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Formula 1, Sky Spy: "Leclerc, la sua prima stagione in Ferrari sarà un vero spartiacque". Ecco perché

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I risultati che il pilota monegasco otterrà nel prossimo Mondiale al volante della Ferrari sono destinati non solo ad influenzare la sua carriera, ma anche quelle di una generazione di giovani che popolano la Driver Academy di Maranello

VETTEL: "OBIETTIVO CHIARO, IL MONDIALE 2019 UNA GRANDE SFIDA"

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“Avete pensato cosa accadrà se Leclerc disputerà una stagione all’altezza di Vettel?”. A parlarci, a registratori rigorosamente spenti, è un addetto ai lavori che ne ha viste molte, in più ruoli. “Mettiamola così – attacca – è un’ipotesi azzardata, ma se a fine 2019 Charles dovesse ritrovarsi con un punto in più di Seb, beh…potrebbe innescarsi una reazione a catena pazzesca”. Chiediamo un linguaggio meno criptico: “Al di là di quella che sarà la competitività della monoposto, ci sarà una sfida nel box ferrarista, come accade in tutti i box. Da diversi anni era facile prevedere gli esiti del confronto interno tra i due ferraristi, ma nel prossimo Mondiale non ci sono riscontri passati che permettono di farsi un’idea. Il palmares è ovviamente dalla parte di Vettel, ma un giovane come Leclerc è una variabile imprevedibile, e se dovesse esplodere come fu nel caso di Hamilton con Alonso nel 2007, che farà Sebastian?”.

Ha ancora un anno di contratto. “Andiamo, su, anche Alonso lo aveva con la McLaren. E poi siete sicuri che sia proprio così? Leclerc quest’anno costerà alla Ferrari un decimo di Vettel, se l’operazione dovesse funzionare, perché non andare avanti su questa linea portando a Maranello anche Antonio Giovinazzi? Teoricamente si libererebbe anche un sedile in Sauber potenzialmente perfetto per Mick Schumacher. Credo che la stagione di Leclerc sarà un turning-point: se ‘l’esperimento’ funzionerà, potrebbero cambiare molte carriere, alcune in meglio, altre meno. Sarebbe il trionfo della linea verde, a dispetto di campioni certificati che rappresentano una garanzia, ma costano anche una fortuna. C’è molto nelle mani di Charles, lui è di fatto l’ambasciatore di una filosofia diversa, e anche se ovviamente sarà concentrato sulla sua carriera, i risultati che otterrà saranno destinati a influenzare anche scelte future”.

Il concetto è chiaro. A Maranello, dopo molti anni in cui si è data la precedenza a piloti di provata esperienza, hanno deciso di giocare la carta del vivaio interno, e gli esiti di questa politica sono destinati (nel bene o nel male) a influenzare quelle che saranno le decisioni che verranno prese in futuro. “La Red Bull ha cambiato totalmente la sua politica dopo Vettel – ha concluso il nostro interlocutore – i quattro Mondiali di Seb hanno convinto i vertici della squadra che non fosse più necessario arruolare dei Mark Webber, ma che sarebbe stato perfetto affidarsi esclusivamente ai prodotti del vivaio. Non era una scelta scontata fino al 2009, ma i risultati garantiti da Vettel, e successivamente da Ricciardo e Verstappen, hanno confermato la bontà di quel percorso, quindi perché non seguirlo?”.

Lo spera Leclerc, ovviamente per sé stesso, ma lo sperano anche i giovani che popolano la Ferrari Driver Academy, ovvero Mick Schumacher, Marcus Armstrong, Giuliano Alesi, Enzo Fittipaldi, Callum Ilott, Robert Schwartzman e Gianluca Petecof. Saranno i primi tifosi e Leclerc, per fede ai colori ferraristi ma soprattutto per sognare un futuro senza limiti e vincoli.