e Stewart si ritirano. Per l'azzurro è la prima e unica vittoria in F1, in una carriera che terminerà tragicamente tre anni dopo a Monaco.

1975, il trionfo del “Capo” -
Un week end tragico e storico. Undici anni dopo il successo di Bandini un'altra volta il tricolore sventola su Zeltweg. Ma c'è poco da festeggiare. Perchè durante il warm up della domenica mattina l'americano Mark Donoue si schianta a 280 km/h per lo scoppio di un pneumatico, morendo il martedì successivo.

In gara i protagonisti sono la pioggia e la March di Vittorio Brambilla. Che sfrecciando dalla quarta fila (in pole Lauda) compie una rimonta che al 19° giro lo porta in testa davanti a James Hunt. La gara dura altri 10 giri, alla 29a tornata e viene sospesa a causa del diluvio quando davanti c'è proprio Brambilla. Che per festeggiare il suo primo e unico successo in F1 alza le mani dal volante e si va a schiantare contro il guardrail. Non si farà nulla ma il musetto distrutto da quella botta è stato conservato per anni nell'officina di Vittorio Brambilla.

1982, De Angelis batte al fotofinish Rosberg –
Nell'anno in cui il papà di Nico vince il Mondiale, il finlandese perde il GP d'Austria contro il 24enne romano, pilota e pupillo del patron della Lotus Colin Chapman. Per Elio, che morirà in un incidente nel 1986 a Le Castellet, il week end era iniziato in sordina. Settimo posto nelle qualifiche e quarta fila sulla griglia. Ma in gara è tutto diverso, complice le collisioni (al primo giro De Cesaris e Giacomelli) e i guai tecnici (ritiri di Patrese e di Prost) il Gran Premio diventa una corsa a eliminazione. Dove De Angelis si trova in testa con Rosberg a seguirlo da vicino. E il romano si difende, nonostante i problemi al motore della sua Lotus, tagliando il traguardo con 125 millesimi su Keke.