Il Circus dei motori debutta a Baku, la capitale azera, su un tracciato di oltre 6km. Tra rettilinei lunghissimi, curve a 90° e strettoie nell’antica città murata. Uno spettacolo che si preannuncia unico
Un po’ di storia - Il Gran Premio d'Europa nasce nel 1923 per volere dell’Associazione Internazionale degli Automobil Club Riconosciuti, antesignana dell’attuale FIA. Fino al 1977 è un titolo onorifico attribuito alla gara di maggior prestigio della stagione. Il Gran Premio diventa corsa effettiva dall‘83 per ben 22 edizioni che hanno visto le monoposto correre in Germania (Nurburgring), Gran Bretagna (Donington e Brands Hatch) e Spagna (Jerez e Valencia). Per l’ottava prova del mondiale 2016, la Formula 1 si stabilisce per la prima volta con il GP d’Europa in Azerbaigian, a Baku.
Corsi e ricorsi sulle orme dei padri – La prima edizione “effettiva” del GP comunitario si corre nell’83 sui saliscendi, tanto spettacolari quanto pericolosi, di Brands Hatch. Vince il brasiliano Piquet con la Brabham BT52 BMW turbo davanti al francese Prost su Renault. In una F1 di padre e figli, notiamo come sulle colline del Kent debutti nell’83 Jonathan Palmer, il papa di Jolyon attuale pilota Renault, mentre Keke Rosberg, papa’ di Nico, è il campione del mondo uscente. Il padre di Jacques Villeneuve, Gilles, invece ci ha lasciato nel corso della drammatica stagione precedente.
Tra storia e high tech – Baku, capitale dell’Azerbaigian, ex repubblica sovietica che ha nel petrolio da sempre la ricchezza principale, per il suo primo GP di Formula 1 mette in mostra tutte le sue bellezza. La scintillante metropoli si è sviluppata intorno alla città fortificata (patrimonio dell’Umanità, secondo l’UNESCO) e ha cercato con successo di fondere la tradizione millenaria con l’estrema modernità dell’ultimo decennio, tra Mar Caspio e Caucaso, tra Asia ed Europa.
Dai 340 dei boulevard alla città vecchia –Sono 51 i giri da compiere sul tracciato cittadino di Baku, progettato dal noto architetto tedesco Hermann Tilke, che ha disegnato un percorso che si snoda tra il centro storico, il lungomare ed il grandioso palazzo del parlamento azero. Lo stradale ha una lunghezza di ben 6 chilometri, seconda solo a Spa-Francorchamps e presenta un rettilineo principale di 2200 metri, il doppio di Monza! Le possibilità di sorpasso non dovrebbero quindi mancare pur trattandosi di un percorso cittadino.
Il circuito presenta un misto di tratti velocissimi (si stimano punte da oltre 340 km/h) nella zona del lungomare e sezioni strette e tortuose nella parte antica della città dove la larghezza della careggiata è di soli 7 metri (rispetto ai 13 della parte piu’ scorrevole). In questa parte del tracciato il rischio di intruppamenti in caso di monoposto che sbatte contro le barriere è quasi una certezza, un po’ come a Montecarlo e Pau.
Altra caratteristica del percorso sono le prime 7 curve, tutte a 90°, che portano al tratto piu’ caratteristico, quello che gira attorno alla la città murata, con le curve 8, 9 e 10 che sono, come detto, strettissime.
Una simile combinazione di condizioni diverse imporrà ai team di trovare il giusto compromesso tra assetto scarico da alta velocità ed esigenze di aderenza e trazione proprie di un tracciato cittadino. Non sarà facile.