Spunti, curiosità e statistiche della 15.esima gara del Mondiale. Si corre di notte tra i grattacieli di questa Montecarlo d'Asia, in un'atmosfera glamour ad alto tasso di adrenalina. Tutto può succedere a Marina Bay
Domenica si corre la quindicesima prova del mondiale 2016. E' la nona edizione del GP di Singapore: dal 2008 sulle strade della zona portuale di Marina Bay. E' l'unica vera gara in notturna in calendario, uno spettacolo incredibile fatto di luci, colori, glamour e lusso, una sorta di Montecarlo by night a 10mila chilometri dal Principato.
Il tracciato cittadino è inevitabilmente il più lento del mondiale dopo Monaco. Si gira poco sotto i 170 km/h di media con punte comunque di 300, il che tra tombini, "bump" e muretti ci ricorda che chi si cala in abitacolo è sempre e comunque un gran manico. La gara è lunghissima, 61 giri per quasi due ore di corsa lungo un tracciato di 5km con ben 23 curve, un record. Hermann Tilke ha sfruttato le strade cittadine della zona di Marina Bay, tra alberghi da favola e installazioni spettacolari, il tutto valorizzato da immagini aeree fantastiche. Un po' meno meraviglioso in primis per i piloti il caldo e l’umidità, amplificati al massimo dagli stretti abitacoli. Singapore si sa è anche una prova di resistenza fisica.
Motore e aerodinamica a Singapore come a Montecarlo non riescono a fare la differenza. Qui ci vuole alto carico alare e una gran trazione meccanica, il che significa un telaio sopraffino e cinematica delle sospensioni in grado di scaricare a terra i 900 cavalli delle power unit senza massacrare i pneumatici. Attenzione al cambio, l'organo meccanico più sollecitato a Marina Bay, e al raffreddamento dei freni che soffrono l'alta temperatura ambientale e la bassa velocità media.
La Pirelli ha portato tre mescole, dalle Ultra soft (viola) alle Super Soft (rosse) per finire con le Soft (gialle). Tra le prime due balla quasi un secondo al giro (0.7’), mentre tra le seconde e le terze quasi due (1.7 per la precisione secondo le simulazioni dei tecnici). Attenzione alle scelte dei team perché la Ferrari è stata particolarmente aggressiva portando ben 9 set (su 13) di Ultra Soft (Mercedes 7), il che fa presagire una gara d'attacco, come minimo per mettersi dietro le Red Bull se non addirittura insidiare le inarrivabili frecce d'argento.
Partire bene la domenica, quindi qualificarsi almeno in prima fila, è fondamentale. Sei vincitori su otto in passato sono infatti scattati dalla pole, dato ovvio viste le difficoltà (ma non l'impossibilità) dei sorpassi nel toboga asiatico. Anche le strategie più sofisticate dei vari team possono però andare all'aria in un battito di ciglia, basta infatti una minima distrazione del pilota e la monoposto finisce contro le barriere. Singapore come Montecarlo non perdona. Il 100% di uscite della safety car nelle passate edizioni è un dato acquisito.
Il record di vittorie a Marina Bay appartiene ha Sebastian Vettel con 4 successi, tre marchiati Red Bull mentre il poker arriva al volante della Rossa lo scorso anno. Anche Hamilton può dire di avere dei ricordi dolci sul cittadino asiatico con due vittorie. Alla prima nel 2009 con la McLaren MP4/24 di cui Fabiano Vandone ci svela tutti i segreti si è aggiunta quella del 2014 con la dominante Mercedes Hybrid.
Start della gara alle 14 italiane su SkysportF1HD (ma anche su SkySport1 e Mix) con un ricchissimo pre-gara dalle 12.30 con Federica Masolin e Davide Valsecchi che ci portano alle scoperta della scintillante notte di Singapore.