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Formula 1, GP Canada. L'analisi del venerdì di Montreal

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Cristiano Sponton

Il venerdì di Montreal è di difficile lettura a causa della diversa strategia e delle molte prove che i team hanno effettuato sulle monoposto. Miglior tempo per la Red Bull, Ferrari con problemi di setup e Mercedes con il passo migliore. Ecco tutto quello che è successo nella prima giornata del GP di Canada

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Le prove Libere 2 ci hanno mostrato una Red Bull molto performante anche se la vettura che ha destato la miglior impressione è stata sicuramente la Mercedes di Hamilton. Le prestazioni sono di difficile lettura a causa del lavoro diversificato fatto dalle varie squadre e dai problemi che hanno dovuto far fronte alcuni piloti. Vettel, a causa di un piccolo contatto contro le barriere in FP1, non è riuscito a completare il programma di lavoro durante la seconda sessione di libere. Anche Ricciardo ha dovuto affrontare una sessione parecchio complicata a causa di alcuni problemi elettrici alla sua Power Unit che lo hanno costretto a rimanere parecchi minuti ai box. Solo nella parte finale è riuscito ad ottenere un buon tempo sfruttando al massimo il potenziale delle gomme HyperSoft.

Analisi simulazioni di qualifica

La prima cosa da segnalare in questa analisi è la scelta fatta dalla Mercedes che a differenza dei competitors non ha utilizzato nemmeno un set di HyperSoft. Che la gomma più soffice della Pirelli non piacesse al team anglo-tedesco lo si era capito anche quando il costruttore di pneumatici aveva ufficializzato i set di gomme scelti da ciascun pilota. Sia Hamilton che Bottas avevano scelto solo 5 set di HyperSoft contro gli 8 di Ferrari e Red Bull

Analizzando le prestazioni della W09 la scelta del team campione del mondo sembra essere piuttosto chiara. Cercheranno la qualificazione nel Q2 sfruttando le UltraSoft per poi impostare una gara ad un solo pit stop montando, durante la sosta, le gomme “rosse” fino al termine della corsa.

Se guardiamo i migliori crono realizzati da ciascun pilota notiamo che tutti i top 6 si sono avvicinati molto al loro ideal time (ovvero il tempo ottenuto dalla sommatoria dei propri best sector). Unica eccezione è Hamilton che, nel secondo tentativo quando ha montato le UltraSoft, non è riuscito a migliorare il tempo ottenuto con le “rosse” nel suo primo stint.

Un altro fattore che deve far preoccupare gli avversari è il best sector 3 ottenuto da Mercedes che è di diversi decimi più lento rispetto alla Red Bull e a Kimi Raikkonen. Questo lascia pensare che, la Mercedes, avendo delle Power Unit con diversi chilometri, abbia utilizzato della mappature molto tranquille. L’ultimo tratto di pista, composto da un rettifilo di 1,2 km e da una chicane esalta la potenza delle Power Unit e, nella giornata di domani, quando utilizzeranno tutti i cavalli di qui dispongono saranno sicuramente veloci come gli avversari.

Ferrari con problemi di setup

La Rossa, come spesso ci ha abituato in questa stagione, non ha certamente brillato in questo prove libere nonostante l’acuto di Raikkonen che è riuscito a cogliere il secondo posto. Vettel è parso più in difficoltà del compagno di squadra anche a causa del tempo perso in FP2 per un piccolo contatto sul muro, in FP1, che ha costretto i meccanici ad un surplus di lavoro per sistemare al meglio la SF71H.

La monoposto non è sembrata essere ancora perfettamente bilanciata, tendeva a scivolare un po’ troppo e faticava in trazione in uscita dalle curve lente. Tutte cose che abbiamo già visto in questo inizio di stagione e che il team ha già dimostrato, più volte, di riuscire rimediare agendo sul setup grazie anche al lavoro fatto al simulatore di Maranello da Giovinazzi. Sicuramente aiuterà nel trovare il setup perfetto anche l’evoluzione della pista che nelle prime sessioni di libere era piuttosto sporca e che andrà a migliorare e a gommarsi giro dopo giro.

Mercedes la migliore sul passo

Analizzando il passo medio si nota che i due alfieri della Mercedes sono stati i più veloci realizzando uno stint piuttosto lungo: 14 giri per Hamilton e 12 per Bottas. Anche Vettel, sfruttando però le gomme più prestazionali, ha girato con un ritmo similare a Hamilton e Bottas realizzando uno stint piuttosto corto. Più lenti di 4 decimi sono stati la Red Bull di Verstappen (HS) e la Ferrari di Raikkonen (US).

Dal grafico in basso si vede che sia su HyperSoft che su UltraSoft il degrado delle gomme è stato piuttosto basso. I team, alla vigilia, temevano molto il graining ed il blistering ma, almeno per ora, gli pneumatici non stanno creando nessun tipo di problema.

Anche nell’analisi del secondo stint di simulazione di gara non si notano particolari sorprese e vengono confermati i dati riscontrati nel grafico in alto sia per quanto riguarda le prestazioni sia sul degrado degli pneumatici.

Per le qualifiche e la gara sarà molto importante capire cosa sceglieranno di fare i team. Da quello che si è visto oggi le strategie sono molteplici e i fattori da tenere in considerazione è il “delta time” tra le varie mescole che secondo quanto dichiarato da Pirelli è di 1,1 s da HyperSoft a Ultra Soft mentre, tra la “viola” e la “rosso” la differenza è di solo 0,5s.

Per ora è difficile indicare un vero favorito anche perché, troppe volte in questa stagione, abbiamo visto risultati completamente stravolti dal venerdì al sabato. Solo dopo le FP3 potremmo avere un’idea più precisa delle reali forze in gioco.