A Shanghai si correrà la terza gara della stagione di F1. La SF16 H dovrà mettersi alle spalle le due (diverse) rotture del motore che in Australia e Bahrain hanno fermato prima Raikkonen e poi Vettel
Siamo solo alla terza gara, ma in Cina la Ferrari dovrà scavalcare un muro. E non si tratta della famosa muraglia. A Shangai dovrà già ricorrere alla seconda power unit, e come è noto sono complessivamente 5 quelle permesse dal regolamento. I danni al motore della macchina di Vettel in Bahrain erano troppo significativi per poter riutilizzare la stessa unità. Dunque è proprio sul versante dell'affidabilità che il Gran Premio di Cina dovrà dare una risposta chiara.
La SF16 H riuscirà a mettersi alle spalle le due rotture - profondamente diverse - sofferte da Raikkonen in Australia e da Vettel in Bahrain? Il fatto è che mentre i motoristi della Ferrari sono alla ricerca dell'equilibrio perfetto tra tenuta e prestazione, Rosberg è già a quota due successi, ed è ovvio che un'ulteriore battuta d'arresto peserebbe come un macigno sulle chance iridate della Rossa. Iniziare il mondiale con troppi ritiri non è ciò che vuole il team di Maranello.
Meglio essere cauti, evitare di stressare troppo le monoposto e portare a casa punti importanti per restare attaccati alle frecce d'argento, del resto se la nuova nata in casa Ferrari è davvero competitiva ci sarà occasione di dimostrarlo; lo spettacolo in Cina sarà comunque garantito dal meteo sempre imprevedibile ma soprattutto dall'ampia combinazione di strategie. Sul fronte gomme infatti la situazione è radicalmente diversa tra Ferrari e Mercedes.
Sia Hamilton che Rosberg hanno un set in meno di supersoft e questo potrebbe aprire scenari davvero molto interessanti. Tecnicamente la pista metterà a dura prova sia il propulsore- con il rettilineo di oltre 1.100 metri - che telaio e trazione. Il mix perfetto per testare l'affidabilità della Rossa e allo stesso tempo esaltarne le qualità.