Formula 1 oggi, GP d'Austria 2017: vince Bottas, 2° Vettel. Classifica

Formula 1

Bottas vince il gran premio dopo un finale in volata con Vettel e grazie a una partenza strepitosa (2 decimi il tempo di reazione). 4° Hamilton, che ha ora 20 punti di ritardo nel mondiale piloti dal tedesco e solo 15 di vantaggio sul compagno di squadra. Sul podio Ricciardo, 5° Raikkonen. Ritirati Alonso e Verstappen.

LA CLASSIFICA DEL MONDIALE

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IL CALENDARIO

Chi l’ha detto che la MotoGP è andata in vacanza? Il finale del gran premio d’Austria sembrava un duello fra Marquez e Rossi piuttosto che l’epilogo di una gara di Formula 1. Alla fine l’ha vinta Valtteri Bottas, al secondo successo in carriera dopo quello di Sochi, con appena 6 decimi di vantaggio su Vettel. Uno vicino all’altro, al via come al traguardo: in mezzo nessun sorpasso, ma tante emozioni. In partenza, quando un guizzo del finlandese fa gridare all’irregolarità il tedesco della Rossa. “Jump start", grida Vettel al box Ferrari. I commissari rivedono le immagini e constatano che Bottas ha avuto un riflesso (2 decimi) sovrumano ma regolare. Da lì in poi per Bottas una gara in marcatura, con due brividi: durante il suo pitstop, quando l’anteriore destra non si infila e perde 1 secondo rispetto al ferrarista, e nel finale con la posteriore sinistra tormentata dal blistering su una pista (e dei cordoli) che hanno messo seriamente in difficoltà le Pirelli.

Mondiale, una poltrona per... 3?

Vince Bottas, dunque, e si candida seriamente a protagonista del Mondiale, con 35 punti di ritardo dal leader Vettel ma soprattutto appena 15 dal compagno di scuderia Hamilton. L’inglese ha fatto il suo, ci ha provato, ma alla fine si è dovuto “accontentare” del 4° posto. Partendo 8° non era mai riuscito a salire sul podio in carriera (5° e 8° nei due precedenti). Ci è andato vicino stavolta, tenuto dietro dalla grinta “animale” di Ricciardo e da un problema agli pneumatici che (nonostante l’abbia negato nelle interviste post) potrebbe aver condizionato la strategia della sua 2^ parte di gara. Resta il fatto che Hamilton rimane giù dal podio per la seconda volta consecutiva: non gli accadeva da oltre tre anni, dal GP d’Australia del 2014.

Seb, primo podio in Austria

Buon per la Ferrari e per Vettel che in carriera non era mai riuscito a finire fra i primi 3 in Austria. Questo secondo posto è il podio numero 93 in carriera per il tedesco (a -4 dal quarto posto all-time di Fernando Alonso) ma soprattutto il 7° nelle prime 9 gare della stagione: prima di oggi ci era riuscito solo nel 2011, anno in cui vinse il mondiale dominandolo. In chiaroscuro la prova di Kimi Raikkonen, 5°. Il chiaro è per come ha difeso da buon scudiero Vettel in partenza, come si sperava. Lo scuro è quel sorpasso subito da Bottas: col pitstop ritardato dalla Ferrari il finlandese si è ritrovato in pista proprio davanti al connazionale, senza però riuscire a rallentarne la marcia a vantaggio di Vettel. Bravo Bottas a sfruttare al meglio gli pneumatici freschi, a differenza di quelli di Kimi ormai al limite.

L'urlo di Ricciardo

Nel GP di casa, la Red Bull salva la faccia col terzo posto di Ricciardo, al quinto podio consecutivo. Festeggiato con un team radio tutto da ascoltare, mentre Verstappen aveva già da tempo infilato l’ennesimo ritiro (3° consecutivo, 5° stagionale). Colpa di una carambola al via con Alonso, innescata da Kvyat. E la cosa non spegnerà le voci di mercato, su cui prima della gara Marchionne aveva espresso la posizione Ferrari.

E ora Silverstone. Hamilton punterà sul “fattore campo” per invertire la tendenza.