Formula 1, GP Messico 2018. La storia passa da Città del Messico
Formula 1Fin dal 1963, anno in cui il GP del Messico è entrato ufficialmente per la prima volta nel calendario di Formula1, Mexico City è stata teatro di episodi eclatanti che hanno fatto la storia del motorsport, riviviamoli assieme
1964 - Il tamponamento proibito di Bandini
All’ultimo appuntamento in Messico il campionato piloti si presenta come segue: Hill 39 punti, Surtees 34 e Clark 30. I colpi di scena cominciano sin dalla partenza: Hill ha problemi ad avviarsi a causa dell’elastico dei suoi occhiali che si rompe proprio prima del via e l’inglese precipita dalla sesta alla decima posizione nel corso del primo giro. Surtees ha noie di accensione e transita in tredicesima posizione al primo passaggio, i problemi poi scompaiono quasi subito ed il pilota è in grado di effettuare una gara regolare. Clark va in testa, e sembra quindi in pieno controllo della situazione. Hill, dopo i guai iniziali, riesce a recuperare ed a piazzarsi in terza posizione, risultato che, anche con Clark vincitore, gli consentirebbe di far suo il campionato. Tuttavia dietro ad Hill c’è Bandini, compagno di squadra di Surtees, che dal 20° giro in poi infastidisce in continuazione il pilota inglese, rischiando di toccarlo ad ogni giro al tornantino. Questo innervosisce Graham che mostra il pugno all’indirizzo del pilota italiano per intimidirlo e farlo desistere. Al 31° giro le due vetture si toccano e, mentre Bandini riesce a riguadagnare la corsa, Hill si trova con gli scarichi rotti, ed è costretto ad una sosta per rimuoverli. Il tempo perso ai box lo mette fuori causa per il mondiale.
Ci si avvia al finale di corsa con Clark in testa, Hill nelle retrovie e Surtees quarto, matematicamente sconfitto. A sette giri dalla fine tuttavia, Clark si accorge di una perdita d’olio costante dal suo propulsore e cerca di ridurre il ritmo per portare la vettura al termine. Dietro di lui ci sono Gurney, Bandini e Surtees, che ad ogni passaggio guadagnano terreno. La beffa per Clark arriva all’ultimo giro, quando il suo motore alla fine cede di schianto. Gurney lo passa ed al muretto Ferrari sono tutti in piedi per vedere chi transiterà in seconda posizione. È Surtees, a cui Bandini cede la posizione facendogli un secondo regalo dopo lo speronamento ad Hill. John in questo modo diventa il primo pilota ad aggiudicarsi un mondiale di motociclismo e di Formula 1. Riguardo alla controversia Bandini-Hill, è memorabile la reazione di Graham, che fece recapitare per Natale al pilota italiano un corso di guida.
1965: la Honda ottiene la sua prima vittoria in Formula 1
Con Richie Ginther, una vittoria che viene propiziata anche grazie ad un stratagemma del team giapponese: decidono di invertire i numeri di gara delle vetture di Bucknum e Ginther, in modo che quest'ultimo parta dalla seconda posizione e non dalla decima
1966: cani in pista
Uno dei problemi del GP del Messico risulta essere la presenza di cani che circolano per il circuito. Nella giornata di venerdì Innes Ireland ne colpisce uno danneggiando il braccetto dello sterzo della sua vettura ed il musetto della B.R.M. 2.0 del privato Bernard White.
1970: niente ferma i tifosi messicani
Una folla di duecentomila spettatori invade il circuito ed in molti punti rompe le barriere di contenimento per portarsi più vicina alla pista. Quando il via viene ritardato per la mancanza delle misure di sicurezza, vengono anche lanciate sul tracciato delle bottiglie in segno di protesta. A questo punto Stewart e Rodriguez vengono mandati a convincere la folla a rientrare dietro le barriere protettive e la corsa può avere inizio con un’ora di ritardo.
1986: Pirelli regala a Berger la prima vittoria
Nel caldo messicano le Pirelli sono migliori delle Goodyear e Berger va a vincere clamorosamente senza effettuare pit-stop, mentre i suoi avversari sono costretti ad una sosta (o più) ed a controllare il blistering che si forma sulle coperture. Per l'austriaco è la prima vittoria in carriera.
1988: Alliot vivo per miracolo
Nella giornata di sabato Philippe Alliot si schianta all'uscita del curvone (la Peraltada) che immette sul rettilineo d'arrivo: la sua vettura sale sul cordolo esterno per poi schizzare contro il muretto box e capottarsi più volte. La Lola finisce a testa in giù, senza ruote ed alettoni, ma il pilota ne esce illeso.
1989: Senna e la strategia gomme
Coerentemente con la conformazione del tracciato Senna sceglie due mescole diverse per il lato sinistro (B) e destro (C) della monoposto, riuscendo ad avere un ottimo passo gara senza effettuare pit stop. Il suo compagno di team Prost invece opta per le "C", ma la sua gara sarà un disastro. Dopo pochi giri accusa blistering e preannuncia via radio ai box un pit stop, in cui chiede le "B", ma ai box non capiscono e gli montano la "B" solo all'anteriore sinistra. Costretto dopo pochi giri ad un nuovo pit stop, stessa richiesta, ma il team sbaglia di nuovo... condannandolo al quinto posto finale;
1990: il capolavoro di Prost
13° in griglia, effettua 10 sorpassi in un GP in cui non effettua pit stop e va a vincere. Senna (al 100° GP) vorrebbe effettuare un pit-stop perché è sicuro di non arrivare al traguardo con il suo set di gomme, ma dal box Ron Dennis gli dice di continuare. Viene ripreso e passato da Prost e Mansell al sessantesimo giro e dopo un paio di passaggi gli esplode la posteriore destra. Ritiro per lui e doppietta per la Ferrari. Da cineteca il sorpasso di Mansell su Berger, all’esterno della difficilissima curva Peraltada al penultimo giro, che vale al pilota Ferrari la seconda posizione.
1992: Il primo podio di Michael
Prima fila completa e doppietta in gara per le Williams di Mansell e Patrese. Al terzo posto, staccato di una ventina di secondi, Michael Schumacher, al suo primo podio in carriera (ne conquisterà in totale 155, di cui 91 vittorie).
Foto utilizzate: Sutton Images