Dopo 8 anni un pilota italiano torna a correre da titolare su una monoposto di F1. Giovinazzi, 25enne pugliese, è cresciuto nella cantera della Ferrari e nella stagione 2019 sarà compagno di squadra di Kimi Raikkonnen. La carriera, gli obiettivi e le curiosità. E quella scaramanzia sui capelli... . Il GP d'Australia è in esclusiva su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201)
Un italiano nel Mondiale di Formula 1. Dopo oltre 8 anni l'attesa è finita con il passaggio di Antonio Giovinazzi, 25 anni di Martina Franca (Taranto), a titolare dell'Alfa Romeo Racing accanto a Kimi Raikkonen. Una monoposto guidata in altre occasioni quando era ancora Sauber (in pista anche con Haas), ma la C38 del Mondale 2019 sarà un'altra storia per Giovinazzi e questa esperienza avrà ovviamente tutto un altro sapore rispetto a tutte le altre tappe della sua carriera.
Tra GP2 e Ferrari
Vice campione GP2 nel 2016 alle spalle del francese Gasly, neo pilota Red Bull Gasly, Giovinazzi arriva al ruolo di titolare in F1 dopo aver lavorato molto al simulatore Ferrari, un lavoro virtuale ma fondamentale per vivere l'ambiente di un top team e preprarasi al meglio. "La Ferrari mi ha dato tanto in questi due anni - aveva detto lo scorso settembre, subito dopo l'ufficialità del passaggio in Alfa-. Non sono stati persi, anzi. Dai meeting con gli ingegneri ai test e fino al simulatore. Sono un pilota diverso ora e ringrazio tantissimo la Ferrari. Ho seguito i meeting di Vettel e Raikkonen per capire dove migliorare e adesso sono molto più pronto per affrontare il prossimo anno".
Tutto sulla carriera di Giovinazzi
Prime accelerate in Asia poco dopo aver compiuto 18 anni, vincendo la Formula Pilota China del 2012. Arrivò poi un secondo posto nella Formula 3 britannica nel 2013, dietro Jordan King, e al terzo anno nella prestigiosissima Formula 3 europea, nel 2015, Giovinazzi raggiunse il secondo posto anche in quel campionato. Questo risultato gli fece saltare il passaggio della GP3 per arrivare direttamente in GP2 (l’attuale Formula 2) nell'ultima stagione con quella denominazione, nel 2016. Chiude 2° nel Mondiale e si merita la chiamata di Sergio Marchionne, che ne fa il terzo pilota della Ferrari. Nel 2017 passa allaSauber con lo stesso ruolo, debuttando in F1 nel GP d'Australia grazie al forfait di Pascal Wehrlein: chiude 12°, un risultato che non viene bissato nella gara successiva in Cina, quando un errore lo costringe al ritiro dopo pochi giri. Terzo pilota in Sauber anche nel 2018, poi la chiamata tra i "grandi".
"Kimi, il compagno ideale"
Lo ha detto più volte Giovinazzi, Raikkonen è il compagno dqi squadra ideale per la sua prima volta da titolare nel Circus: "Sono davvero felice di avere Raikkonen come compagno. Non è una persona gelosa, aiuta. E' un campione del mondo. Ero un bambino quando ha vinto il titolo nel 2007 e ora sono con lui. Sarà il compagno ideale per cominciare la carriera in F1. Farà bene al team e farà bene a me. Proverò ad apprendere il più possibile da lui".
L'Italia nella e sulla testa di Giovi
L'Italia Giovinazzi se la porterà in pista con un casco che ha mostrato durante i test di Barcellona. "E' nato in collaborazione con Aldo Drudi. E' un casco che mi rappresenta. Il Tricolore indica il mio orgoglio di essere italiano e pugliese. Poi ci sono le mie iniziali e il numero 99, anno del mio primo campionato italiano arrivato dopo delle difficoltà e mia madre che mi diceva 'gli ultimi saranno i primi'. Poi c'è l'ape, simbolo che trasmette sacrificio, ma anche aggressività. E così voglio essere in questo primo anno da pilota ufficiale in F1, traguardo arrivato dopo tanti sacrifici".
L'idolo Schumi e la scaramanzia dei capelli
Il suo idolo è Michael Schumacher, di cui conosce ogni GP. Giovinazzi è un tipo scaramantico, come confermato tempo fa al 'Corriere della Sera': "Porto i capelli un po' lunghi, appena li taglio comincio ad andare male".