Occorre tornare indietro di almeno un decennio per vedere un venerdì così nettamente a favore delle Rosse. Un uno-due di potenza firmato prima da Raikkonen e poi da Vettel, ma "venerdi è venerdi, vediamo domani...", direbbe Eddie Irvine
Bisogna tornare indietro, forse, di un decennio per vedere un venerdì così chiaramente a favore della Ferrari. Vettel davanti a Raikkonen e la prima delle due Mercedes a 6 decimi, da paura, appunto.
A fare il pompiere ci ha pensato subito Vettel, ricordando, alla Irvine, che il venerdì non porta punti, ma aggiungiamo noi, sorrisi si, perché a Vettel rideva tutto il corpo mentre parlava. Più veloce in simulazione qualifica, più veloce in simulazione passo gara. Se la seconda è una costante di questo inizio stagione, la prima invece è una novità, considerando che una pole manca da 587 giorni e una prima fila tutta rossa, addirittura da 3233, da Magny Course 2008, era il 21 giugno.
Il vantaggio su Mercedes è tale da pensare che l'impresa sia possibile, ma Mercedes avrà tutti i dati per sistemare il set up e poi, andando su con il bottone magico, che altro non è che una mappatura motore super aggressiva, sarà della partita per partire ancora davanti.
Dietro c'è il vuoto, ma un vuoto interessante perché Williams sta ingaggiando Red Bull, e la lotta, dalla zona punti, alla quindicesima posizione almeno, è serratissima.
Certo l'attenzione è tutta e solo concentrata per la sfida davanti e per ritrovare una Ferrari più vincente di quella attuale, a inizio stagione, bisogna andare indietro, senza disturbare l'era Schumacher, anche in questo caso, al 2008, quando ne vinse 3 delle prime 4, l'obiettivo di domenica. Di mezzo però un tassello, non fondamentale, ma quantomai importante per lanciare un segnale fortissimo ai dominatori delle ultime tre stagioni, la qualifica.
Attenzione a Bottas che al sabato, quando gli ordini di scuderia non si possono dare, potrebbe anche diventare un alleato della rossa, come lo è già stato in Bahrain. Il finlandese è apparso in forma, più di Hamilton. Il tre volte campione del mondo corre il rischio, concentrato solo su Vettel, di sottovalutare il primo avversario, che è pur sempre chi corre con la stessa macchina.
Tanti se, tanti ma, ma... per avere un "è così", come diceva sempre Eddie Irvine, con il suo tormentone del post libere, "venerdi (rigorosamente senza accento) è venerdi, vediamo domani..."