Conferme, rivelazioni e flop: il bilancio del 2014
Formula 1Con il Mondiale archiviato, il mercato piloti concluso e gli ingegneri al lavoro per la prossima stagione per il Circus è tempo di valutazioni. Da Hamilton a Ricciardo promossi, bocciati e rimandati dei dodici mesi appena trascorsi
Non c'è una classe superiore, perché la F1 è la massima categoria dell'automobilismo a ruote scoperte. Ma come ogni fine anno che si rispetti anche il Circus emette i suoi verdetti. Nessun voto, ma una valutazione per capire se il 2014 è da buttare, da salvare o semplicemente da analizzare per migliorare in futuro.
I promossi
Lewis Hamilton (Mercedes) – Con una W05 perfetta l'inglese ha vinto con il talento e con la testa, concludendo la stagione con sei vittorie nelle ultime sette gare. Insuperabile nei duelli, ha gestito al meglio la pressione, con maturità. Fuoriclasse.
Nico Rosberg (Mercedes) – In estate sembrava poter avere il Mondiale in pugno. Nella migliore stagione della sua carriera non ha mai mollato, ma nei momenti decisivi non è sembrato all'altezza (vedi l'errore a Singapore) Ha l'occasione di rifarsi nel 2015.
Daniel Ricciardo (Red Bull) – Un anno super. Perché non è da tutti salire su una macchina nuova, vincere 3 GP e “cancellare” il quattro volte del mondo Vettel. Grintoso, capace di sfruttare le occasioni, ha fatto praticamente il meglio con la RB10. Nel 2015, con una macchina migliore e senza cali di rendimento sarà un cliente difficile per le Mercedes.
Valtteri Bottas (Williams) – La rivelazione. Al secondo anno di F1 ha ottenuto quattro podi e il quarto posto nel Mondiale. Lottatore, è salito di tono nel corso dell'anno, insieme alla sua Williams e mettendosi dietro spesso il compagno Massa. Il 2015 potrebbe essere l'anno della consacrazione.
Nico Hülkenberg e Sergio Perez(Force India)- Gli uomini della scuderia indiana hanno entrambi migliorato il loro rendimento, Il propulsore Mercedes ha aiutato ma la coppia tedesco.-messicana ci ha messo del suo, Perez ottenendo il quarto podio in carriera in Bahrain e Hulk con 14 posizioni nelle top ten, con pure tre quinti posti.
Jules Bianchi (Marussia) – Il francese sta combattendo in silenzio la sua battaglia dopo l'incidente di Suzuka, ma il 2014 era stato il suo capolavoro. Con i primi due punti per lui e per la scuderia Marussia a Montecarlo.
I bocciati
Sebastian Vettel (Red Bull) – Il campione del mondo ha perso lo scettro. E ha perso la Red Bull, in cui il padrone è diventato Ricciardo. Nonostante questo, nonostante tutto si è portato a casa quattro podi. Una delusione per uno che ci ha abituato a numeri da fenomeno. Nel 2015 ripartirà da Maranello per tornare grande e per bollare il 2014 solo come un anno "no"..
Kimi Raikkonen (Ferrari) – L'ex Lotus alla prima volta del secondo anno in Rosso ha deluso. Sempre dietro ad Alonso e praticamente mai con i primi, solo una volta ha fatto vedere la sua classe, a Spa. Per il resto tante difficoltà. Nel 2015 è chiamato al riscatto.
Kevin Magnussen (McLaren) – Per lui era l'anno d'esordio. E a parte il secondo posto di Melbourne non è stato per nulla facile. Button gli è sempre o quasi passato davanti e la forma della McLaren non ha aiutato. A fine stagione la scuderia di Ron Dennis l'ha retrocesso a terzo pilota. Una bocciatura, speriamo per lui non definitiva.
Adrian Sutil e Esteban Gutierrez (Sauber) – Correre per la scuderia svizzera nel 2014 non è stato facile. Afflitta da problemi finanziari e soprattutto di prestazioni la C33 ha raccolto zero punti, come mai era capitato negli ultimi anni. Guardando la classifica dei piazzamenti il migliore sarebbe Sutil, l'unico dei due che però è rimasto senza squadra, dopo l'ingaggio come collaudatore alla Ferrari del messicano.
Romain Grosjean e Pastor Maldonado (Lotus) – A Enstone l'ultimo anno è stato da dimenticare come quello della Sauber. Tanti ritiri (11 più una mancata partenza) e solo dieci punti in classifica, 8 dei quali fatti da Romain Grosjean. Il francese, con la macchina in condizioni accettabili ha sempre corso a ridosso della zona punti.
