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Formula2, a Baku Leclerc nel nome del padre

Formula 1

Lucio Rizzica

A pochi giorni dalla scomparsa del padre, Charles Leclerc conquista pole position, vittoria in gara 1 e giro veloce, portando a 22 punti il proprio vantaggio in classifica sul Rowland, il primo degli inseguitori

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Vincere e convincere. Quante volte abbiamo sentito o pronunciato questa frase cercando di darle un senso in occasione di un appuntamento importante, di una sfida decisiva, di un momento delicato. A Baku, nel corso delle prime due giornate del week end della F2‎ in Azerbaijan, Charles Leclerc ha chiuso il cerchio.

Il giovane pilota monegasco campione in carica della Gp3 e leader della neonata F2 ex-Gp2, a Baku ha fin qui fatto suo tutto quello che era sul piatto a due terzi dell'evento: pole position, vittoria in gara 1 e giro veloce, portando a 22 punti il proprio vantaggio in classifica sul primo degli inseguitori, Rowland. Se bisognava ancora convincere qualcuno di quanto sia puro e cristallino il talento di Leclerc, oggi ogni dubbio è stato spazzato via.

Nella settimana più difficile, pochi giorni dopo la morte del papà Hervé, Leclerc ha preteso da sé e dal team Prema il massimo, dimostrando di quale pasta sia fatto. È la sua una carriera che Charles sta edificando su valori profondi, risultati formidabili e dolori lancinanti, come l'aver ‎perso prima l'amico e mentore Jules Bianchi e poi il genitore. Due assenze difficili da sopportare, due malesseri incancellabili, due figure cui deve tutto ciò che ha e che potrà ancora conquistare.

Leclerc, comunque vada gara 2, a Baku ha vinto, anzi stravinto, e convinto. Per la squadra, per l'Academy Ferrari che lo aiuta a crescere, per Jules, per sé stesso e anche e soprattutto nel nome del padre, ricordato con un gesto verso il cielo fra le lacrime sul podio, con la scritta 'je t'aime papa' su casco e monoposto e con l'abbraccio più caldo, forte, invisibile che i due si saranno certamente intimamente scambiati levando quello sguardo umido e disperatamente felice verso le nuvole di Baku...