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Lauda parla dopo il trapianto di polmone: "Mai avuto paura, ma è stato peggio del Nurburgring"

Formula 1

Il presidente non esecutivo della Mercedes parla alla Gazzetta del suo delicato intervento (trapianto di polmone) e confessa di non aver avuto paura, anche se poi dice: "E' stato peggio del Nurburgring". Nel 1976 fu protagonista di un terribile incidente sul tracciato tedesco

LAUDA, PRIMO MESSAGGIO DOPO L'OPERAZIONE

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"Sulle prime non ci credetti, poi ne presi atto, cominciando a chiedere quanto sarebbe durata la degenza. Quando accadono certe cose devi sempre guardare avanti, al dopo": Niki Lauda ricorda così l'ultima settimana dello scorso luglio, quando in ospedale a Vienna gli diedero l'amara notizia che avrebbe dovuto sottoporsi a un trapianto di polmone. Il presidente non esecutivo della Mercedes ne parla a La Gazzetta dello sport, ammettendo che fu peggio del terribile incidente del Nürburgring del 1 agosto 1976, quando era al volante della Ferrari e stava lottando per il titolo. "Quando ebbi l'incidente in Germania - spiega Lauda - fu solo una questione di un mese o poco più. Avevo ustioni, ero bruciacchiato, ma ne uscii in fretta. Adesso è stata davvero lunga, ma sono ancora qui…". Quest'anno a lottare per il titolo c'era Lewis Hamilton, e l'obiettivo di Lauda era di recuperare in fretta per eguire da vicino il duello con Vettel: "Non ho perso un solo gran premio, anche se ero in compagnia di tante cannette di flebo. Ho assistito a tutte le gare, ho telefonato al box durante i weekend, mi hanno sempre detto quello che accadeva. Era come trovarmi insieme agli altri a bordo pista. Devo dire che ho scoperto una volta di più il calore delle persone con le quali sto lavorando da anni. Tutti bravi, tutti preoccupati per me".

Niente paura

Lauda non era preoccupato per la sua situazione: "Devo essere sincero: non ho mai avuto paura. Ero nelle mani di ottimi specialisti. Mi sono affidato a loro. Sapevo che sarebbe stata dura, molto dura. In simili condizioni io potevo solo fare una cosa: lottare. L'ho fatto per ogni istante, lo sto ancora facendo". Il piano di recupero è già iniziato: "Sono stato in ospedale sino a due giorni fa, poi ho avuto il permesso di tornarmene a casa e sono volato nella mia abitazione di Ibiza dove trascorrerò il Natale con tutta la mia famiglia. Devo però sottopormi a sei ore di training al giorno, assistito da due preparatori che non mi lasciano neppure per un istante. Ma trovarmi tra le mie mura è un'altra cosa, l’aria qui è pulita, il clima non è come in Austria. In un mese, mi hanno detto, dovrei essere pienamente in forma e pronto a ricominciare con la vita di sempre. Seguirò i gran premi come prima, perché no?".

Hamilton perfetto

Lauda si complimenta ancora una volta con il campione del mondo della Mercedes, Lewis Hamilton: "È stato eccezionale, ha vinto il Mondiale più difficile perché spesso la Ferrari è stata migliore di noi. Ma lui non ha commesso un errore. Tra una gara e l'altra, o anche tra le qualifiche e il gran premio in corso, mi telefonava, mi ragguagliava. Come ha fatto pure Toto, come hanno fatto altri che ringrazio". Dagli applausi a Hamilton a quelli a Vettel: "Una delle cose che più mi hanno fatto piacere è la lettera che mi ha inviato Seb, scritta di suo pugno, piena di belle parole, di considerazioni affettuose. Non me l'aspettavo, di solito i piloti non fanno queste cose, guidano e basta. Ma lui è una bella persona. Ha avuto momenti difficili e di sconforto, lo sappiamo, ma sarebbe assurdo metterlo in discussione. Si riprenderà, un campione non dimentica mai come si guida. Tornerà forte come sempre e sarà ancora lui il grande rivale di Hamilton nel 2019".