Kamui Kobayashi ed Marcus Ericsson (Caterham) – La scuderia ha corso in mezzo ai problemi finanziari che l'hanno portata alla rinuncia a due GP e al (probabile) fallimento. I due piloti non hanno convinto. L'esordiente Ericsson a parte l'undicesimo posto di Montecarlo il quattordicesimo in Malesia è stato sempre oltre la quindicesima posizione, mentre il giapponese, che rientrava in Formula 1, si è ritirato sette volte un record.
Max Chilton (Marussia) – L'altro pilota della scuderia anglo-russa ha dimostrato quello che aveva fatto vedere da rookie nel 2013. Un driver che si segnala più per i suoi errori che per le performance. Disattenzioni che hanno compromesso le gare di altri (vedi Raikkonen a Monaco) e che hanno portato l'inglese a zero punti, come l'anno scorso. Magra consolazione il record (per un rookie) di 25 gare consecutive concluse.
I rimandati
Fernando Alonso (Ferrari) – L'asturiano ha fatto quello che poteva. Surclassando Raikkonen e con una vettura al di sotto delle aspettative è comunque salito sul podio due volte. Non è stato perfetto, soprattutto quando se l'è presa pubblicamente per le prestazioni del Cavallino. Nel 2015 sarà alla McLaren alla ricerca del terzo titolo mondiale.
Jean-Éric Vergne (Toro Rosso)– Il francese ha fatto la migliore stagione di sempre in F1. Ventidue punti, 14 in più del compagno Kvyat e un paio di gare da ottimo pilota, Come a Singapore, dove è saltato dal 14° a 6° negli ultimi 10 giri della corsa. Nel 2015 non correrà in F1, anche se ha ottenuto il posto di collaudatore alla Ferrari. Aspettando (forse) di rientrare.
Felipe Massa (Williams) – L'aria di Grove a Felipe ha fatto bene al brasiliano. E' cresciuto rispetto alle ultime stagioni, ma ha sofferto troppo la crescita di Bottas. Il secondo posto di Abu Dhabi e la pole di Zeltweg sono stati i picchi della stagione. Nel 2015 potrebbe essere ancora nel cuore della battaglia, anche con il compagno di squadra.
Jenson Button (McLaren) – L'inglese ha fatto il suo. Come sempre. Ci è scappato un podio, ma quasi tutta la stagione è stata una lotta con una McLaren non competitiva. Nel 2015 con le Frecce d'Argento targate Honda potrebbe essere la spalla ideale per Alonso.
Daniil Kvyat (Toro Rosso) . Il rookie russo si è ambientato bene in F1. Era il più giovane della compagnia ma non ha avuto paura. I risultati parlano al massimo di tre noni posti, ma il talento e soprattutto la “testa” ci sono. Da rivedere nel 2015, soprattutto per qualche errore di troppo.
I promossi
Lewis Hamilton (Mercedes) – Con una W05 perfetta l'inglese ha vinto con il talento e con la testa, concludendo la stagione con sei vittorie nelle ultime sette gare. Insuperabile nei duelli, ha gestito al meglio la pressione, con maturità. Fuoriclasse.
Nico Rosberg (Mercedes) – In estate sembrava poter avere il Mondiale in pugno. Nella migliore stagione della sua carriera non ha mai mollato, ma nei momenti decisivi non è sembrato all'altezza (vedi l'errore a Singapore) Ha l'occasione di rifarsi nel 2015.
Daniel Ricciardo (Red Bull) – Un anno super. Perché non è da tutti salire su una macchina nuova, vincere 3 GP e “cancellare” il quattro volte del mondo Vettel. Grintoso, capace di sfruttare le occasioni, ha fatto praticamente il meglio con la RB10. Nel 2015, con una macchina migliore e senza cali di rendimento sarà un cliente difficile per le Mercedes.
Valtteri Bottas (Williams) – La rivelazione. Al secondo anno di F1 ha ottenuto quattro podi e il quarto posto nel Mondiale. Lottatore, è salito di tono nel corso dell'anno, insieme alla sua Williams e mettendosi dietro spesso il compagno Massa. Il 2015 potrebbe essere l'anno della consacrazione.
Nico Hülkenberg e Sergio Perez(Force India)- Gli uomini della scuderia indiana hanno entrambi migliorato il loro rendimento, Il propulsore Mercedes ha aiutato ma la coppia tedesco.-messicana ci ha messo del suo, Perez ottenendo il quarto podio in carriera in Bahrain e Hulk con 14 posizioni nelle top ten, con pure tre quinti posti.
Jules Bianchi (Marussia) – Il francese sta combattendo in silenzio la sua battaglia dopo l'incidente di Suzuka, ma il 2014 era stato il suo capolavoro. Con i primi due punti per lui e per la scuderia Marussia a Montecarlo.
