Formula 1, GP Germania. Tutte le domande e le risposte di Hockenheim
Formula 1L’analisi tecnica del GP di Germania. Tutti i perché della gran rimonta di Hamilton e dei motivi della non-penalità, dell’errore di Vettel e della Red Bull, regina al venerdì, anonima in gara
Si torna in pista per il GP di Ungheria domenica 29 luglio con la gara live in esclusiva su Sky Sport F1 (canale 206) alle 15.10 (pre dalle 13.30)
Dopo le qualifiche sembrava che il weekend tedesco sarebbe stato un altro di quei fine settimana colorati di rosso dove Vettel poteva allungare ulteriormente nella classifica del mondiale su Hamilton visto che, a causa di alcuni problemi alla sua W09, il pilota inglese era stato costretto a partire dalla 14esima posizione mentre il pilota della Rossa scattava dalla pole position. Così non è stato e la gara è stata vinta da Hamilton che, ha sfruttato nel migliore dei modi la pioggia caduta nella parte finale della gara, ha completato una magnifica rimonta. La pista scivolosa è costata la gara a Vettel che ha stampato la sua SF71H nel muretto all’ingresso dello “Stadium”. Un errore pesantissimo quello visto che a causa dello “zero” fatto registrare domenica ha regalato la leadership del mondiale al rivale inglese che ora comanda la classifica con 17 punti di vantaggio. È veramente molto strana la situazione visto che arriviamo all’ultimo Gp prima della pausa estiva con una Ferrari che, a livello prestazionale, è sicuramente più competitiva della Mercedes ma è indietro nel mondiale a causa delle sbavature del suo pilota di punta che sono costate punti preziosi sia nel mondiale piloti che in quello costruttori.
Come ha costruito la vittoria Hamilton?
I problemi di natura idraulica avuti durante le qualifiche lo hanno costretto a partire 14esimo. Una posizione che gli ha permesso di scegliere con quale gomma partire e lui, insieme agli ingegneri ha deciso di puntare sulla soft. La gialla si è comportata bene in pista ed Hamilton è riuscito a recuperare diverse posizioni portandosi, già al giro 14 in quinta con un gap da Vettel di 25 s. Le gomme soft, rispetto a venerdì, sono funzionate benissimo anche grazie temperatura decisamente più bassa. Hamilton è riuscito ad essere molto costante con questi pneumatici riuscendo a portarli fino al giro 40 e riuscendo, inoltre, a guadagnare secondi preziosi nei confronti dei piloti che lo precedevano.
Analizzando lo stint del pilota inglese ed osservando la sua linea di tendenza dei tempi è possibile constatare che il pit stop è stato effettuato con qualche giro di ritardo. Ritardo che, in questo caso, non si può considerare un errore visto che il meteo era molto variabile e gli strateghi stavano decidendo il momento più opportuno per richiamare il suo pilota ai box.
Pit stop che è stato fatto al giro 42 per montare le gomme ultra soft che, su pista leggermente umida in alcuni punti, hanno veramente fatto la differenza. Hamilton, proprio sull’umido, ha recuperato nei confronti di Vettel ben 11s in 8 giri. Nel giro precedente all’errore di Vettel il distacco tra i due era di 12 s e vedendo la differenza di ritmo era molto probabile che Hamilton riuscisse a ricucire questo “strappo” in pochissime tornate.
Dopo l’errore di Vettel e la successiva uscita della Safety Car LH44 si è ritrovato in testa alla gara visto che Bottas e Raikkonen si sono fermati ai box per montare le Ultra Soft. Nei giri finali è riuscito a gestire alla perfezione il vantaggio realizzando alcuni giri veloci che gli hanno permesso di mettersi a distanza di sicurezza sia da Bottas che da Raikkonen.
Perché Hamilton non è stato penalizzato?
A fine gara Hamilton ha rischiato di perdere la vittoria a causa del taglio della linea bianca fra la pit lane e la pista. Gli era stato infatti richiesto di entrare ai box durante il regime di Safety Car e lui stava per “obbedire” alle disposizioni del suo ingegnere di pista. Non appena imboccata la corsia di rientro è stato ordinato ad Hamilton di rimanere in pista ed il pilota inglese ha dovuto tagliare la corsia di ingresso per riportarsi in carreggiata.
Questa manovra poteva costare cara al quattro volte campione del mondo visto che se gli fossero stati inflitti 5s di penalità sarebbe arrivato secondo ma con 10s sarebbe retrocesso fino al quarto posto. Per capire se la direzione gara ha scelto la decisone giusta andiamo a leggere il regolamento sportivo. L’ Appendice L del codice sportivo internazionale dice:
“Escluse cause di forza maggiore, l'attraversamento in qualsiasi direzione della linea di separazione tra l'ingresso della pitlane ed il tracciato da parte di una vettura che sta procedendo verso i box è proibito”. A questo si aggiunge la comunicazione di Charlie Whiting emanata sabato sera che invitava i piloti, per questioni di sicurezza, a restare alla destra del birillo all'ingresso della pitlane durante l'ingresso ai box". I commissari hanno deciso di infliggere ad Hamilton una reprimenda considerando che il momento di gara era piuttosto caotico e che la manovra dell’inglese è stata fatta in sicurezza creando nessun tipo di pericolo a chi era in pista.
Perché Vettel ha sbagliato?
Vettel e la Ferrari hanno sofferto fin da subito la gomma “gialla”. Il pneumatico soft dopo pochissimi giri presentava già del blister al posteriore sia su Raikkonen che su Vettel. Nel momento in cui è iniziato a piovere la gomma ha perso temperatura ed essendo una High Working Range aveva un rendimento molto inferiore rispetto alla UltraSoft che stava usando Hamilton in quel momento.
Al giro 52 è avvenuto l’errore che ha deciso la gara: Vettel, alla Sachskurve, ha bloccato il posteriore ed ha sbattuto a muro la sua Ferrari. Si era capito subito che le gomme “gialle” non stavano funzionando correttamente ma se il muretto avesse richiamato Vettel ai box sicuramnte si sarebbe persa la posizione su Bottas, Raikkonen ed Hamilton e inoltre si stava cercando di capire se la pioggia si sarebbe intensificata o meno. L’errore è comunque molto pesante per il pilota tedesco perché gli fa perdere la testa del mondiale in un momento in cui la Ferrari SF71H sta dimostrando di essere superiore alla Mercedes W09.
Cosa è successo alla Red Bull?
Dopo un venerdì da leoni la Red Bull non è più stata competitiva. Ricciardo, partito dall’ultima posizione in griglia a causa alla sostituzione dell’intera Power Unit ha dovuto parcheggiare a bordo pista la sua RB14 per un guasto ad un cilindro. Verstappen, partito quarto, non è mai riuscito ad infastidire i piloti che lo procedevano. Quando ha iniziato a piovere ha cercato l’azzardo montando le intermedie che, successivamente, ha rimosso perché la pista non si era bagnata a sufficienza. Una Red Bull che è stata, sia in qualifica che in gara, la terza forza di questo fine settimana senza mai avere nessuna chance di impensierire Mercedes e Ferrari.