Il freddo messicano rinvigorisce la Ferrari e Sebastian Vettel, il più veloce davanti alle due Mercedes nelle FP3. Il prossimo passo è concretizzare il buon lavoro del venerdì a Città del Messico e approfittare delle incertezze Red Bull
E’ la Ferrari che non ti aspetti. Quella che con un tempo da piumini e cappelli calati in testa è là, davanti a tutti. Rinvigorita dalle basse temperature la SF16 H in Messico ha permesso a Sebastian Vettel di chiudere un giro perfetto, il più veloce di giornata davanti a Lewis Hamilton di un niente, 4 millesimi di secondo, e poi Nico Rosberg. Stabile, precisa in curva, veloce: tutto quello che serviva al tedesco per ritrovare il giusto feeling e guidare al meglio, anche nel traffico con la sensazione di volare, come ha precisato proprio il ferrarista.
Le Mercedes son lì - Così come le temperature però anche l’entusiasmo deve rimanere freddo. Le Mercedes sono lì subito dietro, e si sa che in qualifica hanno sempre quel bottone magico da poter sfruttare per trovare 5 o 6 decimi in più. Ma un venerdì così – concreto e speranzoso – serviva a tutti in Ferrari. Soprattutto a lui. La prima in pista a Città del Messico è stata la giornata delle reazioni di chi quest’anno è stato più in discussione rispetto ai compagni di squadra. Di Vettel su Raikkonen, che ha il quarto tempo. Di Hamilton su Rosberg. Il campione del mondo è sembrato subito più a suo agio rispetto al tedesco. O forse l’attuale leader della classifica comincia davvero a sentire un po’ la pressione di una lotta iridata che va gestita in ogni minimo dettaglio, alla guida e soprattutto di testa.
Reb Bull da rivedere - Chi ha sofferto più del previsto è stata invece la Red Bull. Ricciardo quinto, Verstappen settimo. Entrambi i piloti hanno confermato che dovranno fare i compiti nel box per trovare insieme agli ingegneri cosa c’è da migliorare sul set up. La reazione ci sarà. Ma intanto, a dispetto delle maschere, è una Red Bull che fa meno paura del previsto e che potrebbe far sorridere soprattutto la Ferrari.