I bocciati
Sebastian Vettel (Red Bull) – Il campione del mondo ha perso lo scettro. E ha perso la Red Bull, in cui il padrone è diventato Ricciardo. Nonostante questo, nonostante tutto si è portato a casa quattro podi. Una delusione per uno che ci ha abituato a numeri da fenomeno. Nel 2015 ripartirà da Maranello per tornare grande e per bollare il 2014 solo come un anno "no"..
Kimi Raikkonen (Ferrari) – L'ex Lotus alla prima volta del secondo anno in Rosso ha deluso. Sempre dietro ad Alonso e praticamente mai con i primi, solo una volta ha fatto vedere la sua classe, a Spa. Per il resto tante difficoltà. Nel 2015 è chiamato al riscatto.
Kevin Magnussen (McLaren) – Per lui era l'anno d'esordio. E a parte il secondo posto di Melbourne non è stato per nulla facile. Button gli è sempre o quasi passato davanti e la forma della McLaren non ha aiutato. A fine stagione la scuderia di Ron Dennis l'ha retrocesso a terzo pilota. Una bocciatura, speriamo per lui non definitiva.
Adrian Sutil e Esteban Gutierrez (Sauber) – Correre per la scuderia svizzera nel 2014 non è stato facile. Afflitta da problemi finanziari e soprattutto di prestazioni la C33 ha raccolto zero punti, come mai era capitato negli ultimi anni. Guardando la classifica dei piazzamenti il migliore sarebbe Sutil, l'unico dei due che però è rimasto senza squadra, dopo l'ingaggio come collaudatore alla Ferrari del messicano.
Romain Grosjean e Pastor Maldonado (Lotus) – A Enstone l'ultimo anno è stato da dimenticare come quello della Sauber. Tanti ritiri (11 più una mancata partenza) e solo dieci punti in classifica, 8 dei quali fatti da Romain Grosjean. Il francese, con la macchina in condizioni accettabili ha sempre corso a ridosso della zona punti.
Kamui Kobayashi ed Marcus Ericsson (Caterham) – La scuderia ha corso in mezzo ai problemi finanziari che l'hanno portata alla rinuncia a due GP e al (probabile) fallimento. I due piloti non hanno convinto. L'esordiente Ericsson a parte l'undicesimo posto di Montecarlo il quattordicesimo in Malesia è stato sempre oltre la quindicesima posizione, mentre il giapponese, che rientrava in Formula 1, si è ritirato sette volte un record.
Max Chilton (Marussia) – L'altro pilota della scuderia anglo-russa ha dimostrato quello che aveva fatto vedere da rookie nel 2013. Un driver che si segnala più per i suoi errori che per le performance. Disattenzioni che hanno compromesso le gare di altri (vedi Raikkonen a Monaco) e che hanno portato l'inglese a zero punti, come l'anno scorso. Magra consolazione il record (per un rookie) di 25 gare consecutive concluse.
I rimandati
Fernando Alonso (Ferrari) – L'asturiano ha fatto quello che poteva. Surclassando Raikkonen e con una vettura al di sotto delle aspettative è comunque salito sul podio due volte. Non è stato perfetto, soprattutto quando se l'è presa pubblicamente per le prestazioni del Cavallino. Nel 2015 sarà alla McLaren alla ricerca del terzo titolo mondiale.
Jean-Éric Vergne (Toro Rosso)– Il francese ha fatto la migliore stagione di sempre in F1. Ventidue punti, 14 in più del compagno Kvyat e un paio di gare da ottimo pilota, Come a Singapore, dove è saltato dal 14° a 6° negli ultimi 10 giri della corsa. Nel 2015 non correrà in F1, anche se ha ottenuto il posto di collaudatore alla Ferrari. Aspettando (forse) di rientrare.
Felipe Massa (Williams) – L'aria di Grove a Felipe ha fatto bene al brasiliano. E' cresciuto rispetto alle ultime stagioni, ma ha sofferto troppo la crescita di Bottas. Il secondo posto di Abu Dhabi e la pole di Zeltweg sono stati i picchi della stagione. Nel 2015 potrebbe essere ancora nel cuore della battaglia, anche con il compagno di squadra.
Jenson Button (McLaren) – L'inglese ha fatto il suo. Come sempre. Ci è scappato un podio, ma quasi tutta la stagione è stata una lotta con una McLaren non competitiva. Nel 2015 con le Frecce d'Argento targate Honda potrebbe essere la spalla ideale per Alonso.
Daniil Kvyat (Toro Rosso) . Il rookie russo si è ambientato bene in F1. Era il più giovane della compagnia ma non ha avuto paura. I risultati parlano al massimo di tre noni posti, ma il talento e soprattutto la “testa” ci sono. Da rivedere nel 2015, soprattutto per qualche errore di troppo.