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Due anni senza Jules Bianchi, ma la F1 non dimentica

Formula 1

L'incidente nel GP del Giappone 2014. Pilota francese della Marussia e della Drivers Academy Ferrari, il 25enne Jules si arrese dopo nove mesi di coma. Un tweet della Formula 1 lo ricorda, ma non è l'unica testimonianza di affetto nei suoi confronti   

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Era il 17 luglio 2015 quando Jules Bianchi dovette arrendersi dopo una battaglia di nove mesi. Nove mesi trascorsi in ospedale per il terribile incidente che lo aveva coinvolto al Gran Premio del Giappone 2014. Pilota francese di origini italiane, il 25enne Jules era nell'orbita Ferrari (faceva parte dell'Academy) e quella stagione la stava affrontando alla guida della Marussia. Nella parte finale della gara in Giappone, 34^della sua carriera, l'incidente.

La lunga battaglia

Seguirono mesi di cura per tentare di farlo uscire dal coma. La situazione, però, è sempre stata grave e disperata; disperata come le parole del padre Philippe, che a pochi giorni dal decesso di Jules era arrivato anche ad affermare che si sarebbe augurato la fine della vita del figlio pur di non vederlo più in quello stato.

L'incidente e l'inchiesta

La Marussia di Bianchi finì contro una ruspa in azione per rimuovere la monoposto di Sutil. A Seguito dell'incidente, la FIA aprì un'inchiesta per comprenderne dinamica e forza dell'impatto. Il risultato parla di 254 volte la forza di gravità, il triplo dei 92 che si ritenevano allora. I risultati dell'indagine sono stati pubblicati dal periodico tedesco Auto Motor und Sport.